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Si è concluso, nel tardo pomeriggio, l’omaggio a Franco Venturi in occasione del centenario dalla sua nascita, organizzato dal Centro Pannunzio e dal Comune di Torino.
Il presidente del Consiglio comunale Giovanni Porcino ha aperto la cerimonia, ricordando che Franco Venturi, “torinese d’adozione” rappresenta una figura esemplare d’intellettuale e studioso del pensiero politico democratico e del socialismo in Europa. E che fu appassionato antifascista, protagonista di primo piano della Resistenza. Con l’intento di sviluppare un modello di società avanzato, al passo con i tempi, aperto agli ideali di democrazia e di giustizia sociale. E partecipò convintamente alla nascita del Partito d’Azione. Il presidente Porcino ha poi detto che la fine della guerra coincise con il disimpegno politico e l’inizio di una nuova carriera professionale che lo portò a ricoprire tra gli altri il ruolo di addetto culturale dell’Ambasciata italiana a Mosca. Fu direttore responsabile della Rivista storica italiana dal 1959 al 1994. “Venturi - ha concluso il presidente Porcino - ha rappresentato, in quel mezzo secolo, un punto di riferimento per la formazione culturale e civile di generazioni di studenti e politici torinesi”.
“Franco Venturi è stato il maestro più illustre che abbia avuto la nostra università – ha espresso Pier Franco Quaglieni, direttore del Centro Pannunzio - L’unico storico di rango internazionale. Seppe opporsi alla marea del ’68, che voleva travolgerlo, con coraggio e coerenza”. Con fermezza – ha proseguito Quaglieni - si oppose al tentativo di rendere la scuola facile e accessibile a tutti attraverso l’acquisizione di una laurea, rivendicando il valore degli studi e la loro serietà”. “Lo ricordo – ha poi detto il direttore del Centro Pannunzio - dedito ai suoi studi, incurante di sé, un monaco del sapere che vedeva in Voltaire il suo santo. Uomo di profonda, schiva umanità, che forse in pochi hanno saputo e potuto apprezzare nel modo adeguato”. “C’è nella storiografia italiana – ha concluso Quaglieni - un posto di assoluto riguardo per Venturi, in una linea che parte da Croce e passa attraverso Omodeo per arrivare a Chabod e poi a Venturi”.
Dopo i due interventi iniziali l’attrice Carlotta Torrero ha letto uno scritto di Leo Valiani (Corriere della Sera, 16 dicembre 1994) dove ricorda che Lionello Venturi (studioso d’arte e padre di Franco) rifiutò nel 1931 di prestare giuramento di fedeltà al regime fascista e dovette lasciare la cattedra universitaria. Franco Venturi (allora 17enne) lo seguì a Parigi aderendo al movimento di Giustizia e Libertà. Dopo l’8 settembre divenne da editore a diffusore dei Nuovi quaderni di Giustizia e Libertà, redatti tra Torino e Milano. Leo Valiani ne ricorda il suo antifascismo attraverso i rischi mortali che correva con coraggio. Nel 1960 (da docente universitario a Torino) assunse la direzione della Rivista storica italiana. “Intellettuale ma anche uomo d’azione” ha ricordato lo storico Valerio Castronovo. “A Parigi ebbe rapporti con gli antifascisti, con il concetto di libertà di Carlo Rosselli”. Castronovo ha poi raccontato l’esperienza spagnola di Venturi, nel 1933, con l’idea di risvegliare il popolo affinchè si sviluppassero le forze nuove. “Fu sempre presente in Venturi – ha continuato lo storico – la fede nella ragione (contro ogni autoritarismo) specificatamente nell’illuminismo di Diderot”.
Il sindaco Piero Fassino ha espresso della personalità poliedrica di Franco Venturi, formatasi nella grande tradizione familiare. “Chi era impegnato in politica – ha proseguito il sindaco - era anche giornalista, promotore culturale di valori democratici, la giustizia, la laicità, la liberta.Ricordare Franco Venturi a cento anni dalla nascita significa evitare l’oblio e mantenere la memoria da trasmettere alle generazioni future”.
Infine è intervenuto Lionello Venturi (figlio di Franco e anch’egli storico) ricordando che il primo contatto che il padre ebbe con il Comune fu nel 1945, il momento del suo matrimonio con Gigliola Spinelli (sorella di Altiero).
Nel 1994 gli fu conferito dalla Città il Sigillo civico.
(tdn-ml) - Ufficio stampa del Consiglio comunale