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Dal 1° gennaio 2014 ha decorrenza la tassa comunale sui rifiuti (TARI) per la copertura integrale dei costi relativi alla gestione dei rifiuti urbani e assimilati.
Le tariffe sono applicate in conformità al Piano finanziario (approvato dal Consiglio comunale con 21 voti favorevoli, 10 contrari e 1 astenuto) del servizio di gestione rifiuti.
Il Piano finanziario (progetto di gestione integrata del ciclo rifiuti e i flussi di spesa con i fabbisogni occorrenti a fronteggiarli, con gli aspetti patrimoniali ed economici) deve individuare il programma degli interventi necessari e la realizzazione di impianti; gli investimenti, che indicano l’impiego di risorse finanziarie per realizzare gli interventi programmati.
Il Piano finanziario è corredato da una relazione che specifica il modello gestionale e organizzativo, il livello della qualità dei servizi in relazione alla tariffa, la ricognizione degli impianti esistenti e gli eventuali scostamenti rispetto al Piano dell’anno precedente.
Con il Piano finanziario è stata approvata dal Consiglio comunale la mozione di accompagnamento (primo firmatario Gianni Ventura). Nella premessa sostiene che i costi del piano tariffario possono dipendere anche dalle scelte della Pubblica amministrazione (in tema di contratto di servizio) e che la pressione tributaria Tari (direttamente dipendente dai costi) deve tendere a diminuire. La mozione chiede alla Giunta di ridurre (per il 2015 e anni seguenti) almeno del 2% il corrispettivo del contratto di servizio.
Successivamente è stato approvato dal Consiglio comunale il Piano tariffe 2014 (con 22 voti favorevoli e 7 contrari). Le tariffe per le utenze non domestiche saranno sostanzialmente le stesse del 2013, con aumenti entro il limite dello 0,3% per le categorie commerciali e produttive mentre si prevede un decremento per le categorie più penalizzate nel passaggio da Tarsu a Tares nell’anno 2013.
Relativamente alle utenze domestiche l’aumento medio è del 3,85% (inferiore mediamente alla Tares 2013, considerando il contributo dei servizi indivisibili per il 2013).
Per le famiglie disagiate sono previste tre fasce di reddito Isee. Da zero a 13mila Euro riduzione del 50%; da 13001 a 17.000 riduzione del 35% e da 17001 a 24000 riduzione del 25%. Ulteriori agevolazioni sono previste per situazioni di disagio economico verificatesi nel 2014 e dipendenti da crisi e/o carenza occupazionale.
Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri: Marrone (Fratelli d’Italia), Bertola (Movimento5stelle), Tronzano (Forza Italia), Araldi (PD) e Greco Lucchina (Forza Italia).
Hanno espresso la dichiarazione di voto i consiglieri seguenti e infine è intervenuto il sindaco Piero Fassino.
Maurizio Marrone – Fratelli d’Italia
Il piano finanziario non è troppo razionale ed esprime che si paga di più. La tassazione media sui rifiuti delle grandi città è la più alta. Amiat è soggetto al controllo e partecipazione di questa amministrazione comunale. Si deve pensare a nuovi strumenti di organizzazione. La spesa di 2 milioni di Euro è comunque eccessiva. E resta il problema degli appalti e dei subappalti, come nei mercati. Che la Giunta si sia rimangiata il parere favorevole circa la nostra proposta su una due diligence su Amiat la dice lunga: il centrosinistra ha paura di trasparenza e verità e saranno i torinesi a pagare con la Tari.
Andrea Tronzano – Forza Italia
Il voto del nostro gruppo a questa delibera sarà contrario per la mancanza di fiducia nei confronti dell’Amiat. Ma con l’occasione voglio ringraziare l’assessore Passoni per aver accettato le nostre proposte, in particolare l’aver spostato il baricentro dell’imposta che riduce di alcuni punti percentuale la tassazione a carico delle aziende e delle imprese. Dobbiamo ancora lavorare a lungo sulla riduzione del costo del servizio.
Maurizio Trombotto – Sel
Come dipendente di Amiat a tempo indeterminato mi asterrò in questa votazione.
Chiara Appendino – Movimento5stelle
Voteremo contro questa delibera. Molti consiglieri del Pd erano presenti in commissione e non hanno detto nulla ed anche l’assessore ha dato parere favorevole alla mozione che chiedeva una “due diligence” in Amiat. Dunque o ci prendete in giro o qualcuno non ha fatto il suo dovere. Non capisco perché non si può fare la “due dilgence”: la sua signor Sindaco è una forzatura politica dato che l’intervento di un ente esterno non rappresenterebbe un atto di sfiducia nei confronti di Amiat ma un elemento di garanzia per tutti, anche i cittadini.
Roberto Carbonero - Lega Nord
Chi subentra nelle partecipate lo fa per trarne profitto. Questa vicenda dimostra che noi non abbiamo più il comando, perché abbiamo venduto apparentemente ad una quota minoritaria ma chi comanda e chi decide sono altri.
Occorre entrare nel dettaglio, ci sono passaggi tecnici che analizzando ci possono permettere di fare scelte insieme.
Paolo Greco Lucchina – Pdl
Ribadisco la nostra contrarietà alla delibera. La mozione di accompagnamento sulla due diligence aveva l’obiettivo di introdurre un organo terzo ed indipendente, non crediamo nella sfiducia degli uffici comunali ma nella terzietà e nell’indipendenza di organismo terzo.
Alessandro Altamura – PD - Al posto della minoranza, metterei da parte l’aspetto più demagogico per ricondurre tutti ad una posizione minimamente condivisa. Abbiamo discusso oltre tre ore in commissione sulla verifica dei costi Amiat e sicuramente c’è l’impegno di continuare a farlo.
Ricordo però come questa Amministrazione avesse l’Agenzia dei Servizi pubblici che verificava customer satisfaction, contratti di servizio e costi strutturali. Se avessimo avuto quello strumento oggi, avremmo potuto approfondire l’impatto esterno del servizio, senza richiedere alla Giunta di istituire rapporti con soggetti terzi.
Piero Fassino – sindaco
Amiat ha un Consiglio di amministrazione come tutte le Spa. Il Comune ha il 51% delle azioni della società. E ha nominato negli organi della società Presidente e Consiglieri di Amministrazione. E’ a loro che si deve chiedere conto di ogni aspetto relativo alla vita di Amiat. Pensare a una diligence esterna significa delegittimare quegli amministratori. Se non c’è fiducia, ed è stato detto in questa aula, sarebbe più chiaro chiedere direttamente le dimissioni del Consiglio di amministrazione. Prendo l’impegno di interloquire con il presidente di Amiat, perché alle audizioni partecipino coloro che, in quella società, rappresentano la Città al massimo livello sono in grado di fornire ogni informazione necessaria.
(Ufficio stampa del Consiglio comunale)