Città di Torino > Ufficio Stampa > Comunicati stampa 2015 > GIUGNO
Duemila e quattrocento ragazze e ragazzi hanno potuto migliorare la loro preparazione scolastica grazie al progetto Scuola dei Compiti, supportati da studenti universitari nel ruolo di tutor e insegnanti in pensione oltre che dai loro insegnanti e con l’ausilio di programmi di didattica digitale.
L'iniziativa è una delle azioni del Piano di interventi per il successo formativo e il contrasto alla dispersione scolastica promosso dall'Assessorato alle Politiche educative della Città di Torino, guidato da Mariagrazia Pellerino, che questa mattina, al Centro multimediale di documentazione pedagogica, in corso Francia 285, ha illustrato il risultato della terza edizione e le novità per il prossimo anno scolastico. Vi collaborano l’Università e Politecnico di Torino, Ufficio Scolastico Regionale, Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, Fondazione Agnelli e Auser (associazione insegnanti volontari).
L’iniziativa ha coinvolto, nell'anno scolastico 2014/15 che si sta chiudendo, la metà delle classi terze di 21 scuole medie e 10 istituti superiori che sono stati assistiti da 211 tutor e 42 tutor senior. Sono stati realizzati 211 corsi, in cui si sono sperimentate metodi didattici innovativi con l'utilizzo di un supporto digitale (Piattaforma Moodle 2.7) per l'insegnamento della matematica, dell'italiano e del latino. Sono stati avviati 105 corsi di matematica, 41 di italiano, 42 di inglese, 11 di francese, 8 di fisica, 2 di chimica e 2 di latino.
E' aumentato a 30 anche il numero delle scuole dove si sono svolti i corsi di lingua italiana per i ragazzi figli di migranti di recente arrivo (L2), sempre con l’utilizzo della didattica digitale. In totale 56 corsi intesivi di 60 e 40 ore rivolti a 400 allieve e allievi delle scuole elementari e medie provenienti, soprattutto, da Cina, Marocco, Egitto, Costa d'Avorio, Filippine e Perù.
Il progetto si è sviluppato in due fasi, corrispondenti alle scadenze dei quadrimestri scolastici: la prima è stata avviata il 1 dicembre (107 corsi), la seconda a marzo (104 corsi). Diciotto ore di lezione pomeridiane per ciascun studente in matematica, italiano, latino, lingue straniere, fisica e chimica, 36 per ogni tutor.
Scuola dei Compiti propone laboratori di tutoring in piccoli gruppi (5/6 ragazzi), tenuti da studenti dell’Università e del Politecnico vicini per età ed esperienze agli allievi, con la presenza di insegnanti in pensione che hanno il ruolo di supervisori e l’utilizzo della didattica digitale, in particolare la piattaforma Moodle 2.7 integrata con la suite maple, che consente alle ragazze e ai ragazzi di avere un aiuto, a distanza e in tempo reale, per l’insegnamento della matematica.
Una metodologia, tra la più avanzate, che ha offerto agli studenti la possibilità di valutare automaticamente il loro apprendimento e di esercitarsi a casa integrando le lezioni svolte a scuola.
“Scuola dei Compiti – ha sottolineato Pellerino – è diventata, oramai, un’azione riconosciuta per il successo scolastico degli studenti torinesi: quest’anno abbiamo tenuto corsi a 2.400 allievi, impiegando oltre 200 studenti universitari come tutor. Anche le riviste scientifiche sulla didattica innovativa studiano il caso Scuola dei Compiti”. “Oggi raccontiamo l’edizione appena conclusa – ha continuato l’Assessora – e le importanti novità, per il prossimo anno scolastico. Grazie a tutti coloro che hanno collaborato al progetto, insegnanti delle scuole, insegnanti in pensione, volontari, tutor universitari, Università e Politecnico di Torino, Fondazione per la Scuola e Fondazione Agnelli”.
Il prossimo anno scolastico Scuola dei Compiti aumenterà il numero degli istituti scolastici che offriranno gratuitamente un aiuto agli allievi in difficoltà. Inoltre, la Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, in collaborazione con l’Università di Torino, proporrà un percorso di formazione ai docenti di matematica e latino delle scuole che hanno attivato azioni di tutorato con una didattica innovativa che sfrutta le potenzialità del digitale.
Si tratta di una formazione on the job in cui, accanto all’acquisizione di nuove metodologie, si propone la sperimentazione di attività didattiche con supervisione esperta in itinere. Quindici ore di formazione in presenza, tutorato a distanza a cadenza settimanale per la sperimentazione di attività didattiche innovative in classe, community virtuale tra docenti per condividere materiale didattico preparato e costruire, in modo collaborativo, risorse e materiali didattici.
In questo modo la didattica sperimentata dagli allievi alla Scuola dei Compiti potrà essere portata anche in classe.
Questi sono i pilastri su cui docenti di scuole secondarie torinesi di primo e secondo grado e altrettanti classi di studenti si misureranno da ottobre 2015 a giugno 2016 per imparare a imparare (e ad insegnare) in modo nuovo proprio quelle materie più ostiche per gli studenti. Tale percorso coinvolgerà 50 docenti motivati all’innovazione e almeno 1000 studenti.
Con soddisfazione il Presidente della Fondazione per la Scuola, Anna Maria Poggi, ha presentato, questa mattina, l’iniziativa. “La Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo opera in sinergia con gli attori del sistema educativo e da sempre crede che solo facendo squadra si possa intervenire in modo efficace su fenomeni come quello dell’insuccesso formativo. In particolare mette a servizio di Scuola dei compiti, progetto meritorio del Comune di Torino, sue competenze progettuali specifiche in tema di formazione dei docenti. Questa iniziativa, in particolare è sviluppata con l’Università di Torino ed è tesa ad innovare il modo di fare scuola soprattutto in discipline come la matematica e il latino, su cui i nostri ragazzi incontrano maggiori difficoltà anche a fronte di metodologie spesso troppo frontali che non raggiungono la motivazione di tutti gli studenti. Ci pare un tassello importante, quello della formazione docenti, che non può che ampliare l’efficacia di Scuola dei Compiti, coinvolgendo direttamente nell’innovazione degli apprendimenti il lavoro dell’insegnante in classe.” (ma.co.)