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In una Sala Rossa gremita di parenti, amici, colleghi, consiglieri di ieri e di oggi, la Città ha dato l’estremo saluto a Bianca Guidetti Serra, avvocato, già consigliere comunale di Torino tra il 1985 e il 1997 (eletta nelle fila di Democrazia Proletaria, quindi nel Pci, Pds e Ds), ex partigiana ed ex parlamentare, venuta a mancare martedì scorso, all’età di 94 anni.
Il presidente Giovanni Maria Ferraris, in apertura di cerimonia, ne ha ripercorso la vita sottolineandone l’impegno come antifascista e come attivista della Resistenza, ricordando i rapporti di amicizia con Primo Levi, Ada Gobetti, Maria Negarville, Frida Malan, Anna Rosa Gallesio.
Quindi ne ha ripercorso le tappe più significative come avvocato penalista, come consigliere comunale e come parlamentare.
Proprio per questa attività svolta alla Camera dei Deputati, dove era stata eletta nel 1987, la presidente Laura Boldrini ha indirizzato alla famiglia un messaggio di cordoglio nel quale si sottolinea come Bianca Guidetti Serra abbia portato anche a Montecitorio le battaglie per i diritti che hanno illuminato la sua vita. “Nata del segno della lotta di Liberazione, scrive la Presidente della Camera dei Deputati, la sua è una storia di esemplare impegno professionale e civile al servizio delle categorie socialmente più vulnerabili e più meritevoli di tutela”.
“Vorrei testimoniarvi il dolore degli avvocati piemontesi, un dolore profondo, riservato e sincero, ha esordito il presidente dell’Ordine degli avvocati del Piemonte, Mario Napoli.
“Bianca Guidetti Serra era un nostro avvocato, aveva il dna più nobile della nostra professione, il diritto del diritto di difesa. Tra le migliaia di avvocati, ha affermato, c’è qualcuno fuori misura dal quale tutti noi vorremmo assorbire per osmosi le sue qualità: Bianca era uno di questi esempi. Era una persona ottimista e allegra, trainante, aveva la forza di crede nei valori etici della nostra professione”.
Maria Grazia Sestero, in qualità di presidente provinciale dell’Anpi, ha portato il saluto e il cordoglio dell’Associazione Partigiani provinciale e nazionale. La sua vita, ha affermato, è stato un cammino denso di battaglie di civiltà, di libertà e di democrazia. Si è soffermata in particolare sull’attività di Bianca Guidetti Serra come partigiana a tempo pieno dal 1943, periodo in cui si era dedicata alla costruzione dei gruppi di difesa della donna per l’assistenza ai combattenti della libertà, che dimostrava la volontà delle donne di partecipare alla rinascita del Paese e di riaffermare una nuova dignità femminile rivendicando una condizione non più mortificata e subalterna.
“Non piangete al mio funerale perché sono contenta della mia vita, ho avuto una vita indipendente, ho fatto quello che volevo nel modo in cui credevo e ho avuto la fortuna di fare un lavoro in cui credevo”. E’ questa la testimonianza di Santina Mobilia del Centro studi Pero Gobetti, che collaborò con Bianca Guidetti Serra alla realizzazione del libro “Bianca la Rossa”.
In conclusione di cerimonia, il vice sindaco Elide Tisi ha espresso il cordoglio della Città sottolineando la necessità di ricordare Bianca Guidetti Serra nella sua capacità di difendere i più deboli, nella la sua statura morale, nel suo saper essere in relazione con le persone. “La nostra Città, ha affermato, ha un impegno in più da mantenere, portare avanti i principi che hanno guidato tutta la sua vita”.
Ha quindi letto un messaggio del sindaco Piero Fassino, assente per impegni istituzionali.
Il sindaco ha sottolineato come Bianca Guidetti Serra appartenesse a quella schiera di persone che nel corso della propria vita sanno sempre da che parte stare. “Il suo rigore morale e la sua onestà intellettuale, scrive Fassino nel suo messaggio, le hanno sempre indicato la via. Dall’adesione alla Resistenza passando per le cause in cui difese i militanti politici, ai processi alle brigate Rosse, alla banda Cavallero, lei pose sempre il suo valore aggiunto: la salvaguardia dei diritti”.
F.D'A. - Ufficio stampa Consiglio comunale