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Il Consiglio comunale nella sua seduta odierna ha approvato con 24 voti favorevoli e sette voti contrari il bilancio di previsione della Città per il 2014.
Prima delle dichiarazioni finali di voto sulla delibera del bilancio, il sindaco, Piero Fassino ha preso la parola dedicando una breve analisi al contesto in cui, ha detto, "siamo costretti ad operare in questi anni di crisi".
Un contesto, non solo torinese ma nazionale, caratterizzato dalla crescente divaricazione tra la domanda sociale di tutela e protezione e la riduzione delle risorse necessarie a rispondere.
”In un quadro di stagnazione economica che ha ormai preso i contorni della recessione i Comuni sono più che mai i primi destinatari delle richieste dei cittadini”, ha detto il Sindaco.
E in fatto di contrazione delle risorse Fassino ha esemplificato così: “Nel 2009 la Città riceveva in trasferimenti da Stato, Regione ed altri enti 471 milioni di euro, di cui 368 dallo Stato. Nel 2014 i trasferimenti ricevuti ammontano a 126 milioni, di cui 51 dallo Stato. Anche dopo il 2011 - ha proseguito Fassino – con l’introduzione di una fiscalità patrimoniale assegnata al Comune abbiamo continuato a subire una riduzione di entrate pari a 25 – 30 milioni di euro ogni anno”. “Pur in un quadro così difficile – ha proseguito il Sindaco – abbiamo scelto di non ridurre le ambizioni della Città, gli investimenti e l’offerta di servizi. Ci siamo sforzati di trovare ogni giorno la compatibilità tra le minori risorse e la capacità di mantenere inalterata l’offerta di servizi e prestazioni ai cittadini”.
“L’applicazione per I phone e I pad, realizzata dalla Città assieme a Save the Children e Compagnia di San Paolo che ho presentato qualche giorno fa, mette a disposizione dei cittadini la mappa dei servizi per l’infanzia, 46.000 bambini nella fascia 0-6 anni : si tratta di 700 diversi servizi. Non so quante città italiane riescono a fare altre altrettanto. E sono 700 anche le prestazioni e i servizi socio-assistenziali erogati quotidianamente dalla Città per le diverse categorie di cittadini. Si tratta di una ampia e cospicua rete di welfare che consente a tanti di non essere soli.
Sul fronte degli investimenti Fassino ha ricordato che la Città con risorse proprie o private ha continuato a promuovere investimenti e a salvaguardare il suo dinamismo.
Incomprensibile, per Fassino l’atteggiamento di chi chiede di continuare a garantire le risorse “ e quando si opera per creare le condizioni per farlo insorge dicendo che tutto questo non si deve fare”.
”O si ha la capacità di mettere in campo le innovazioni necessarie a reperire le risorse o l’obbiettivo di garantire i servizi non si raggiunge”.
Fassino infine ha ricordato che “da anni la stampa nazionale è occupata dai temi dell’utilizzo del patrimonio immobiliare pubblico o della valorizzazione delle aziende partecipate, temi di un dibattito nazionale e non invenzioni di questa Giunta”.
”Non basta essere consapevoli dei problemi e denunciarli, ha ricordato Fassino, bisogna mettere in campo strategie per superarle”.
“Se qualcuno di quelli che dicono che non sappiamo amministrare è in grado i proporre un bilancio alternativo e migliore di quello di Passoni, lo faccia, noi siamo pronti ad adottarlo”
Fassino ha concluso il suo intervento ricordando che obbiettivo prioritario è unire le due diverse Torino, la città degli atenei e degli studi, dell’innovazione tecnologica, della cultura e della ricerca e quella degli sfratti e della disoccupazione: “lo sforzo è quello di creare una saldatura, di valorizzare la prima per trovare le risorse per sostenere la seconda”.
Questo bilancio, ha concluso il Sindaco, “ è pensato al servizio di una Torino che ha straordinarie risorse ed energie, che è nostra responsabilità valorizzare al meglio”.
Le dichiarazioni di voto:
Fabrizio Ricca (Lega Nord): Il sindaco è bravo con le parole ma il nostro bilancio è un massacro per i cittadini che ne escono con le ossa rotte.
Il Governo ci ha presi a schiaffi anche nell’ultima settimana con un ultimo taglio di 8 milioni. Possiamo avere le Università, la Cultura, l’automotive ma la vita dei torinesi non cambia.
Non dobbiamo proseguire la politica delle dismissioni indicata dalla politica nazionale ma è ora di incominciare a ridare valore al nostro patrimonio. Così facendo in futuro non avremo più nulla da vendere e avremo regalato il nostro patrimonio.
I torinesi pensano che il Comune dovrebbe aiutare le famiglie e non continuare a tassarle. Bisogna incominciare a dire no allo Stato perché se ci tagliano 312 milioni in cinque anni è perché glielo abbiamo lasciato fare.
Paolo Greco Lucchina (NCD): Non ci rassicurano le azioni messe in campo per garantire bilanciamento tra entrate e spese. Diamo atto di una sostanziale riduzione della spesa per il personale e di un progressivo ridimensionamento dell’indebitamento.
Riconosciamo al sindaco di non essere Chiamparino. Lei ha dovuto fare fronte ad una situazione estremamente grave con enorme difficoltà. Non c’è programmazione. Questo è un bilancio tecnico, di difesa. Proveremo a contribuire alla programmazione in fase di assestamento se ce ne darete l’occasione. Accanto al dinamismo al quale lei fa riferimento aggiungo la parola coraggio. Tra qualche anno non potremo garantire i servizi e l’unica situazione sarà garantire il servizio solo con il pagamento di chi usufruirà del bisogno stesso. E’ chiaro che quando ci si rivolge ai privati occorre proporre qualcosa di appetibile ma questo non dovrà più essere la politica dei supermercati. Noi voteremo contro il Bilancio.
