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Comunicato stampa

AUTOMOTIVE: APPROVATE LINEE INDIRIZZO DOPO LA CONCLUSIONE DEI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Approvato questo pomeriggio dal Consiglio Comunale il rapporto conclusivo dell’attività della Commissione consiliare speciale di Analisi del mercato e Indirizzi per il settore produttivo dell’automotive a Torino.
Ad illustrare l’attività svolta il presidente della Commissione, Marco Muzzarelli che ha presentato anche la mozione che contiene linee di indirizzo per la Città.
Muzzarelli ha ricordato come la commissione, istituita un anno fa, avesse come obiettivo l’analisi di situazioni ed interazioni tra istituzioni locali e nazionali utili a favorire il settore automotive e i suoi lavoratori e l’individuazione di indirizzi adeguati a garantire la permanenza e lo sviluppo nell’area torinese delle competenze necessarie sulla ricerca, progettazione e sviluppo del settore automobilistico, garantendo una strategia di interazioni fra soggetti pubblici e privati ed aprendo la città a diversi produttori ed attori del mercato di questo settore.
Ha sottolineato come uno degli obiettivi raggiunti dalla commissione sia stato quello di “creare un luogo di ascolto nel quale, in modo semplice, l’istituzione e la politica si sono messi in dialogo ed in confronto con il tessuto delle imprese, delle organizzazioni sindacali, della ricerca e degli atenei presenti nel territorio della Città Metropolitana”.
Analizzando le trasformazioni che hanno interessato il tessuto produttivo torinese nel settore automobilistico, ha affermato come “oggi l’automotive rimanga il settore fondamentale del Piemonte e dell’Italia in quanto ¼ del PIL è in questo ambito. Siamo però, ha aggiunto, in una situazione in cui il settore non è più “monoprodotto” o comunque legato ad una unica grande azienda. Il tessuto industriale è cambiato negli ultimi anni e sono sopravvissute solo le aziende che sono state in grado di diversificare, di esportare e di essere “trasversali”. Oggi solo il 20% delle aziende piemontesi fornisce FIAT, mentre 20anni fa eravamo in una condizione in cui l’80% delle nostre imprese forniva FIAT”.
Ha quindi rimarcato la necessità di promuovere “un ecosistema torinese sul tema della smart factory. In quest’ottica, ha affermato, risulta sempre più strategico proporsi all’esterno come territorio più che come singolo soggetto eccellente. Chi ci osserva dall’esterno deve vederci come “soggetto unico” nel quale ognuno (istituzioni, atenei, imprese, ricerca, formazione,…) ha il suo ruolo di interlocuzione con i partner esteri di pari livello. In questo senso la politica può avere uno strategico ruolo di regia”.
Dalle audizioni che si sono svolte con i rappresentanti delle aziende e con le rappresentanze sindacali, ha evidenziato che laddove “la fabbrica diventa sempre più intelligente sia necessario pensare in modo sempre più attento alla formazione continua dei lavoratori, perché le competenze delle persone faranno la differenza tra i territori, gli stabilimenti e le case costruttrici. E’ sempre più necessario ragionare in modo collaborativo, la parte sindacale può diventare il collante tra il lavoratore e l’imprenditore”.
Ha quindi illustrato le linee indirizzo per la Giunta contenute nella mozione: costituire una piattaforma di Politiche integrate per l’innovazione, costruire rapporti e relazioni costanti con gli stakeholder del territorio, sostegno alle imprese (anche con l’utilizzo di fondi strutturali), ricerca ed attrazione di imprese, attraverso un’attività di scouting delle migliori imprese che varrebbe la pena ‘impiantare’ nel territorio torinese e, dall’altro lato, quello di creare le opportunità di semplificazione affinché l’insediamento sia facilitato ed incentivato. Il documento propone inoltre di realizzare un luogo che faccia memoria e che conservi tutte le conoscenze prodotte in questi anni, di costruire un’academy per proporre un nuovo modello di fabbrica intelligente intorno a ricerca, innovazione e formazione, di sperimentare nuovi spazi di collaborazione tra Comune di Torino e FCA per passare dalla Smart Factory alla Smart City.
In conclusione, Muzzarelli ha osservato come la politica si debba assumere la responsabilità “di catalizzare, collegare ed alimentare la rete di tutti i soggetti coinvolti in grado di costruire l’ ecosistema Torino con l’obiettivo di offrire ai torinesi ed al territorio metropolitano un rinnovato periodo di crescita economica, culturale e di inclusione e coesione sociale”.

