Città di Torino > Ufficio Stampa > Comunicati stampa 2014 > GENNAIO
Nell’incontrare – insieme all’Arcivescovo Cesare Nosiglia –gli ospiti della”Casa del Mondo Unito” di via Negarville 30, il centro gestito dalla Cooperativa Esserci che ospita 102 stranieri titolari di protezione internazionale umanitaria , e che non possono rientrare nel Paese d’origine a causa del rischio di persecuzioni, il Vicesindaco Elide Tisi ha tratto un bilancio sulla rete d’accoglienza nella nostra città. Insieme a Monsignor Nosiglia, che nelle scorse settimane aveva già incontrato diverse componenti delle comunità straniere, il Vicesindaco ha sottolineato come “a Torino molte sono le cose che si fanno nella direzione dell’accoglienza”.
“I posti messi a disposizione attraverso accordi e percorsi del programma Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, finanziato dal Ministero dell’Interno, e messi a punto dal Comune insieme al Terzo Settore e alle Cooperative sociali, sono circa 550. Ma ogni anno si può calcolare che è ben oltre il migliaio il numero di coloro che accedono a programmi di protezione che variano dai sei ai dodici mesi" ha spiegato Elide Tisi.
Alla "Casa del Mondo Unito" gli ospiti, provenienti in larga misura da Paesi dell’Africa, si sottopongono all’esame della Commissione territoriale prefettizia che valuta lo status di rifugiato seguono lezioni di alfabetizzazione che portano a sostenere l’esame per licenza media inferiore e corsi di specializzazione professionale, cercando di costruire percorsi d’inserimento lavorativo o completando gli studi universitari.
“Torino è una città che in Italia si distingue da tempo per la qualità dell’impegno in questo ambito. Da quest'anno per decisione del Governo centrale i posti disponibili in tutto il Paese salgono a sedicimila, contro i 3mila fino a poche settimane fa creando un sistema più strutturato di accoglienza a Torino. Accanto alla Casa di via Negarville, una delle più grandi numericamente – ha aggiunto il Vicesindaco- , i migranti sono accolti in comunità e piccoli alloggi, spazi che favoriscono la reciproca conoscenza, il mutuo aiuto e l’inclusione sociale. Ma l’impegno dell’Amministrazione comunale è anche rivolto a favorire percorsi lavorativi, in settori come l’agricoltura o l’artigianato dove già il lavoro di stranieri è molto diffuso”.
A settembre le persone accolte erano 549 (20 di cui i minori vulnerabili). La proposta del Comune di Torino al Ministero dell’Interno è di assicurare ogni giorno 564 posti nel triennio 2014-2016.
Attualmente in lista d’attesa per accedere a questi posti vi sono 286 persone, diciannove delle quali sono donne.
(gf)