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Operazione condotta questa mattina nel campo Rom di via Germagnano da agenti della Polizia municipale e del Commissariato di Madonna di Campagna. L’intervento, effettuato nell’ambito dei sistematici controlli effettuati negli insediamenti nomadi presenti in città, ha portato all’abbattimento di due strutture, a otto denunce per ricettazione di rame, di una bicicletta, di un autocarro, di una motosega (tutto il materiale è stato posto sotto sequestro) e per la contraffazione di targhe identificative di un veicolo, allo sgombero e al sequestro di quattro casette occupate abusivamente, al sequestro di quattro mezzi perché non assicurati o non immatricolati, alla redazione di otto verbali per violazioni alle norme del Codice della Strada e alla rimozione di 19 veicoli abbandonati.
“Il ripristino della legalità – sottolineano il vicesindaco Elide Tisi e l’assessore alla Polizia municipale, Giuliana Tedesco - è condizione indispensabile per qualunque azione che si ponga l’obiettivo di garantire dignitose condizioni di vita negli insediamenti nomadi presenti nel territorio cittadino. Ogni progetto di solidarietà - attuata attraverso interventi di riqualificazione dei campi e attività di formazione professionale, sostegno e inclusione sociale - deve assolutamente coniugarsi con il pieno rispetto della legge da parte di chi ha scelto e ha titolo per risiedere nei campi autorizzati. ”
Quello di via Germagnano è uno degli insediamenti Rom cittadini dove sono programmati interventi finanziati dal ministero dell’Interno (per un totale di 5 milioni di euro) e previsti dal progetto di riqualificazione di campi nomadi autorizzati e di superamento di quelli spontanei, avviato all’inizio dell’anno. Nello specifico, il piano dei lavori per il campo di via Germagnano, che può ospitare fino a 170 persone, prevede la ristrutturazione delle unità abitative danneggiate e la consegna ai legittimi assegnatari.
Proseguono intanto le operazioni di progressivo smantellamento del campo spontaneo di Lungo Stura Lazio, iniziate lo scorso gennaio e condotte dai Servizi sociali e dalla Polizia Municipale della Città di Torino, in collaborazione con organizzazioni del privato sociale e sotto la supervisione della Prefettura. Ad oggi, sono state "decostruite" 96 baracche e firmati 59 cosiddetti "patti di emersione" (l’impegno ad accettare una serie di regole per favorire l’inserimento sociale e lavorativo, acquisire autonomia economica, trasferirsi temporaneamente e a proprie spese in una struttura loro indicata e rispettare la legge) che hanno coinvolto complessivamente 175 persone.
In due operazioni, condotte tra i mesi di luglio e agosto, la Polizia municipale aveva allontanato dagli insediamenti spontanei di Lungo Stura 45 persone che non avevano titolo o condizione giuridica per essere inserite in progetti di inclusione sociale. (mge)