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Il nome di Enzo Tortora è entrato da oggi nella toponomastica torinese.
Con una cerimonia che è svolta, questo pomeriggio, in piazza Solferino, infatti, al giornalista e presentatore televisivo, nonché parlamentare e politico, scomparso nel 1988, è stata intitolata la galleria pedonale che collega via Pietro Micca con via Santa Teresa.
Il presidente del Consiglio Comunale e della Commissione toponomastica, Giovanni Porcino, ha ripercorso la vicenda del volto di Portobello, la celebre trasmissione condotta da Tortora, dall’arresto con grande clamore mediatico con l’accusa infamante di associazione per delinquere di stampo camorristico e traffico di droga, all’elezione al Parlamento europeo nelle fila del Partito Radicale Italiano, al maxi processo che lo condannò a dieci anni di carcere sulla base di dichiarazioni di pentiti, alla rinuncia dell’immunità parlamentare, fino all’assoluzione con formula piena. “E se del caso Tortora, un uomo per bene, è tutto noto, ha sottolineato Porcino, manca la risposta alla domanda più importante, perché ciò sia successo”.
“Chissà se sarebbe stato contento di questa intitolazione lui che era un uomo modesto e umile”, si è interrogato il giornalista Piero Angela, che proprio con Tortora aveva incominciato a lavorare a Torino per il giornale radio. Ha ricordato come una parte del giornalismo, sulla vicenda Tortora non abbia tenuto un comportamento corretto mentre ha evidenziato come lui stesso, insieme ad altri giornalisti tra i quali Enzo Biagi, si diedero da fare per creare un’opinione tale che almeno creasse il dubbio sulla colpevolezza di Tortora. “Questa piccola galleria, ha detto, è per noi una grande cosa perché dimostra che il ricordo non svanisce e che un uomo giusto viene ricordato per quello che veramente era”.
Il sindaco Piero Fassino ha sottolineato come il caso Tortora continui a parlare a coloro che sono attenti alle ragioni del diritto, della giustizia e della civiltà.
“Quella vicenda continua ad evocare questioni nodali per la convivenza civile e lo stato di diritto, ha esordito il sindaco, evoca una riflessione seria sul fenomeno del pentitismo che deve essere sottoposto a rigorose verifiche sulle cose dette, evoca il tema della responsabilità civile dei magistrati, evoca una riflessione sulla carcerazione preventiva, pensata come strumento eccezionale e diventato invece strumento di ordinaria restrizione dei cittadini senza che sempre che ci fossero ragioni per un provvedimento così grave. Il caso Tortora, ha aggiunto, evoca il grande dramma che si consuma quando un’indagine fa maturare un grave errore giudiziario. Tutto ciò evoca un grande tema, quello di assicurare al nostro Paese un sistema giudiziario di cui i cittadini si possano fidare. Questo luogo, ha concluso, ricorderà la tragedia vissuta da Enzo Tortora e tutti coloro che hanno sofferto ingiustamente per una giustizia negata e per una giustizia ingiusta”.
Nel corso della cerimonia, che si è conclusa con lo scoprimento della targa, sono intervenuti anche Valter Vecellio, direttore di Notizie Radicali, Anna Chiusano, dell’Ufficio di presidenza dell’Unione delle Camere Penali, Bruno Mellano, Garante dei detenuti della Regione Piemonte, Pierfranco Quaglieni, direttore del Centro Pannunzio e Igor Boni, coordinatore dell’associazione radicale “Adelaide Aglietta”.
F.D'A. - Ufficio stampa Consiglio Comunale