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Gianguido Passoni: Nella scorsa settimana alcuni organi di stampa hanno diffuso anticipazioni sulla riforma del decentramento attualmente allo studio. Queste non sono comunicazioni ufficiali e non rappresentano l’esito di quella che sarà la riforma, sulla quale la commissione dovrà procedere nel proprio percorso di confronto.
Scopo della riforma del decentramento, che annovera due precedenti tentativi non andati a buon termine, è rivedere complessivamente il decentramento: dal numero delle circoscrizioni, alle competenze esclusive, dalla governance alle forme di partecipazione.
La commissione competente ha effettuato anche con la Giunta un lavoro istruttorio condividendo gli obbiettivi della semplificazione delle procedure e della riduzione del numero di Circoscrizioni. Come rappresentante permanente della Giunta in Commissione ho suggerito in una sede politica, ad alcuni Consiglieri della maggioranza, l’istituzione di un perimetro centrale omogeneo. Non si tratta di una decisione, non si tratta di una riforma occulta o di un patto segreto interno alla maggioranza.
La commissione ha già svolto un 60% del lavoro, resta da fare la parte più difficile, affrontando i nodi ancora da sciogliere senza eluderli.
Dico con chiarezza anche a nome della Giunta che una buona riforma va fatta tenendo fermi tre punti fondamentali.
1) La riforma va fatta e bene. Essa è parte del programma della Giunta ed è un obbiettivo che maggioranza e opposizione possono raggiungere insieme.
Deve essere una riforma che garantisce rappresentatività ampia, capace di rappresentare le sensibilità dei diversi territori e capace di sperimentare nuove forme di partecipazione.
2) Definire poteri e funzioni, cosa delicata perché toccano regole già esistenti che interessano funzioni come la manutenzione del patrimonio o il funzionamento dei servizi sociali.
3) Sia una riforma che possa essere messa alla prova già in questa consigliatura e possa essere recepita, già collaudata, dalla prossima, fatta salva la sua possibilità di riformarla a sua volta.
Auspico che al massimo a marzo la riforma arrivi in questa aula nel contesto di un accordo tra Consiglio e Giunta.
Il dibattito
Silvio Magliano (NCD): L’obiettivo che ci siamo dati in commissione era quello di dar vita ad un percorso condiviso. I lavori sono stati intensi, posizioni diverse si sono confrontate. Non si possono cambiare le regole del gioco e della rappresentanza della città se anche l’opposizione che rappresenta decine di migliaia di cittadini non è d’accordo. Il fatto accaduto, forse per la smania di uscire su un giornale o di cambiare le regole a colpi di maggioranza, non può passare inosservato. Mi colpisce come un certo tipo di lavoro possa essere mandato in fumo in un attimo.
In questo pasticcio che siete riusciti a creare mi interessa capire quale sia il disegno che vogliamo dare alla città. Non so se la commissione potrà ancora lavorare con lo stesso clima. A noi interessa che si cerchi di trovare insieme un impianto per governare la città. Il Pd non può pensare di cambiare le regole da solo.
Roberto Carbonero (Lega Nord): In questa vicenda vedo l’ennesima forzatura della Giunta che ha “asfaltato” anche la sua maggioranza. E’ forse venuto in mente a qualcuno che potessimo far davvero qualcosa di utile per i cittadini, tutti insieme. Questa è la vostra democrazia che vi porta a fare quello che volete senza alcun rispetto e senza confronto con nessuno per realizzare i vostri obiettivi.
Laura Onori (PD): Sono stata io la più amareggiata dopo la pubblicazione dell’articolo, perché ho sempre ritenuto che la commissione fosse il luogo deputato per la riforma e che maggioranza e opposizione avessero lavorato con spirito collaborativo come raramente succede, partendo da posizioni molto diverse. Lo spirito della commissione c’è ancora. Ai consiglieri di maggioranza era stata proposta un’ipotesi alla quale stava lavorando la Giunta. Ma questo non significa che la riforma sia già confezionata. A luglio avevamo dato linee guida e su quelle la riforma va incardinata, in un confronto con la Giunta e con i presidenti della Circoscrizioni. Avevo in un primo momento pensato di dimettermi perché non avevo voglia di proseguire in un clima che non sarebbe più stato quello che avevamo costruito. Non l’ho fatto, invece, perché penso che la riforma debba andare avanti.
