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Il Consiglio comunale ha approvato la delibera di riforma del regolamento del decentramento amministrativo, portando a termine un percorso di progettazione, consultazioni, elaborazione e mediazione, iniziato un anno e mezzo fa.
I voti favorevoli, provenienti sia dalla maggioranza che dalla minoranza in Consiglio, sono stati 26. Cinque le astensioni (Altamura, Bertola, Centillo, Levi Montalcini, Onofri), quattro i voti contrari (Ambrogio, Appendino, Curto, Trombotto).
L’assessore al decentramento, Gianguido Passoni, è intervenuto prima del voto finale, in quanto presentatore della delibera e impegnato come rappresentante della Giunta nel lavoro preparatorio svolto dai Consiglieri della commissione speciale per il decentramento presieduta da Laura Onofri: Si tratta di una delibera importante che affronta quattro punti fondamentali: il rafforzamento del ruolo delle Circoscrizioni, la semplificazione amministrativa, l’assunzione di maggiore responsabilità politica da parte degli amministratori delle Circoscrizioni, l’incremento della partecipazione dei cittadini.
Rispetto il ruolo del Consiglio comunale, che ha fatto un lavoro meticoloso ed è padrone della riforma.
Il percorso fatto ha visto una fase critica in cui non tutta la minoranza ha partecipato alla discussione. La mia non è un’accusa ma una doverosa storicizzazione di quel percorso. Poi c’è stata una seconda fase in cui è mancata forse la “metabolizzazione” di alcuni principi.
E’ rimasto il primo dei quattro citati: il rafforzamento di competenze. Si è affievolito il principio di responsabilità, con le scelte fatte sulla rilevanza esterna della Giunta, permane quello relativo alla partecipazione, e si è persa un po’ si semplificazione con l’adozione di meccanismi un po’ farraginosi.
C’è una incompletezza di questa riforma legata alla scelta di attuarla in due fasi. Io credo che la classe politica debba assumersi sempre le proprie responsabilità: dire che le Circoscrizioni sono cinque ma che sarà la prossima classe politica a decidere se farlo non mi trova d’accordo.
Dopo così tanto lavoro “a maniche rivoltate” rimane un po’ di amaro in bocca, come ha detto la consigliera Onofri. Ci voleva maggior rispetto per la strada che si voleva intraprendere.
Le riforme non sono mai transitorie, sono permanenti, finché qualcuno non le cambia.
Rendo merito a chi vi ha lavorato alacremente. Il saldo è comunque positivo e auspico che la riforma sia approvata
Il dibattito che ha preceduto l’intervento dell’assessore Passoni:
Dario Troiano – Moderati: Confermiamo il voto favorevole dei Moderati per un risultato raggiunto e mai raggiunto prima. Il tema è politico, voteremo con l’accordo e condivisione con la minoranza procedendo nella riorganizzazione del decentramento a step fino al 2021 quando le Circoscrizioni saranno cinque.
Il risultato è rilevante, quindi indico alla consigliera Onofri di non vedere questa riforma come una sconfitta e ciò la porti a riconsiderare la sua posizione rispetto al voto in aula, perché il risultato c’è ed è un successo del Consiglio comunale.
Andrea Tronzano – Forza Italia: Forza Italia vota a favore perché a seguito di una nobile mediazione ha vinto la democrazia rappresentativa. I Consiglieri potranno verificare prima dell’approvazione le delibere di Giunta e questo andrà a beneficio delle decisioni a favore dei cittadini.
Ci sono alcuni problemi, come gli 8 consiglieri di Giunta che potrebbero appesantire i processi decisionali, ma nella sostanza i cittadini rimangono i protagonisti
Enzo Liardo – NCD/UDC: La collega Onofri può ritenersi soddisfatta per il lavoro svolto. Lei e la commissione speciale Decentramento, infatti, verranno ricordati per aver infranto un tabù: dopo gli inutili tentativi portati avanti in quattro diverse consigliature, riuscire a modificare l’assetto delle circoscrizioni. E io mi reputo soddisfatto anche per l’approdo a otto che è stata la mia prima proposta. Peccato solo la distribuzione territoriale: avrei preferito che la 9 e la 10 fossero accorpate per permettere la costituzione di una circoscrizione collinare, mentre il PD ha preferito l’unione delle due Mirafiori che in realtà non hanno molto in comune. Riforma condivisa e giusta nell’idea di trasformazione graduale perché inizia un processo che non è più possibile fermare.
