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La comunicazione della corte di Strasburgo non riattiva la misura cautelare scaduta il 26 marzo scorso, che aveva imposto lo stop allo sgombero di Lungo Stura Lazio. Chiede però di assicurare un’idonea soluzione abitativa (esclusivamente ai soggetti vulnerabili) delle famiglie ricorrenti e anche escluse dai cosiddetti “patti di emersione”, previsti dal progetto di inclusione sociale “La Città possibile”.
“Progetto – ricorda il vicesindaco Elide Tisi - con il quale il Comune di Torino si è impegnato a proporre, nell’area metropolitana torinese o attraverso il rimpatrio assistito nei Paesi d’origine, soluzioni abitative diverse dal campo per 600 persone tra i Rom che vivono nell’insediamento abusivo di Lungo Stura Lazio”.
L’Amministrazione comunale, insieme alle altre istituzioni, valuterà ora le possibilità e le modalità attraverso cui poter proseguire nell’operazione finalizzata a restituire l’area di Lungo Stura ai legittimi proprietari. (mge)