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Presentato oggi in Commissione Commercio, presieduta da Gianni Ventura, alla presenza dell’assessore al Commercio Domenico Mangone, uno studio realizzato dal Politecnico di Torino sul “Piano mercati”.
La ricerca è stata illustrata da Francesca Montagna e Giulio Zotteri del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino.
“Questo studio – ha affermato il presidente Ventura – apre una nuova epoca per i mercati. Segna la fine di un sistema, che ha funzionato bene per moltissimi anni, aiutando anche l’integrazione e la socializzazione, prima con l’immigrazione dal Sud Italia negli anni Sessanta, più recentemente con quella dei migranti provenienti dai Paesi extraeuropei. Oggi occorre rivedere il sistema dei mercati torinesi, per affrontare la concorrenza commerciale e per venire incontro alle nuove esigenze dei consumatori”.
L’indagine ha preso in considerazione 1.500 interviste realizzate sul territorio, su 25 degli oltre 40 mercati torinesi.
Secondo lo studio, i consumatori sono per lo più anziani, sopra i 65 anni, con reddito medio-basso. Nello scegliere il mercato, sono influenzati da 4 fattori: fruibilità, sicurezza (sia per quanto riguarda la loro incolumità, che la qualità dei prodotti), assortimento e convenience (intesa non solo come convenienza economica, ma anche come praticità: si trova di tutto, c’è parcheggio, ecc.). Per il piano mercati la variabile più importante è la dimensione: più un mercato è grande, maggiori sono le possibilità di attrarre la clientela.
I prodotti “àncora”dei mercati, ovvero quelli che attraggono la clientela, sono soprattutto frutta e verdura.
Entrano però in gioco molti altre fattori (“esternalità”), sia negativi che positivi: un bel banco, l’assenza di stalli vuoti, il montaggio dei banchi in ritardo e lo smontaggio in anticipo, ecc.
Fondamentale – secondo lo studio – è che ogni mercato, per essere più attrattivo, abbia una sua identità (come accade anche per i centri commerciali): ad esempio, sia “famoso” per il pesce fresco, per i prodotti di marca o per le specialità regionali… Spesso invece – afferma l’indagine – i mercati non hanno neanche layout e orari ben definiti.
Nelle prossime settimane continueranno gli approfondimenti in Commissione e nelle Circoscrizioni e l’assessore Mangone avvierà il confronto con le Commissioni di Mercato e gli operatori del settore.
(M.Q.) - Ufficio stampa Consiglio Comunale