Maurizio Trombotto (Sel): Esprimo la mia solidarietà nei confronti della consigliera Onofri e sostengo che se qualcuno deve essere esso sul banco degli imputati non è sicuramente la Presidente di Commissione. Pertanto credo sia utile un chiarimento.Voglio ricordare le parole dell’assessore Passoni dette in occasione della presentazione del bilancio di previsione, che affermavano l’importanza del decentramento e sottolineavano la centralità della Commissione. Dalle parole dell’assessore oggi emerge lo stesso impegno. Pertanto è necessario fare le cose bene e in fretta: abbiamo un mese di tempo per finire il lavoro, anche perché non voterò la proroga della Commissione.Mi rivolgo al Sindaco, affinché permetta quel colpo di reni, che faccia sì che la proposta di riforma non rimanga “impaludata” nel Consiglio, ma sia messa in atto entro la fine della Consiliatura. Ripropongo, infine, una proposta non solo del gruppo, ma dell’intero partito di Sinistra, Ecologia e Libertà, che prevede: particolare attenzione ai servizi alla persona, esclusività delle competenze, elezione diretta del Presidente della Circoscrizione, rilevanza esterna della Giunta e maggiore autonomia/responsabilità gestionale dei bilanci circoscrizionali.
Paolo Greco Lucchina (NCD): Se l’assessore Passoni avesse fatto lo stesso discorso fatto oggi quando è stato audito in Commissione, sicuramente la Commissione stessa avrebbe lavorato con più serenità. Il mio è un invito alla presidente Onofri, affinché continui nel suo lavoro.
La riforma del decentramento deve essere discussa su tre livelli: Giunta, Commissione Consiliare, e Conferenza dei Presidenti di Circoscrizione. Mi sono trovato a dialogare in Commissione con i Presidenti di Circoscrizione, i quali hanno espresso prudenza nel discutere la proposta di riforma, per la quale ci vuole una larga condivisione.
Probabilmente c’è stato un equivoco in seguito all’articolo apparso sui quotidiani locali e pertanto mi che si continui a lavorare con la massima serietà, e che la riforma sia il più possibile condivisa.
Enzo Liardo – Nuovo Centrodestra: Esprimo la solidarietà per la consigliera Onofri per come ha condotto il lavoro in commissione però non vorrei che questa manfrina vada a discapito della commissione e che non possa portare a termine il suo obiettivo.
Si è perso troppo tempo sui temi elettivi del decentramento e invito di prestare molta attenzione sulla competenza; su questi temi si gioca la riforma e concludere tanto per concludere significherebbe non aver raggiunto l’obiettivo prefissato.
Michele Paolino – PD: Ho apprezzato l’intervento dell’assessore Passoni e mi auguro che questo dibattito chiarisca le questioni e la commissione porti a termine il proprio lavoro.
Un riassetto istituzionale è fondamentale affinché l’amministrazione possa avvicinare i cittadini per un coinvolgimento dei quartieri.
Non abbiamo intenzione di approvare una riforma contro qualcuno né a colpi di maggioranza, ma approvarla con larga maggioranza e tutti dobbiamo sentirci responsabili sul raggiungimento o meno dell’obiettivo.
Paola Ambrogio (Fd’I): Non ho visto e non ho vissuto in questi mesi, durante le sedute della commissione Decentramento, tutto il clima distensivo di cui ho sentito parlare oggi. E per quanto riguarda le responsabilità da assumersi, noi della minoranza ce le siamo assunte fin dal primo giorno. Se qualcuno vuole far saltare il banco, non siamo certo noi della minoranza, che abbiamo fatto la nostra parte in commissione, mentre da parte della Giunta è evidente il tentativo di rallentare se non far saltare questa riforma. E ormai siamo agli sgoccioli della commissione e della consigliatura.
Maurizio Marrone (Fd’I): Avete sottoposto il percorso di riforma del decentramento ad un attentato. L’anticipazione mediatica su tutti i quotidiani torinesi, con tanto di cartina dettagliata, ha reso evidente che un pezzo del partito di maggioranza si è venduto una riforma già definita, rRidicolizzando il lavoro della commissione e del Consiglio. Noi, come minoranza, non vogliamo sottrarci alla sfida di ridisegnare il decentramento della Città, ma subiamo la volontà di tenere la questione all’interno delle beghe della maggioranza. Il riassetto delle circoscrizioni non si fa giocando con i pennarelli sulla cartina. Quello dovrebbe essere l’ultimo passaggio. Prima è necessario decidere quali sono i poteri, i limiti, le competenze e le dotazioni. E magari capire come si inserisce questo percorso all’interno della Città metropolitana.
