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Comunicato stampa

DISCUSSA IN AULA LA RISCOSSIONE DEI COSTI DELLE ESUMAZIONI NEI CIMITERI CITTADINI

L’assessore Stefano Lo Russo ha risposto oggi, in Sala Rossa, ad un’interpellanza generale presentata da Maurizio Marrone ed altri sei consiglieri dell’opposizione di centrodestra, relativa alla riscossione degli anticipi per le esumazioni ed ai costi di AFC S.P.A., l’azienda partecipata che gestisce i cimiteri cittadini.

Assessore Stefano Lo Russo:
L’interpellanza del consigliere Marrone ed altri, ha a che fare con due diversi provvedimenti del Consiglio comunale risalenti ad oltre un decennio fa ed anche un terzo, più recente. Il primo provvedimento è la deliberazione 01929 sul tariffario cimiteriale che risale all’aprile 2003, dove se prevedeva che prestazioni cimiteriali sino ad allora gratuite divenissero a pagamento, secondo quanto stabilito dalla Legge 26/2001. Il tariffario cimiteriale prevedeva l’anticipo, in occasione del seppellimento di ogni defunto, delle somme per la dismissione alla scadenza della tomba. Per le inumazioni (sepoltura in terra) si fissava l’onere di dismissione a 161 euro, pari alla tariffa stessa di inumazione, mentre per le tumulazioni in loculi e cellette venivano fissate altre tariffe, sempre da versare anticipatamente. Il secondo provvedimento è la deliberazione consiliare 08469 del novembre 2004, che aveva stabilito di aggiungere un ulteriore importo di 139 euro alla tariffa di inumazione, portando il totale ad euro 300, per la gestione dei resti mortali, in modo che non vi fosse alcuna ulteriore spesa nel caso in cui i defunti non fossero rinvenuti scheletrizzati al termine del periodo di inumazione. In precedenza, i costi erano stati differenziati a seconda delle scelte dei familiari, se nuova inumazione biennale, più costosa, o cremazione.
Con la tariffa unica di 300 euro non c’erano forzature economiche all’atto della scelta e il risparmio aumentava ulteriormente nei molti casi di mancata scheletrizzazione del defunto. Si tratta evidentemente di due atti consiliari diversi per motivazioni e finalità: uno riguardante in generale tutti i defunti che venivano sepolti nei campi cittadini, l’altro, di carattere particolare, che aveva come oggetto, secondo principi di tutela della libertà di scelta che erano allora stati invocati, solamente la gestione speciale dei resti mortali sfortunatamente rinvenuti dopo l’esumazione e non toccava gli oneri dovuti per altre operazioni cimiteriali.
Il consigliere Marrone, nell’evidenziare che né il Comune né AFC – la quale peraltro non ha autonomia nel decidere – “non hanno mai adeguato le tariffe sull’anticipo in applicazione delle deliberazione” del 2004, chiede come si intenda “recuperare l’importo deliberato e mai riscosso circa le tariffe di esumazione”. Al consigliere rispondo che questi importi non potevano essere “recuperati” in precedenza e non sarebbero da chiedere adesso, in quanto: 1) dal 2005 ad oggi la tariffa di 300 euro è stata applicata e ha riguardato sepolture di defunti deceduti nel decennio o quindicennio precedenti, quando l’inumazione era gratuita e quindi al momento del funerale non era stato versato alcun anticipo degli oneri per la dismissione della sepoltura alla scadenza; 2) solo da qualche mese, con le prime esumazioni di defunti rientranti nella deliberazione del 2003, quanto a suo tempo versato (acconto di 161 euro) viene detratto dalla tariffa di esumazione attualmente in vigore. Non si realizza da parte del Comune, né un ingiusto profitto né una perdita sia pure ipotetica; 3) per superare incertezze durate per oltre un decennio, il Consiglio nel luglio 2014 ha approvato, anche su mia proposta, gli “Indirizzi in tema di tributi locali, tariffe, rette, canoni e altre materie simili” (delib. 03049/024) che affronta in modo innovativo la questione delle misure in soccorso delle famiglie che versano in condizioni più o meno gravi di difficoltà economiche, con l’obiettivo di ridurre l’abbandono dei defunti al servizio pubblico, con costi che finiscono per gravare sulla casse comunali.
Da quest’anno si va incontro a queste situazioni di disagio economico e si amplia la possibilità di scelta. In occasione delle operazioni di esumazioni, sono infatti previsti sconti tariffari che vanno dal 20% al 40% a seconda del reddito ISEE dei richiedenti.
Sulla base di questo quadro normativo, non ritengo giusto che si agisca nel senso auspicato dal consigliere Marrone, aumentando indiscriminatamente i costi per le famiglie all’atto del funerale o andando a “recuperarli” per quelli che hanno defunti sepolti dopo il 2004. Temo che la proposta, oltre ad essere di una certa difficoltà gestionale, corra il rischio di costituire una forzatura giuridica che finirebbe anche per lambire il versante dell’abuso di diritto.
Continua ad essere giustificato, secondo principio di buon governo, il mantenimento del regime attuale che, all’atto del funerale, chiede al familiare di corrispondere un acconto per i costi per la dismissione della tomba alla scadenza. Non pare invece corretto farsi anticipare preventivamente il costo di gestione dei resti mortali che potrebbero essere rinvenuti dopo dieci e più anni, il cui effettivo ammontare dipenderà dalle situazioni economiche in cui verseranno le famiglie richiedenti al momento in cui verranno eseguite le operazioni.
Gli uffici di ATC operano quindi correttamente detraendo oggi dall’ammontare della tariffa vigente di esumazione, quanto versato al momento del seppellimento e ciò non causa alcun danno all’erario comunale.
A questo punto, per chiarire i rapporti che intercorrono tra Comune e AFC e per rispondere all’ultima domanda posta dall’interpellanza (“se corrisponde al vero che sulle sepolture per le quali le famiglie hanno espresso disinteresse il Comune di Torino riconosce ad AFC una percentuale sui costi sostenuti e a quanto ammonta”) faccio riferimento ad un quarto provvedimento del Consiglio comunale e ad una deliberazione della Giunta. Premesso che la Legge statale 26/2001 prevede che sia gratuita l’esumazione “nel caso di salma di persona indigente o appartenente a famiglia bisognosa o per la quale vi sia disinteresse da parte dei familiari”, la deliberazione 09386 del 2004 del Consiglio di esternalizzazione del servizio cimiteriale, approvando il Contratto di servizio tra Comune e AFC Torino S.p.A. stabiliva che quest’ultima, in quanto soggetto che deve operare in condizioni di equilibrio economico, avesse diritto di percepire dal Comune un quantum a titolo di riconoscimento degli “oneri sostenuti per le operazioni cimiteriali svolte gratuitamente per disposizioni di legge o regolamenti”. Le modalità di calcolo di queste somme, stabilite dalla Giunta comunale con deliberazione 03870 del 2010) prevedono che sia riconosciuta ad AFC, previo controllo puntuale e scrupoloso degli uffici della direzione Partecipazioni comunali, solo il 28,78% dell’ammontare risultante dall’applicazione delle tariffe ordinarie di produzione di servizi e forniture connesse alle operatività gratuite da essa eseguite.

