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Il giardino di via Madama Cristina angolo corso Dante, da questa mattina porta il nome dello schermidore Giorgio Anglesio, cinque volte vincitore dell’oro a squadre tra il 1950 e il 1958, oro individuale nel 1955 e titolo olimpico a squadre a Melbourne, nel 1956.
L’intitolazione del giardino all’atleta torinese nato nel 1922 e scomparso nel 2007, rientra nel piano di denominazioni dedicate a personaggi sportivi (una per circoscrizione cittadina), nell’ambito di Torino 2015 Capitale Europea dello Sport
Prima dello scoprimento della targa, alla presenza dei familiari e di numerosi bambini, si è svolta la cerimonia nella vicina scuola elementare “Silvio Pellico”.
Ad aprire gli interventi l’assessore allo Sport, Stefano Gallo che ha sottolineato come in città “non esistessero luoghi fisici che ricordassero come che a Torino siano nate le federazioni sportive, le più grandi e storiche società, ma soprattutto che ricordassero che Torino ha creato lo sport italiano”. In un momento in cui lo sport agonistico non propone sempre modelli positivi, con la ricerca della vittoria ad ogni costo, anche in modi illeciti, Gallo ha evidenziato come fosse importante rimarcare “che proprio nei giardini, dove i ragazzi corrono, giocano, creano relazioni, si formano i caratteri, si impara anche a perdere, perché nessuno oggi è più in grado di insegnare ai ragazzi che nella vita probabilmente sono maggiori le sconfitte delle vittorie. Giorgio Anglesio, ha concluso, è stato scelto per i risultati ma anche per il suo percorso di sacrificio e di fatica nel rispetto delle regole”.
Il presidente dell’Unione stampa sportiva italiana, Federico Calcagno, ha ripercorso i successi di dell’atleta torinese sottolineando come gli avvenimenti sportivi servano anche per spiegare valori fondamentali anche oltre l’evento sportivo, come la capacità di “fare squadra” qualità riconosciuta allo stesso Anglesio.
“E’ stato uno schermidore gentiluomo qualità non così diffusa in questa disciplina sportiva”, ha invece esordito Cesare Salvadori, anch’egli ex schermidore.
Infine il ritratto dell’atleta torinese proposto da un’amica di famiglia, Michela Quagliano. “La scherma gli si addiceva, ha affermato, lui che era misurato, elegante sobrio e austero, innamorato dello sport e di Torino.
A conclusione della cerimonia, il saluto del presidente della Circoscrizione 8, Mario Cornelio Levi, che ha espresso apprezzamento per l’iniziativa.
F.D'A. - Ufficio stampa Consiglio Comunale