Fabrizio Ricca (Lega Nord): Anche Passoni ha finalmente “cambiato verso”: per la prima volta – forse – la Giunta si fermerà per permettere al Consiglio Comunale di lavorare. Ora si deve ripartire, evitando di mettersi a discutere sui giornali. Se però la Commissione Decentramento dovesse di nuovo essere schernita, allora i lavori finirebbero: il banco salterebbe. E non credo neanche che i cittadini ne sarebbero così dispiaciuti…
Chiara Appendino (5 stelle): La riforma è necessaria per mille motivi. Innanzitutto, le Circoscrizioni non sono più luoghi di contatto con i cittadini e non sono efficienti; sono anche state oggetto di indagini per “giunte false”. È la situazione che ci impone di intervenire, ma l’unico luogo per riformarle è la Commissione Decentramento. Noi vorremmo ridurre il numero dei Consigli, rivedere competenze e responsabilità e farle diventare un reale luogo di partecipazione. Mi stupisce l’articolo uscito, anche se fughe di notizie erano già accadute con il caso Csea. Ora però discutiamo sui contenuti, non su quello che esce sui giornali: il lavoro deve andare avanti.
Barbara Cervetti (Moderati): Questo dibattito in aula è importante perché toglie di mezzo dubbi e perplessità suscitati dall’articolo. Siamo contenti di questo momento di ulteriore confronto per evitare errori, smentire notizie false e fare chiarezza. La riforma comparsa sul quotidiano non è quella della Maggioranza e non è quella condivisa dalla Commissione Decentramento. Anzi, ringrazio la presidente Onofri per la smentita e mi auguro che i lavori proseguano in maniera costruttiva e serena. Il percorso deve continuare, in sinergia tra la Commissione Decentramento, le Circoscrizioni e la Giunta, senza coinvolgere più i media, per il bene della riforma. La mappa è ancora tutta in discussione. E vogliamo sapere quali saranno le deleghe e i “portafogli” della Circoscrizioni: non soltanto il loro numero! Vogliamo una condivisione assoluta tra tutte le forze politiche di ogni elemento della riforma.
Michele Curto (SEL): Tutto bene quel che finisce bene e può continuare meglio. Anche se non è chiaro a cosa sia servita quella fuga di notizie: forse a guadagnarsi la benevolenza di un giornalista… Ora però si è ricreato il clima per portare avanti il lavoro della Commissione Decentramento. Sono sicuro che la presidente Onofri avrà la forza d’animo per continuare il percorso e proporre al Consiglio una delibera condivisa, non fatta a colpi di maggioranza. Le nuove Circoscrizioni dovranno diventare agenzie per lo sviluppo locale, coinvolgendo i cittadini nei progetti di riqualificazione e nel governo della città, creando una rete di quartieri. Sono contrario però a prorogare i lavori della Commissione: è ora di portare la discussione in Consiglio Comunale.
Vittorio Bertola (M5S): Se chiediamo ai cittadini se vogliono dieci o sette circoscrizioni, probabilmente ci risponderanno che non ne vogliono nessuna. Dal punto di vista popolare le circoscrizioni sono percepite come un qualcosa che serve alla politica e non all’utilità pubblica. Non c’è necessità di Consigli così ampi, di così tante spese e di retribuzioni così elevate.
Il decentramento è tuttavia una risorsa importante, che permette di discutere e risolvere le problematiche del territorio. È fondamentale quindi riscoprire la partecipazione volontaria come negli anni’70 e utilizzare i comitati di quartiere per incontrarsi e discutere delle problematiche del territorio. Un passo in questa direzione è stato fatto nell’istituzione del Bilancio Deliberativo, che è un’ottima occasione per i cittadini di decidere in quale iniziativa far confluire alcune risorse finanziarie.
Nella replica l’assessore Passoni ha puntualizzato: “ Non ho inteso smentire nulla, anche perché tutti sanno quel che penso . Se qualcuno non vuole fare questa riforma presto si saprà perché nei prossimi giorni la Giunta presenterà le declaratorie sulle deleghe coinvolgendo la Commissione nel dibattito. Anche se sicuramente ognuno ha un’idea diversa di riforma del decentramento, tutti concordano che il modello attuale è da riformare e su alcuni punti c’è una larga intesa.
Ha fatto bene l’aula a fare questo dibattito, credo che sia giusto che Giunta e maggioranza abbiano una loro idea da confrontare con tutte le forze e non mi scandalizza vedere sui giornali una foto della Città con delle righe tracciate col righello. Chiunque può fare altrettanto e contribuire con le proprie proposte.
Se usiamo bene dicembre e gennaio arriveremo alla riforma con buon passo e senza forzature. C’è bisogno di andare fino in fondo anche come segnale alla cittadinanza che si aspetta che la politica si autoriformi e riduca il costo e la macchinosità dell’apparato burocratico in questo Paese.
(S.L.) - Ufficio stampa Consiglio Comunale