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Il 70 ° anniversario della Liberazione è stato celebrato oggi a Palazzo Civico. In una Sala Rossa affollata di dipendenti della Città di Torino, il presidente del Consiglio comunale Giovanni Porcino, salutati i presenti, ha introdotto la cerimonia sottolineando la continuità fra Costituzione e Resistenza, rendendo poi omaggio ai partigiani e a tutti i caduti per la libertà, un bene prezioso da salvaguardare per le generazioni future.
E’ quindi intervenuto Antonio Caputo, in rappresentanza delle associazioni della Resistenza, sottolineando i tre caratteri della Resistenza, che fu al tempo stesso guerra patriottica, guerra civile e guerra di classe. Caputo ha anche ricordato l’importanza del Manifesto di Ventotene, redatto da antifascisti al confine, per la costruzione dell’Europa unita, così come i 12.300 condannati per attività antifascista dal 1926 al 1943, precursori della Resistenza. Caputo ha anche evidenziato come la scelta repubblicana del 1946 e l’adozione della Costituzione siano discesi da quella partecipazione popolare alla Resistenza che non aveva eguali in nessun altro episodio della storia italiana. In questo senso, ha aggiunto il rappresentante delle Associazioni della Resistenza, esiste una storia inoppugnabile della Guerra di Liberazione combattuta contro la barbarie genocida, che nessun revisionismo può mettere in discussione.
Il sindaco Piero Fassino ha quindi concluso la cerimonia, ricordando il tributo di sangue pagato da Torino e provincia: i partigiani caduti, i soldati finiti nei lager per non aver voluto servire la Repubblica di Salò, gli ebrei deportati e mai più tornati, con un particolare ricordo per i dipendenti comunali caduti e per gli ex partigiani che nei decenni successivi sedettero in Sala Rossa. Una lotta di popolo, la Resistenza, ha ricordato Fassino, che proprio a Torino conobbe al massimo il suo carattere unitario, coinvolgendo tutti i ceti sociali e tenendo insieme culture assai diverse, dai comunisti ai liberali, dai cattolici ai socialisti. Con i ragazzi di vent’anni al fianco di uomini e donne più anziani, che già avevano conosciuto il confino e l’esilio. La nostra Costituzione repubblicana è ispirata ai valori fondamentali della Resistenza, ha ribadito il sindaco, parlando quindi della necessità di contrastare, a decenni di distanza, il rischio dell’oblio e i tentativi revisionisti e negazionisti. La libertà, ha aggiunto il sindaco, non è mai acquisita una volta per sempre: ci fu un tempo nel quale diritti che oggi fanno parte del nostro vivere quotidiano, vennero negati e repressi: e ancora oggi parte del mondo è in preda alla violenza e alla negazione dei diritti delle persone. Fassino ha quindi concluso il suo intervento con un ricordo delle vittime del terrorismo e facendo un particolare riferimento alle persone uccise o ferite nell’attentato al museo di Tunisi, tra le quali diverse lavoratrici del Comune e loro congiunti. Il 25 aprile, ha infine affermato il primo cittadino, non sia soltanto un momento di ricordo ma di impegno morale e civile, affinché i diritti e i valori universali della libertà siano garantiti a tutti e ovunque nel mondo.
Sindaco e presidente del Consiglio comunale, insieme all’assessore Gianguido Passoni, hanno quindi reso omaggio alla targa posta sulla facciata di Palazzo Civico che reca la motivazione della Medagli d’Oro conferita alla Città di Torino per il suo ruolo nella Guerra di Liberazione, alla lapide di un partigiano caduto in Piazza Palazzo di Città. Infine, è stato inaugurato il rifugio antiaereo nei sotterranei della sede comunale, restaurato dopo decenni di abbandono.
C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale