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Approfondire e diffondere la conoscenza delle peculiarità della finanza e dell’economia di tradizione islamica e offrire la possibilità di creare concrete opportunità economiche e di investimento nella nostra città. Sono alcuni tra gli obiettivi del “Turin Islamic Economic Forum (TIEF 2014)”, che si terrà a Torino i prossimi 17 e 18 novembre, ospitato dal Centro congressi Torino Incontra.
Questa mattina è stata approvata la deliberazione con cui la Giunta dà il via libera all'organizzazione della due giorni dedicata all'economia islamica. Evento che il Comune di Torino promuove con Camera di Commercio, Università di Torino e con il partenariato tecnico di ASSAIF (Associazione per lo sviluppo di strumenti alternativi e di innovazione finanziaria) e a cui prenderanno parte amministratori e responsabili di istituzioni pubbliche e rappresentanti del mondo imprenditoriale e finanziario locale e nazionale.
L’economia e la finanza islamica sono una realtà crescente. In Italia, già oggi, vivono un milione e 600mila cittadini islamici (80mila a Torino) i quali, ogni anno, generano risparmi per 5 miliardi di euro.
E’ possibile migliorare l’offerta di servizi per le comunità islamiche presenti nel nostro Paese in termini di servizi a consumatori e imprese e di opportunità offerte per tradurre pienamente in sviluppo economico risorse finanziarie, intellettuali e professionali?
Cittadini europei a tutti gli effetti, vivono secondo i precetti della Shari’a: la “legge sacra” si estende a ogni atto umano, da quelli individuali e interiori, legati alla devozione e al culto, a quelli esteriori, che comprendono tutte le attività connesse all’interazione sociale, dalla sfera personale a quella comunitaria a quella politica. Anche l’economia dunque osserva tali regole e da un confronto tra sistemi normativi e regole economiche può nascere una nuova opportunità di crescita da due fronti fino ad oggi poco esplorati.
La conoscenza delle regole della Shari’a vigenti nei paesi musulmani può aprire tali mercati all’iniziativa delle nostre imprese. L’economia legata all’Islam rappresenta oggi il 15 per cento del Pil mondiale, con una forte presenza in settori quali l’alimentare, la moda e la cosmetica. Ambiti in cui Torino, il Piemonte e l’Italia vantano realtà produttive importanti e di primo piano nel panorama economico internazionale.
L’intermediazione finanziaria, secondo la Shari’a, deve essere legata alla presenza concreta di un’attività reale, indirizzata a finalità precise e il riferimento all’asset e alla condivisione del rischio contraddistinguono l’Islamic finance rispetto all’intermediazione finanziaria convenzionale.
Torino, città in costante trasformazione, può assicurare a tutto il mondo finanziario numerose opportunità d’investimento e non intende perdere l’occasione di offrirle anche a un partner così importante, come lo è quello rappresentato dal mondo islamico.
La Città di Torino, promuovendo questa iniziativa, punta ad assumere un ruolo centrale nel favorire lo sviluppo di sinergie tra il sistema produttivo locale e nazionale e l’economia di tradizione e cultura islamica.
(mm)