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Su richiesta del consigliere Enzo Liardo (NCD) è intervenuto oggi in Sala Rossa l’assessore ai Trasporti Claudio Lubatti a fornire comunicazioni sul tunnel di corso Grosseto.
Ha introdotto la questione il consigliere Enzo Liardo (NCD): Ho chiesto informazioni al Sindaco su quest’opera, che non si sarebbe dovuta realizzare. I residenti e i Comitati di corso Principe Oddone hanno condizionato la scelta dell’allora sindaco Chiamparino di interrare i binari ferroviari sotto la Dora per sottrarli alla vista, creando così un dislivello alla ferrovia. Per rimediare a questo errore si è ricorsi così alla progettazione di un’altra grande opera: l’abbattimento del sovrappasso di corso Grosseto e la realizzazione del passante ferroviario Torino-Ceres. Prevedendo all’epoca però soltanto un tunnel veicolare e una rotonda, nonostante in quella zona passino 2.220 auto all’ora!
Se allora fosse stata data subito la progettazione del secondo tunnel a Infra.To ci sarebbe stato un risparmio di 18 milioni di euro. In fase di gara si pensava poi venisse data prevalenza agli aspetti tecnici, ma, quando alcune ditte proposero di prolungare il tunnel fino a corso Ferrara, a questa proposta vennero attribuiti zero punti!
In seguito si è deciso di prolungare il tunnel, pagando 4 milioni di euro: perché?
Ora però conta realizzare presto la variante, dando finalmente ascolto ai cittadini ed evitando di ripetere gli errori fatti in passato nel progettare il tunnel di corso Spezia, il tunnel di Porta Palazzo e piazza Baldissera. Altrimenti, l’opera complessiva non servirà a nulla, se non a peggiorare la viabilità.
Ha quindi preso la parola l’assessore Claudio Lubatti: Il Consiglio Comunale di Torino ha votato una mozione che impegna questa Amministrazione ad attivarsi per modificare il progetto e ad accogliere la richiesta di realizzare un tunnel per collegare l’asse est-ovest di corso Grosseto. Condivido le preoccupazioni del consigliere Liardo, ma Sindaco e Giunta si sono già mossi in questa direzione, che però non dipende da questa Amministrazione: Scr, la stazione appaltante, così come la Direzione lavori non dipendono dalla Città di Torino e la realizzazione dell’opera è interamente a carico di fondi ministeriali e regionali. Stiamo però facendo, compatti, pressione sulla Regione Piemonte. L’allora Giunta Cota ci spiegò che non si poteva all’epoca fare una variante strutturale perché si sarebbe reso necessario un passaggio al Cipe per una modifica ufficiale del progetto e quindi non fermammo la delibera. Secondo una recente interpretazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri la variante in oggetto, invece, non prevede un nuovo passaggio al Cipe, perché non c’è una modifica localizzativa e perché il tunnel aggiuntivo costerà 8 milioni di euro e, di fronte a un ribasso di gara da 123 milioni a 100 milioni di euro, non ci saranno costi aggiuntivi.
Si è arrivati così alla firma dell’incarico per la stesura del progetto esecutivo e ora la variante potrà essere fatta prima del progetto definitivo. Per cui ribadiremo alla Regione Piemonte l’istanza di modifica progettuale per realizzare l’opera, che prevede il collegamento viario sull’asse est-ovest di corso Grosseto.
Luca Cassiani (PD): Credo che in tutta la questione la Città di Torino dovrebbe avere un voce più autorevole. Mi chiedo il motivo per cui la direzione lavori non sia stata affidata a Infra.To, dal momento che la società è una partecipata degli enti pubblici e che l’avvocatura della Città aveva dato il benestare. Per quale motivo appaltare all’esterno, spendendo 3 milioni in più, quando abbiamo le capacità in casa?
Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia): Nessuno nega che tutto sia nato dalla Giunta regionale di Cota, ma ormai Chiamparino governa da oltre un anno e di progressi non ne sono visti. Addirittura, il progetto è stato bloccato a livello regionale, per poi essere ripreso di colpo quando i quotidiani hanno annunciato la richiesta di archiviazione nel processo penale. Se ci fosse la volontà politica questa infrastruttura sarebbe già stata realizzata. Va bene tutto, però bisogna avere il coraggio di dire che cosa si vuole fare e quindi realizzarlo.
Vittorio Bertola (M5S): Se fosse per noi quest’infrastruttura non si farebbe mai, visto che con la medesima spesa si potrebbero fare interventi decisamente più incisivi sul sistema di trasporto pubblico, specialmente per quanto riguarda il collegamento con l’aeroporto. Ora è necessario risolvere il problema del traffico stradale che, sebbene la nostra visione preveda nel futuro un maggior utilizzo del mezzi pubblici, è ora determinante. Spero di riuscire a vedere degli sviluppi in Commissione, per poterne discutere al meglio.
Ha infine replicato l’assessore Claudio Lubatti: Dobbiamo prendere atto delle scelte della Regione Piemonte, che opera da stazione appaltante, cercando ogni possibile margine per correggere gli errori del passato. Confermo che in più occasioni il Comune ha proposto alla Regione di ottenere un ruolo operativo nell’ambito del cantiere. Se noi avessimo una stazione appaltante sottoposta all’indirizzo politico della Città, avremmo risolto il problema, poiché la legge attribuisce alla stazione appaltante le modifiche non strutturali. Ma oggi non è così. Mi impegno a tornare in Commissione Urbanistica laddove ci fossero novità. Ci risulta che le imprese appaltatrici stiano affrontando attivamente la fase della progettazione esecutiva, per cui il progetto esecutivo potrebbe essere pronto per fine anno. Sulla base di questi tempi mi impegno quindi a riferire in Commissione.
(M.Q. - A.P. - C.R.) - Ufficio stampa Consiglio Comunale