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Più controlli e vigilanza a tutela dell’economia e della leale concorrenza e per evitare lo sfruttamento dei lavoratori e il mancato rispetto degli adempimenti retributivi e fiscali. È quanto chiede la proposta di legge di iniziativa popolare per il contrasto alle false cooperative, presentata oggi a Palazzo Civico, in occasione della seduta congiunta delle Commissione Legalità (presidente: Fosca Nomis) e Quarta (presidente: Guido Alunno).
Il documento chiede anche la cancellazione dall’Albo delle cooperative per quei soggetti che non si “sottopongono” all’attività di vigilanza (ora la norma prevede la cancellazione solo per chi si “sottrae”) e la tempestiva comunicazione dello scioglimento dell’ente al Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) per intervenire nei confronti di quei soggetti che si costituiscono e si sciolgono in tempi ristretti con intenti fraudolenti.
“Oggi nessuno è vaccinato contro l’illegalità – ha dichiarato Fosca Nomis – e per questo è fondamentale che le Istituzioni siano al fianco degli imprenditori onesti e promuovano iniziative per tutelare la leale concorrenza e i diritti di lavoratrici e lavoratori”.
“Siamo in una fase – ha dichiarato Guido Alunno – in cui si rischia di screditare l’intero sistema delle cooperative, fondamentale per l’economia piemontese e nazionale. C'è una battaglia culturale da vincere per la legalità e la piena correttezza di chi opera nel settore”.
“Siamo lieti – ha detto Giancarlo Gonella, presidente Legacoop Piemonte e Alleanza delle Cooperative del Piemonte – dell’adesione della Commissione Legalità, degli amministratori comunali e di Avviso Pubblico alla nostra proposta, già presentata ben prima dell’inchiesta Mafia Capitale. È una battaglia di tutte le Istituzioni per salvaguardare un patrimonio importante per l’economia e la società”.
“Non è scontato che un’Amministrazione locale scelga di affrontare il tema della legalità, anche con un’apposita Commissione – ha affermato Fabrizio Ghisio, direttore ConfCooperative Torino – a cui collaboriamo dall'inizio – Oggi nessuno può rimanere in silenzio e Torino, che ha sempre saputo creare grandi opportunità per la cooperazione, ora deve sapere rimettere in gioco la parte sana della cooperazione affinché continui a essere utile, interessante e credibile”.
Oltre ai presidenti delle due Commissione, alla vicepresidente della Comm. Legalità Paola Ambrogio e a numerosi consiglieri comunali, hanno firmato oggi la proposta di legge anche il sindaco Piero Fassino, il vicesindaco Elide Tisi, gli assessori Ilda Curti, Domenico Mangone ed Enzo Lavolta e il vicepresidente del Consiglio Comunale Gioacchino Cuntrò.
In questi giorni sono state raccolte già più di mille firme.
Nel 2014 a Torino su 101 accertamenti, 37 cooperative sono risultate irregolari (di queste, 34 sono quelle non associate al sistema di rappresentanza).
(M.Q.) - Ufficio stampa Consiglio Comunale