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Comunicato stampa

TUTELA ANIMALI: NUOVE REGOLE PER L’ALIMENTAZIONE DEI PICCIONI IN CITTA’

A Torino si potrà somministrare cibo ai piccioni ad una distanza non inferiore a 250 metri da ospedali, strutture di ricovero, ambulatori medici, asili nido, scuole per l’infanzia e elementari ed aree giochi.

E’ quanto ha deliberato il Consiglio comunale, questo pomeriggio, a Palazzo Civico, apportando modifiche al Regolamento “Tutela animali” che ha ricevuto 20 voti favorevoli, 9 contrari e un’astensione.
Il provvedimento recepisce le indicazioni del Dipartimento Integrato della Prevenzione dell’Asl To che aveva evidenziato la presenza diffusa sul territorio cittadino del Campylobacter, batterio veicolato dai colombi, possibile causa di alcune patologie per l’uomo.

A questo proposito l’Assessore all’ambiente, Enzo Lavolta, illustrando la delibera, ha sottolineato come l’ordinanza del Sindaco che anticipava l’odierno provvedimento stabilendo la distanza di 250 metri dei luoghi di somministrazione da quelli sensibili ha già sortito risultati apprezzabili, in un quadro di contaminazioni da campylobacter che è considerato significativo dai servizi veterinari.
Lavolta ha inoltre ricordato il parere favorevole delle Circoscrizioni cittadine alle modifiche oggi approvate.

Sono 17 le zone della città nelle quali si potrà occasionalmente dar cibo ai piccioni che dovrà essere esclusivamente costituito da granaglie in quantità minima non superiore a 250 gr), così da non richiamare un numero eccessivo di esemplari: parco della Pellerina, parco Colonnetti, lungo Stura Lazio (da pomte Amedeo VIII a ponte Diga), parco della Confluenza tra Po e Stura di Lanzo, parco Colletta (lungo Dora Colletta – via Carcano), parco del Meisino, parco Piemonte (c.so Unione Sovietica), parco Sangone (strada Castello di Mirafiori), parco di S. Vito, parco Europa, parco della Maddalena, parco della Rimembranza, parco delle Repubbliche partigiane piemontesi, parco di Superga, parco della Panoramica, sponde Stura di Lanzo (tra strada Basse di Stura e strada dell’Arrivore).
Chi alimenta gli animali, ha l’obbligo di effettuare la pulizia del luogo di somministrazione per evitare l’insorgenza di inconvenienti igienico sanitario.

Novità anche per i dissuasori antistazionamento: è vietato l’utilizzo di installazioni cruente (tipo aghi metallici) e tutte le manutenzioni degli edifici dovranno prevedere la sostituzione dei dissuasori non conformi.

Nella sua replica, prima della votazione, l’assessore ha sottolineato che è stata prestata la doverosa attenzione alle raccomandazioni dell’Asl. Lavolta ha ricordato come il regolamento potrà essere sottoposto a verifiche.
“Introducendo nel regolamento –ha detto l’assessore – una migliore disciplina dell’alimentazione dei colombi, la Città oltre a tutelare più efficacemente le fasce d popolazione a rischio promuove siti di somministrazione controllata ove realizzare di concerto con l’Asl un monitoraggio igienico-sanitario.

Angelo D’Amico (Forza Italia): Voterò in modo contrario per tre motivi: la delibera non è una priorità per Torino e per i torinesi; nel provvedimento si parla di volatili che producono escrementi anche in zone lontane dal luogo di somministrazione; non credo che da queste modifiche scaturiscano sanzioni. E’ una delibera inutile così come è stato inutile il tempo dedicato alla discussione in tante commissioni.

Paola Ambrogio (F.d’I): E’ stata una delibera molto dibattuta per posizioni differenti, a partire da come avrebbero potuto calcolare la distanza minima dai luoghi sensibili coloro che sono soliti somministrare cibo ai piccioni. Mi chiedo se sia prevista una cartellonistica nei luoghi nei quali la somministrazione sarà autorizzata. Avrei preferito un limite di sicurezza ulteriore. Permangono le perplessità.

Maurizio Trombotto (Sel): la definizione di una distanza maggiore o minore dei luoghi di somministrazione dalle zone sensibili della Città è una questione simbolica. Chiedo ai Consiglieri di accogliere l’emendamento di cui sono primo firmatario che prevede una distanza di somministrazione di 150 metri perché contribuirebbe a mantenere un buon rapporto di collaborazione con la Consulta animalista.

Silvio Viale (PD): Dovessimo credere alla teoria che l’ASL ci ha spacciato e che non ha alcun fondamento scientifico e pensare che sei mesi di ordinanza del Sindaco e due multe abbiano avuto il potere di cambiare la situazione in città, è un’idiozia! Volessimo davvero affrontare il tema, dovremmo non vietare di dare da mangiare ai piccioni a meno di 250 metri dai luoghi sensibili, ma vietare ai piccioni di defecare all’interno di questo perimetro. Perché sono le feci che sono infettive e peraltro quando sono ancora fresche. Ma in realtà seccano in modo rapidissimo. Non solo, stiamo parlando di piccioni quando nel nostro bizzarro regolamento per la tutela animali non è vietato dare da mangiare ad alcun altro tipo di animale, topi compresi.

