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Saranno salvaguardati e valorizzati i reperti
Discussa questo pomeriggio a Palazzo Civico, durante la riunione del Consiglio Comunale, l’interpellanza generale (primo firmatario Maurizio Trombotto – SEL), relativa alla rimozione di tratti di gallerie e di murature nel corso dei lavori per la realizzazione del parcheggio pubblico interrato, in corso Galileo Ferraris. Il documento, in particolare, chiedeva attraverso quali “autorizzazioni e giustificazioni” si fosse proceduto all’abbattimento dei manufatti.
L’assessore alla Viabilità e ai Trasporti, Claudio Lubatti, ha risposto che “c’è accordo tra Città, impresa costruttrice e Ministero per i Beni Culturali per modificare il progetto del parcheggio e rendere visitabili i reperti rinvenuti”.
Al momento, ha sottolineato Lubatti, il progetto al quale sta lavorando l’impresa costruttrice e che sarà illustrato in Commissione non è ancora pronto.
Tutta la documentazione, grafica e fotografica delle fasi di cantiere, sarà messa a disposizione dei consiglieri
Lo stesso concessionario si farà carico della realizzazione di uno spazio espositivo al servizio del Museo Pietro Micca.
“L’Amministrazione, ha sottolineato l’Assessore, continua a credere nell’importanza del parcheggio all’interno di quell’area. Non c’è però la rincorsa a realizzarla a tutti i costi, non c’è nessuna rincorsa alla distruzione di beni artistici o architettonici ritrovati, non c’è stata alcuna forzatura né nei tempi né nei modi per arrivare alla realizzazione del parcheggio. C’è stata un’attenta relazione con la Sovrintendenza e il parcheggio Galileo Ferraris sarà l’ennesima prova di una buona collaborazione capace di tenere in considerazione i valori che vanno rispettati salvaguardati e valorizzati e le strategie della Città”.
Maurizio Trombotto (SEL): Occorre proseguire la discussione in tempi brevi nelle commissioni competenti. Questo incidente spero apra una fase nuova per la Città e per la costruzione dei parcheggi interrati e del rapporto che va tenuto con le Soprintendenze che, per la prima volta, la scorsa settimana, hanno interloquito con il Consiglio Comunale. Il problema sta a monte. Il parcheggio poteva e doveva essere evitato perché ciò che è stato rinvenuto era già indicato in diversi documenti.
Gli 80 metri di galleria eliminati erano noti, presenti anche all’interno della documentazione di cantiere.
Sono stati commessi errori dei quali qualcuno dovrà chiarirne gli aspetti che presentano contraddizioni: pareri sullo stato della galleria, le prescrizioni della Soprintendenza sullo smantellamento – che avrebbe dovuto essere cauto mentre si è proceduto con una ruspa -conservazione dei materiali che sembrano essere legati solo alla volta e non a tutta la galleria.
Le compensazioni sono dovute alla Città e alla comunità di Torino, indipendentemente dalle caratteristiche del nuovo progetto perché è stato prodotto un danno alla cittadinanza e quel danno va risarcito.
Enzo Liardo (NCD): L’assessore Lubatti ha affermato che non sono state fatte forzature ma secondo me è avvenuto l’esatto contrario: vi è stato un vero e proprio accanimento.
La situazione non è affatto chiara: diverse lettere giunte dal Ministero sembrano in un primo momento indicare di proteggere i reperti, mentre in un secondo momento indicherebbero la chiusura del cantiere.
Inoltre un’ulteriore disposizione del Ministero indicherebbe la presenza, durante i lavori di scavo, di archeologi qualificati e di un elemento del Museo Pietro Micca; questa persona, tuttavia, sembrerebbe essere stata allontanata.
Io inviterei l’Amministrazione a proteggere qualsiasi reperto sia stato rinvenuto nell’area e a pensare all’ipotesi della creazione di un parco archeologico in loco, che sicuramente si qualificherebbe come un’ulteriore attrattiva per la città. Mi auspico inoltre che siano individuati i responsabili del danno che è stato inferto alle gallerie.
Fabrizio Ricca (Lega Nord): Credo che ci siano delle responsabilità in merito alla distruzione delle gallerie, dal momento che la presenza di quei reperti era conosciuta da tutti, specialmente dai tecnici della Soprintendenza. È stato detto che sono stati fatti dei sondaggi che hanno dato esito negativo; credo che quei sondaggi siano stati fatti in modo errato. Ora il danno fatto alla Città è inqualificabile e chi governa si gira dall’altra parte.
Noi vogliamo la testa del responsabile, perché non è possibile che un patrimonio del genere sia andato perduto, e vogliamo capire la realtà dei fatti nella progettazione e nella realizzazione di quel parcheggio.
Vittorio Bertola (M5S): Direi che al momento non ci siano novità concrete e quindi aspettiamo le decisioni della Soprintendenza, la quale del resto ha già sospeso i lavori. Da anni in questo Consiglio comunale parliamo di parcheggi sotterranei e altri interventi invasivi, a fronte di una Soprintendenza la quale, a volte, interviene soltanto a fronte della pressione dell’opinione pubblica. In Commissione Urbanista, il confronto con la Soprintendenza è stato positivo, certo che mi chiedo quali siano le interlocuzioni abituali che con essa hanno le amministrazioni locali, forse impegnate a fare pressioni per avere il via libera alle opere. La giunta risponde a questo problema come se si trattasse solo di un parcheggio, invece è un problema di rilevanza culturale: e avrei voluto sentire anche l’assessore alla cultura, a questo proposito. Dobbiamo salvaguardare la nostra storia, il nostro passato architettonico e militare. Chiedo di valutare seriamente l’opzione di non realizzare affatto il parcheggio. Non vorrei una replica di piazza San Carlo, con pochi reperti assediati dai Suv, non vedo attenzione per un progetto storico-culturale di recupero, che avrebbe anche ricadute economiche positive, penso al turismo.