Maurizio Marrone (Fd’I-AN):
Devo dire che non sono soddisfatto dalla risposta dell’assessore Lo Russo perché la delibera del 2013 indicava dei costi e nel 2014 le tariffe sono state aumentate.
Nell’aprile scorso sono state emesse le fatture per le esumazioni delle salme di 10 anni prima. Sono stati richiesti 161 Euro come acconto dei 317 Euro totali.
Riteniamo che rispetto alla delibera 2013, questa formula non sia legittima e non coerente perché veniva richiesto il pagamento in un’unica soluzione.
Ora se calcoliamo le circa 17.000 salme si raggiunge una spesa di 2,7 milioni, cifra che la Città doveva incassare nel momento dell’esumazione. Questo crea un danno erariale, e sarà la Corte dei Conti che farà chiarezza. Riteniamo che siano stati richiesti dei crediti non dovuti e chiediamo che il tema sia approfondito in commissione.


In replica all’intervento del consigliere Marrone, l’assessore Lo Russo ha proposto al Consigliere stesso di redigere una dettagliata relazione scritta. Con l’obiettivo – ha precisato Lo Russo - di fugare ogni tipo di dubbio sull’attività svolta in materia da parte dell’Amministrazione comunale.


Pubblicato il 30 Novembre 2015

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