Andrea Tronzano (Forza Italia): Utilizzare i soldi della Cassa Depositi e Prestiti, che raccoglie i fondi di piccoli risparmiatori, per acquistare i palazzi a disposizione della Città di Torino non è cosa saggia. Il sindaco valuti con grande attenzione. Alcune riforme potete farle solo voi. Non avete ancora attuato le dismissioni che una parte di maggioranza vi blocca e non dovete più vendere a soggetti appartenenti all’ambito pubblico.
I tagli lineari, quando li faceva Tremonti erano criticati, se li fa Passoni nessuno si straccia le vesti. Basta con i bilanci fatti a settembre. La maggioranza, uguale a quella di Governo, chieda con un ordine del giorno che si smetta di prevedere i Bilanci preventivi a fine anno.
Questo è un bilancio tecnico, inutili nella sostanza, faremo attenzione alla fase di assestamento in cui cercheremo di rimettere soldi in mano ai cittadini e alle imprese. Dall’opposizione le proposte sono sempre arrivate.
Chiara Appendino (Movimento 5 Stelle): Il rapporto tra ente pubblico e cittadino deve basarsi sulla trasparenza nel raccontare i fatti. Oggi il sindaco non può dire che non sono stati tagliati i servizi, che l’offerta è rimasta inalterata, che la capacità di investimento è rimasta invariata. Basta guardare i numeri. Bisogna dire le cose come stanno perché i numeri sono numeri, i tagli sono tagli. La mistificazione della realtà diventa propaganda politica. Cos’è il dinamismo di cui parla Fassino? I costruttori non possono essere la leva dell’economia della città, già sfruttata e non più utilizzabile. Un torinese su dieci è in povertà e non riesco a considerare un bene il divario tra la città ricca e la città povera. Investire sulla città ricca per ridurre le distanze non funziona perché il divario è aumentato negli anni.
C’è un problema di programmazione. E’ difficile intervenire nelle politiche quando non si può programmare. Ma non si può dire che non abbiamo fatto proposte quando in commissione ci è stato spiegato che non si poteva emendare il bilancio.
Paola Ambrogio (Fd’I): Signor Sindaco devo dire che ha confermato di conoscere i problemi di Torino: case, lavoro, occupazione. Ci ha detti che intende risolvere i problemi della crisi potenziando i poli di eccellenza della nostra città. Noi però ci troviamo ad approvare un bilancio con tagli per 27 milioni, nel quale l’unico dato in positivo riguarda l’emergenza freddo. Mi chiedo, in assenza di programmazione, come faremo a intervenire e a dare risposte ai poveri che aumentano a vista d’occhio; sicuramente non saranno i poli d’eccellenza torinese a dare delle risposte. Come già accennato ieri dal Capogruppo Marrone non voteremo questo bilancio; ci aspettavamo che lei, in qualità di Presidente dell’Anci, battesse i pugni sul tavolo per ottenere dal Governo quello che spetta agli enti locali.
Michele Curto (Sel): Non ci si può esimere dal valutare politicamente questo bilancio. Dal 2011, anno del nostro insediamento, sono cambiati tre ministri delle finanze, che hanno elargito sempre meno agli enti locali. Io penso che tagliare agli enti locali e ai servizi ai cittadini sia fare macelleria sociale; tuttavia credo che in questo bilancio si sia fatto quello che si poteva fare. Penso che purtroppo non abbiamo discusso in quest’aula di problematiche importanti quali la dismissione delle farmacie comunali o la scelta urbanistica sull’area ex Combi; tuttavia credo che questo sia il miglior governo per questa città. È importare ricordare la prospettiva con cui abbiamo iniziato. Io credo che ci siano state idee valide in maggioranza, una delle quali ha avuto compimento lo scorso anno, con l’istituzione di un fondo per l’emergenza freddo. La chiave di volta sta nel valorizzare il capitale umano, con un ricambio non solo di personale ma anche di pensiero, riferendomi anche alla gestione delle partecipate. Detto questo voteremo questo bilancio.
Barbara Cervetti (Moderati): Sappiamo bene che stiamo attraversando un lungo periodo di crisi, riconosciuto dal Consiglio comunale in modo trasversale. Si aggiunge l’ulteriore taglio giunto dal Governo.
Con i tagli fatti a Torino si è cercato comunque di rispondere ai bisogni dei cittadini con i servizi.
Ci auguriamo che il processo di alienare le partecipate, sia più rapido.
Sappiamo che in questo momento stiamo correndo ai ripari e diamo la fiducia al sindaco e all’assessore al Bilancio.
Oggi vedo una riduzione delle spese del personale, il debito che cala, il rispetto del patto di stabilità e la vendita delle partecipate (farmacie e Gtt) continuiamo con la ricognizione dei residui attivi e passivi e manteniamo inalterata l’offerta dei servizi, quindi votiamo favorevolmente.
Michele Paolino (PD): Approviamo questo bilancio in un contesto durissimo. Tutti i nostri sforzi sono orientati non solo nel breve ma anche nel lungo periodo. Occuparsi dell’emergenza freddo significa aiutare persone che non sanno nemmeno quando si vota, questo per rispondere a chi ha fatto di questo intervento una questione politica.
Mantenere la dignità di questa città che è una comunità e non qualcosa di teorico, che sta vivendo un periodo di lunga difficoltà. I cittadini sanno, però, che c’è un’Amministrazione a cui affidarsi.
Ci impegniamo con una mozione comune di destinare ai più bisognosi, ciò che si riesce ad economizzare dalla gestione dei gruppi politici.
Ufficio stampa del Consiglio comunale