Dopo la presentazione di Muzzarelli si sono susseguiti alcuni interventi.
Paolo Greco Lucchina (NCD) si è soffermato, tra l’altro, su come può o dovrebbe orientarsi l’intervento pubblico in una situazione di crisi generalizzata e profonda come quella attuale, in un contesto in cui i mercati spingono nella direzione di una maggiore internazionalizzazione della componentistica piemontese, che dovrà aumentare la propria presenza internazionale, anche alla luce del posizionamento di FCA.
Alle istituzioni viene chiesta una connessione tra i soggetti del territorio, perché emergano le eccellenze perché si ascoltino le imprese e si costruiscano insieme strategie, occorre attivare politiche industriali anche attraverso fondi europei, agire sugli aspetti fiscale, energetico e infrastrutturale, facilitare un’academy torinese per esportare un nuovo modello di organizzazione del lavoro che possa competere a livello mondiale.
Serve un nuovo asse tra istituzioni, politica e “industria per la fabbrica intelligente” in cui la produzione si coniughi con ricerca di alta qualità.
La politica deve accompagnare e sostenere il mutamento assumendo un ruolo efficace, innovativo e concreto e soprattutto di comunicatore verso la comunità internazionale.
E necessario puntare sulla formazione dei futuri manager, far ripartire investimenti che innalzino competitività, produttività, innovazione. Occorre una piattaforma di politiche integrate in cui far convergere istituzioni, politica, imprese atenei e centri di ricerca, formazione e scuole professionali, parti sociali all’interno della quale definire “strategie coraggiose”.

Andrea Araldi (PD): Il tessuto manifatturiero piemontese ha elementi tali da poter riaffermare la propria modernità. Oggi sono vincenti quelle situazioni industriali dove il capitale umano riesce a dare il suo apporto specifico per diventare fattore di competitività. L’obiettivo di sviluppare il settore dell’automotive è legato a una serie di obiettivi fondamentali per la crescita e lo sviluppo città: significa crescita di valore aggiunto, sviluppo di occupazione, di comparti tecnici connessi, la possibilità di attrarre nuovi player industriali che possano venire a produrre a Torino. Occorre sostenere le imprese dal punto di vista tecnologico, degli sviluppi commerciali e finanziari, interventi che servano ad attirare nuovi produttori nel nostro territorio.
Occorre far di Torino la capitale mondiale dell’alta formazione. Abbiamo una grande responsabilità quella di collegare soggetti di dimensioni ridotte per dare al territorio metropolitano un nuovo periodo di crescita economica, culturale e sociale.

Michele Curto (SEL): Torino ha bisogno di connessioni per fare squadra intorno alle proprie eccellenze. Serve una forma di governo economico e finanziario più orizzontale e più diffusa. La commissione è nata con lo scopo sotteso di garantire una piattaforma di dialogo con FCA che permettesse di avviare un confronto come avvenuto all’inizio degli anni. La commissione non è però stata reputata il punto di confronto reale perché purtroppo si dimostra l’indisponibilità del vertice FCA a cercare un confronto costruttivo con le istituzioni della città. Da questo punto di vista non può non inquietare il piano industriale di FCA da qui al 2018, con un sito come Mirafiori che più di ogni altro patisce la cassintegrazione.
Dopo il Consiglio comunale aperto a inizio mandato e dopo i lavori di questa commissione non si può rimproverare a questa consiliatura di non aver fatto ogni sforzo per costruire una via di dialogo proficua con FCA, al di fuori di qualunque posizione ideale e ideologica.

F.D'A. - Ufficio stampa Consiglio comunale


Pubblicato il 9 Febbraio 2015

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