Inoltre, l’attuale regolamento prevede già di multare chi porta da mangiare ai piccioni pane o avanzi di cibo anziché granaglie. Per questo trovo inutile il provvedimento di oggi, non è un modo razionale di affrontare il problema.

Partendo dal presupposto che il cibo portato rappresenta non più del 5% di quello che i piccioni consumano, non mi sarebbe dispiaciuto che la Città istituisse zone riservate dove dare da mangiare ai piccioni, invece che produrre questa norma pasticciata e di cui nessuno terrà conto.

Laura Onofri (PD): C’è stato un lavoro in commissione approfondito e non banale. Vorrei rispondere al consigliere D’Amico che lamentava come le norme non vengano rispettate: credo anche io che spesso possa succedere (e penso alle deiezioni canine), ma non per questo si deve rinunciare a produrre norme. Siamo uno stato di diritto proprio perché le norme esistono e i cittadini dovrebbero rispettarle per senso civico, senza rendere necessaria una sanzione. Nello specifico, non sono tuttologa e non sono medico, per questo mi baso sull’autorità competente (la ASL Torino Dipartimento integrato prevenzione) nell’esprimere un giudizio su questo provvedimento. Dobbiamo fidarci delle istituzioni preposte alla salvaguardia della salute. A loro dobbiamo fare riferimento. E’ un dato di fatto che nel periodo di vigenza dell’ordinanza si è verificata una drastica riduzione dei casi di malattia umana rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Si può allora ragionevolmente affermare che il provvedimento ha sortito gli effetti voluti a costo zero. Bene ha fatto allora l’assessore a presentare questa delibera attenendosi alle competenze scientifiche di una struttura deputata a farlo.

Vittorio Bertola (Movimento 5 Stelle): Se i cittadini sapessero quanto tempo abbiamo perso discutendo sul regolamento riguardo i piccioni probabilmente reagirebbero male, pertanto dobbiamo chiudere questa pagina il prima possibile.

Io mi sono documentato e mi è rimasta qualche perplessità rispetto a quanto è stato detto dall’Asl. I batteri, dei quali i piccioni sono portatori, vengono trasmessi tramite le loro feci; pertanto l’unico vettore possibile potrebbe essere la contaminazione del cibo nei mercati, evento che si verifica con molta rarità. Infatti è molto difficile che si presenti un contatto tra la merce esposta e gli escrementi degli uccelli. Inoltre penso che il regolamento, che stabilisce la distanza di 250 metri, sia inapplicabile. I cittadini avrebbero difficoltà a capire quando sia possibile dare da mangiare ai piccioni e quando no. Di conseguenza credo che sia inutile modificare il regolamento e pertanto il nostro voto sarà contrario.

Giuseppe Sbriglio (con Sbriglio insieme): Credo che la modifica oggi proposta al Regolamento animali non vada verso la giusta direzione: non si ci occupa di tutelare gli animali, ma ci si cura soltanto del presunto benessere psicofisico delle persone e di paure infondate.

E magari finiremo per dover far fronte a ricorsi di cittadini sanzionati per una modifica del Regolamento illegittima. Avevo proposto delle aree in città dove i bambini potessero liberamente dar da mangiare granaglie ai piccioni, zone nelle quali potessero formarsi delle colonie di tali bestiole.

E invece, con queste norme restrittive, si va verso delle vere e proprie forme di maltrattamento nei confronti dei piccioni stessi, per i limiti imposti nel poterli alimentare presenti in questa modifica al Regolamento.

Enzo Liardo (Ncd): Non mi spiego il motivo con il quale non si tiene minimamente conto del parere del dottor Colzani, un parere netto e autorevole che sancisce in modo inequivocabile la questione delle distanze di sicurezza e della nocività dei batteri dei piccioni.

E di conseguenza continuo ad avere dei dubbi sulle distanze per la somministrazione introdotte con questa modifica al Regolamento animali. Ma è bene concludere oggi questo tema. Ulteriori approfondimenti sarebbero del tutto inutili, considerando quanto sia stato lungo il percorso della delibera.

Andrea Tronzano (Forza Italia): Capisco le necessità dell’assessore di conformarsi alle prescrizioni dell’Asl, ma sarebbe stato meglio emanare un’ordinanza contingibile e urgente, anziché modificare il Regolamento sugli animali. Anche perché la situazione potrebbe mutare, e potremmo essere costretti a modificare nuovamente il Regolamento.

Il nostro voto sarà contrario. Anche perché è inutile una prescrizione sulle distanze. E anche perché abbiamo dibattuto troppo a lungo sui piccioni, senza preoccuparci di cani randagi, colonie feline al Filadelfia e benessere dei cani ospitati nei canili.

Positiva invece l’introduzione del nostro emendamento sulle aree cani.


Ufficio stampa del Consiglio comunale (F.D. - S.L.)


Pubblicato il 20 Ottobre 2014

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