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Comunicato stampa

TEATRO STABILE TORINO, RECORD STORICO DI ABBONAMENTI E SPETTATORI. La presidente Christillin: “Saremo tra i 3 o 4 teatri di interesse nazionale previsti dal prossimo Decreto”. Il direttore Martone: “Torino è una città unica, in cui si può fare teatro in una prospettiva europea”

Oggi, nel giorno della prima nazionale al Teatro Carignano di “Quartett” di Heiner Müller nella nuova versione italiana di Agnese Grieco (dramaturg) e Valter Malosti (regista e, insieme a Laura Marinoni, interprete principale), prestigiosa produzione del Teatro Stabile di Torino, i vertici della fondazione teatrale sono stati auditi a Palazzo Civico, in Commissione Cultura, presieduta da Luca Cassiani.

Evelina Christillin, presidente della Fondazione Teatro Stabile, ha confermato il trend di crescita degli abbonati: 15.910 (di cui quasi 7.000, il 44%, di età tra i 18 e i 35 anni) nella stagione 2013/2014, record storico. Così come da record è il numero di spettatori: 205.831 nel 2013, di cui 123.091 nei teatri gestiti direttamente (+36% rispetto ai 90.713 del 2007) e 82.740 per produzioni e co-produzioni in tournée (+2.650% rispetto ai 3.022 del 2007). Si è quindi detta molto soddisfatta per le collaborazioni avviate sul territorio (Università di Torino, Goethe Institute, Museo nazionale del Cinema, Circolo dei Lettori, ecc.) e ha annunciato che sicuramente il Teatro Stabile di Torino sarà inserito tra i 3 o 4 teatri stabili d’Italia “di interesse nazionale” previsti da un prossimo Decreto ministeriale.

Diminuisce però il bilancio (dai 18 milioni e 331mila euro del 2007 ai 13 milioni e 787mila euro del 2013: -25%), così come i contributi della Città di Torino (-53%: dai 9 milioni e 250mila euro del 2007 ai 4 milioni e 313mila del 2013, che comprendono anche i 2,2 milioni di euro del valore dell’immobile di via Riberi ceduto allo Stabile dalla Città e gli 876mila euro per il Sistema Teatro Torino).

In totale, nella stagione 2013/2014 vengono prodotte 310 recite (162 in sede, 148 fuori sede) e ospitate 250 recite, per un totale di 560 recite (+41% rispetto alle 396 del 2007), di cui 103 di artisti e compagnie del territorio torinese/piemontese.

Anche il direttore Mario Martone ha espresso soddisfazione per il numero di abbonamenti e biglietti: “L’aumento del pubblico è per me il premio più importante”. E ha ribadito alcune priorità: “Un teatro stabile pubblico deve cimentarsi anche con testi difficili, impegnativi, come il Quartet di Müller, senza parametrarsi necessariamente al mercato, pur mantenendo una grossa attenzione al pubblico. Si deve infatti puntare ad avere sempre un pubblico stratificato, per età e fasce sociali. Il pubblico di teatro non deve essere un club, ma un’assemblea aperta, con cui dialogare e a cui proporre sfide. Torino è unica in questo genere: è una città in cui c’è un panorama teatrale vivissimo, con una forte identità, e in cui si può fare teatro con una prospettiva europea”.

Sollecitato dal presidente Luca Cassiani sui temi della mancanza in città di una sala teatrale da almeno 1.000 posti e della chiusura dello spazio della Cavallerizza, Martone e Christillin hanno concordato sulla necessità di avere spazi più ampi per incrementare ancora il pubblico e si sono dichiarati disponibili a gestire in futuro il Teatro Nuovo e la Cavallerizza, una volta ristrutturati e messi in sicurezza. “La Cavallerizza era il mio teatro preferito – ha detto Martone – È stato uno smacco. Comprendo però le necessità di reagire alla crisi economica e spero possa venire riaperta”.

“Auspichiamo – ha dichiarato Luca Cassiani – che Teatro Nuovo e Cavallerizza, attraverso l’investimento di privati per la messa in sicurezza e l’ampliamento delle sale, possono essere di nuovo pienamente fruibili per il teatro, con una gestione pubblica. Per continuare a svolgere un ruolo fondamentale per la città, diventando un punto di riferimento per produzione e la sperimentazione teatrale a livello nazionale e internazionale”.

L’assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe ha ribadito la necessità di affrontare la questione degli spazi teatrali in Commissione Urbanistica, pur consapevoli della necessità di dover razionalizzare le strutture (anche in vista dell’imminente Decreto ministeriale che ri-organizzerà il sistema teatrale in Italia). Ha quindi spiegato che la Città ha riaperto i teatri Astra e Vittoria per andare incontro alle esigenze della Fondazione e del pubblico, ma che è sempre difficile garantire la sostenibilità economica delle strutture (ad esempio, ristrutturare la Cavallerizza, che ha comunque una capienza ridotta di pubblico, sarebbe costato 600mila euro).

Al dibattito sono intervenuti, oltre al presidente Luca Cassiani, i consiglieri comunali Michele Paolino, Lucia Centillo, Marco Grimaldi, Roberto Carbonero e Piera Levi-Montalcini. Da tutti gli intervenuti è emersa la necessità di offrire maggiori prospettive e spazi ai giovani attori e alle compagnie del territorio.

(M.Q.) - Ufficio stampa Consiglio Comunale


Pubblicato il 21 Gennaio 2014

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