Maurizio Trombotto - SEL: Arrivati all’atto conclusivo di questa riforma, possiamo dire di non essere soddisfatti. Siamo partiti dalla necessità di trasformare le circoscrizioni, che andavano modificate nell’assetto organizzativo e politico e credevamo, come gruppo SEL, che questa fosse l’occasione per risolvere una serie di problemi manifestatisi negli anni e cogliere le istanze suggerite dal territorio. Invece, nonostante la mole imponente di lavoro svolto e il serrato dibattito che hanno caratterizzato le sedute della commissione speciale per il Decentramento siamo arrivati ad un prodotto finale ricco di contraddizioni. Una riforma “barocca” dove prima scompare la rilevanza esterna della giunta salvo tornare attraverso la definizione tautologica di “competenza esterna”, frustrata poi dalla possibilità data ad almeno cinque consiglieri di poter richiamare alla votazione in Consiglio di circoscrizione gli atti approvati dalla Giunta. Ancora più grottesca la composizione della Giunta che vedrà affiancare ai quattro coordinatori per competenza i coordinatori di territorio, con inevitabile rischio di forti conflitti interni o, infine, il finto trasferimento di ulteriori risorse e competenze. Il risultato finale è una pasticciata finta riforma che poco cambia e che dovrà presto essere nuovamente cambiata.
Paola Ambrogio - Fratelli d’Italia: Saremo coerenti in questa votazione con le posizioni tenute nei mesi scorsi. Non sappiamo oggi dire se, come sostiene qualche collega, la riforma sarà o meno un fallimento. Credo sia già positivo essere arrivati a definire una riforma che non sarà il meglio ma è un punto di partenza. Noi nei giorni scorsi non abbiamo votato favorevolmente alcuni emendamenti in particolare quelli relativi agli accorpamenti. Abbiamo invece partecipato attivamente, sostenendo la divisione del territorio cittadino in otto circoscrizioni ed abbiamo ritenuto che ci dovesse essere un ruolo del Consiglio circoscrizionale. I lavori della Commissione sono stati importanti così come è stato giusto l’iter seguito nella fase finale con la ricerca di un dialogo delle forze politiche presenti in consiglio. Daremo sostegno nella fase di approvazione dello statuto, sul regolamento manifestiamo una contrarietà nell’iter seguito per definire gli accorpamenti. Essendo sostenitori di una divisione differente del territorio, non daremo il voto favorevole in questa fase.
Vittorio Bertola - Mov5Stelle: Personalmente avrei totalmente abolito i consigli circoscrizionali optando per un modello di partecipazione dal basso volontario basato sui quartieri e su figure non politiche e non retribuite di cittadini che avessero avuto voglia di impegnarsi nella gestione del proprio territorio.
Non mi sono piaciuti il metodo con cui si è giunti a questa riforma, le attenzioni alle questioni elettorali legati alle collocazioni sul territorio di gruppi di preferenze, non mi è piaciuto l’accorpamento di territori che mescolano ambienti e quartieri con problemi molto diversi. Sarebbe stato opportuno definire le nuove circoscrizioni sulla base di omogeneità di problemi tracciando i confini da zero.
Tuttavia ci sono molti aspetti positivi, a partire dal numero di arrivo a 5 circoscrizioni che è la proposta iniziale del Movimento a 5 stelle. Rivendico quindi gli stimoli offerti dal Movimento per far progredire la riforma. Non è condivisibile il passaggio intermedio a 8 circoscrizioni ma se si è arrivati ad una riforma è anche merito nostro.
Preferisco che vada avanti un processo imperfetto ma che comunque migliora le cose, invece di attaccarmi a tutto quello che non va per votare contro. Per questo il mio voto sarà di astensione.
Alunno - Pd: Nel 1959 Pietro Nenni raccontò l’episodio di un viandante che incontrò alcuni operai che stavano lavorando. Chiese loro cosa stavano facendo e il primo rispose: “Stiamo ammucchiando mattoni”, mentre il secondo disse: “Stiamo costruendo una cattedrale”.
E oggi noi stiamo costruendo una cattedrale. E lo ribadisco con la sicurezza del lavoro svolto e per gli obiettivi importanti che ci siamo dati.
Abbiamo analizzato tutti gli aspetti più rilevanti e rivisto ogni articolo di Statuto e Regolamento, fino a esaminare ogni singola parola. Poi in un secondo momento è sembrato che contassero solo numero e confini delle Circoscrizioni.
Ricordo, a scanso di equivoci, che la proposta del Pd è stata di ridurre a cinque sin da subito. Poi abbiamo accettato la mediazione a 6 e successivamente subìto quella a 7. Oggi per ritornare alle 5 Circoscrizioni iniziali si è concordato un passaggio graduale a 8 per le elezioni 2016 che però, sul lungo periodo, permetterà di dimezzare le Circoscrizioni e i relativi costi. E come molti degli strumenti innovativi previsti sui temi di partecipazione e sussidiarietà, nuove competenze e struttura organizzativa li consegniamo con fiducia ai nuovi amministratori, scommettendo sul futuro convinti che questa riforma potrà ridisegnare un nuovo ruolo per le comunità territoriali e per i loro organi di Governo.
Stiamo costruendo una cattedrale. E sono dispiaciuto per coloro che pensano che tutto questo è invece soltanto un accumulo di mattoni.
Onofri - Pd: Ringrazio la Commissione che ho presieduto per il lavoro svolto, ma sul voto alla delibera mi asterrò non votando il testo emendato.