Roberto Carbonero (Lega Nord): Sono sorpreso per la prepotenza politica di questa amministrazione comunale, i documenti parlano chiaro. Conoscevate la situazione ma avete scelto di continuare con i lavori, pensando solo a fare cassa, per poi fingere di non aver potuto prevedere, di non essere stati a conoscenza… Voi dimenticate di avere a che fare con persone che amano questa città molto più di quanto la amino quelli come voi. Io non credo che questa vicenda sia stata un fatto di inesperienza o di qualsivoglia errore umano. La situazione delle gallerie sotto corso Galileo Ferraris era nota ma avete voluto tirare dritto.
Domenico Carretta (PD): Certo, in questa città, se si scava c’è sempre la possibilità di trovare resti archeologici. Ma dire “sì” a un “parco archeologico” vale quanto i “no” periodicamente espressi, oggi contro il parcheggio, ieri contro il grattacielo… Non capisco, tra l’altro, il senso di questa interpellanza, dato che ancora pochi giorni fa ci siamo incontrati in Commissione con la Soprintendenza e visto che sindaco e assessore si sono sempre mostrati disponibili al confronto. Io resto a quanto affermato dalla Soprintendenza in Commissione, a proposito del valore storico dei manufatti. C’è chi vuole mettere sul banco degli imputati la Soprintendenza stessa, rinfacciandole di non essere abbastanza rigida, cioè il contrario di quanto le si imputa di solito. Ci siamo presi l’impegno di attendere la sua relazione conclusiva. Certamente non possiamo lasciare uno scavo aperto nel cuore della città. Non credo alle ipotesi di “parco archeologico” ma dovremo vedere come far coesistere la fruizione dei reperti archeologici da parte del pubblico con la tenuta economica del progetto per il parcheggio.
Andrea Tronzano (Forza Italia): Ho votato per questo parcheggio nella scorsa legislatura. Fu un voto unanime. Ora vorrei sapere che i quattro milioni di euro investiti dal Comune non saranno buttati via, come al solito. Noi pensiamo che i cittadini debbano essere ascoltati quando manifestano il loro disagio.
Si è formato in questo caso un comitato di cittadini altamente qualificato e io chiedo: quale disponibilità possono attendersi da parte dell’amministrazione, per esempio in rapporto alla richiesta di un Parco Archeologico? In secondo luogo domando se queste gallerie saranno accessibili al pubblico, perché in caso contrario e inutile continuare a discutere e polemizzare.
Silvio Viale (Pd): Sono stupito per questo dibattito in cui tutti diventano esperti. Una città si trasforma e cambia e quel che trova nel suo sottosuolo lo riconduce ad un fine di utilità pubblica. Oggi aggiungere duecento metri di gallerie al Museo Pietro Micca, che ne ha già molte non visitabili per ragioni economiche, non aggiunge nulla al rango del museo.
Quanto a chiedere un Parco Archeologico, magari per strappare un applauso a qualche gruppo di cittadini è raccontarsi delle favole. Dove dovremmo trovare i soldi per farlo? E ancora: cosa significa in questo quadro “rendere percorribili le gallerie”? Decideremo il da farsi in ordine al parcheggio ed ai reperti dopo avere recepito il parere della Sopraintendenza
Nella replica, l’assessore Lubatti ha evidenziato come la Sovrintendenza abbia segnalato le ipotesi che ci potessero essere resti e, su questo presupposto, è stata autorizzata la Città a procedere nel percorso e ad affiancarla sul percorso che via via si andava delineando.
Occorre riconoscere professionalità e competenze che la Soprintendenza ha al suo interno, ha affermato Lubatti, concludendo che “non c’è nessun documento che revoca l’autorizzazione alla realizzazione del parcheggio ma un documento che autorizzava, dopo il ritrovamento, il cauto smontaggio perché i reperti venissero analizzati e dopo questa operazione, l’indicazione a valutare come modificare il progetto. La Città è autorizzata a proseguire alla realizzazione del parcheggio”.
Infine è intervenuto il sindaco Piero Fassino: “Ricordo che il parcheggio di corso Galileo Ferraris fu deciso nel 2007 e poi, per problemi legati ai finanziamenti regionali, ritardato nella realizzazione. Nel momento in cui sono emersi reperti archeologici importanti per la storia della città, è diventato prioritario per l’Amministrazione che questi beni siano preservati valorizzati e, di conseguenza, anche le modalità di realizzazione del parcheggio saranno subordinate a questa priorità. Subito dopo il ritrovamento dei reperti, ho chiesto un incontro al Direttore generale del Ministero dei Beni culturali e ai Sovrintendenti con i quali abbiamo convenuto di verificare insieme le soluzioni praticabili e coerenti con la priorità di tutela del patrimonio archeologico.
Ufficio Stampa Consiglio Comunale