Non concordo il metodo usato per giungere a questo testo. In Commissione non sono state elaborate le modifiche previste invece nella delibera, specie l’idea di una riforma fatta in due tempi. Lo Statuto del Decentramento approvato nelle scorse settimane dovrà nuovamente essere riscritto: mesi di lavoro per giungere a quel testo approvato che oggi vanno in fumo.
E mi chiedo se questo compromesso non manifesti in realtà l’incapacità di sostenere da parte di questa maggioranza il forte ostruzionismo che avrebbe allungato i tempi di approvazione e bloccato i lavori del Consiglio comunale per lungo tempo.
E voglio evidenziare che se la politica continua a prendere decisioni con tali modalità, non prendendo decisioni nelle sedi istituzionali preposte, la distanza tra i cittadini e il mondo della politica continuerà a non cambiare.
E mi auguro che questa riforma sia funzionale alla nostra comunità, un provvedimento che considero una sfida per il futuro personale politico e amministrativo della Città.
Lucia Centillo – PD: I lavori della commissione avevano prodotto un documento sulla base del quale abbiamo votato uno Statuto. Per un fatto di coerenza e lealtà verso questa maggioranza, avevo scelto di non presentare un emendamento, che pure avevo preparato, per varare cinque Circoscrizioni soltanto. Quella che vedo oggi in aula è una maggioranza non autonoma, formatasi in intreccio con una parte delle opposizioni: se potessi tornare indietro, quel mio emendamento lo presenterei. Mi auguro che si tornio a un metodo diverso; e attenzione a metafore sulle cattedrali, quali ho sentito, poiché esiste anche la cattedrale nel deserto. Per quanto mi riguarda, continua a valere la mozione di accompagnamento votata con lo Statuto.
Alessandro Altamura - PD: Non vi è dubbio che questo sia un risultato da ascrivere alla politica, che lo si condivida o meno (e io non lo condivido, con una valutazione coerente con la discussione fatta in precedenza). D’altra parte, è legittimo che oggi alcuni Consiglieri rivendichino il risultato ottenuto. Io vorrei solo ricordare che nella commissione Decentramento istituita nel 2004-2006, si valutava l’ipotesi di cinque Circoscrizioni soltanto: e tra i maggiori oppositori – lo ricordo al consigliere Trombotto – vi fu allora una ex presidente di Circoscrizione, Eleonora Artesio. Oggi ci troviamo con una riforma in due atti, il cui primo atto viene votato da soli 17 consiglieri di maggioranza. Concludo con le parole di Robert Frost, scrittore preferito da John Kennedy: “avevo davanti a me due strade, ho scelto quella meno battuta”.
Chiara Appendino - M5S: Durante questo lungo percorso, ho sempre ritenuto che la riforma fosse necessaria, nel rispetto dei cittadini e per realizzare un autentico decentramento. In commissione avevamo appoggiato la proposta uscente. Volevamo competenze vere, la riduzione dei costi, giunte con valenza esterna: anche se siamo all’opposizione. Anche la mediazione su sei Circoscrizioni, l’abbiamo sostenuta. Non so con quale coraggio chi aveva sostenuto determinate posizioni in commissione possa oggi approvare la soluzione che ci si appresta a votare, e definirla anche una grande riforma. La consigliera Onofri ha ragione: sappiamo tutti cosa è successo, il compromesso è stato scelto a fronte dell’ostruzionismo del centrodestra. Con il risultato di avere una riforma di fatto postdatata al 2021, frutto non di una mediazione politica ma del compromesso tra interessi specifici. Una riforma che non sappiamo nemmeno se funzionerà tecnicamente: in sintesi, una riforma invotabile.
Fabrizio Ricca – Lega Nord: Tutti quelli che oggi vanno contro la riforma sul decentramento dico che avrebbero dovuto lavorare di più per un accordo migliore. Ai consiglieri della maggioranza che si oppongono avrebbero potuto aprire una discussione con noi.
Questa è una riforma scritta nel miglior modo possibile soprattutto a tutela dei cittadini. E’ un piccolo passo avanti e nella prossima legislatura avverrà il passaggio da 8 a 5 circoscrizioni. Il nostro voto è favorevole perchè questo è un atto importante di condivisione.
Fedinando Berthier – Mir: E’ indubbio che la commissione abbia lavorato intensamente ma il documento venuto fuori non era condiviso e si è cercato di arrivare a una condivisione con il nostro apporto. Ci voleva più tempo per modificare una riforma così importante e soprattutto non doveva essere votata a ridosso del cambiamento di legislatura. Il prossimo Consiglio comunale avrà il tempo per gestire il passaggio da 8 a 5 circoscrizioni.
E’ stato fatto un grande lavoro da parte di tutti, non ci sono stati ne ricatti nè “contentini” ma si è arrivati a un documento votabile. Il mio voto è favorevole e spero che la prossima legislatura possa continuare il lavoro in modo concreto, ponderato e utile per i cittadini.
Piera Levi Montalcini – Gruppo misto di maggioranza: Concordo con quanto affermato dalle Consigliere Centillo e Onofri.