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Tre ex consiglieri comunali, scomparsi negli ultimi mesi, sono stati commemorati questo pomeriggio, in Sala Rossa.
Si tratta di Lorenzo Bonino, classe 1931, tra i banchi della Sala Rossa tra il 1970 e il 1980, di Giovanni Ayassot, nato a Torre Pellice nel 1935 ed eletto in Consiglio comunale nel 1970, e di Camillo Montanaro, nato nel 1931 e componente della Sala Rossa tra l 1970 e il 1985.
Nell’introdurre la cerimonia, il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Maria Ferraris, ha sottolineato come sia un dovere morale ricordare la vita di “colleghi che operarono in periodi difficili come quelli della lotta operaia, dell’austerity, della crisi petrolifera, della strategia della tensioni” affinché si possano apprenderne le doti e le qualità.
Bonino e Ayassot, entrambi eletti nelle fila del Partito Comunista Italiano, sono stati ricordati rispettivamente da due compagni di partito: l’ex assessore Gian Carlo Quagliotti, ricordando la comune origine contadina della sua famiglia e dell’amico Lorenzo, ne ha sottolineato l’impegno all’interno di un partito che cercava di ridefinire un’identità non solo improntata al dialogo con gli operai ma anche verso il mondo artigiano.
In Consiglio comunale, ha ricordato l’attività svolta in particolare per dare dignità a quartieri come Lucento e Vallette, negli anni ’70.
Giorgio Ardito, invece, ha commemorato il “capitano coraggioso” Ayassot, caratteristica illustrata attraverso aneddoti della vita politica e privata.
Figlio di un pastore della chiesa evangelica valdese, era stato uomo di dialogo fra i valdesi stessi, i cattolici e le diverse correnti interne al PCI.
Entrato in Rai nel 1957, diventò direttore generale della sede del Piemonte.
In comune si distinse per l’impegno nel rendere più snella ed efficiente la struttura comunale, grazie al suo essere razionale e “informatico”.
Infine l’ex assessore Vinicio Lucci ha ricordato l’impegno politico di Montanaro, esponente della Democrazia Cristiana.
Amico di Filiberto Guala e di don Giuseppe Pollarolo, con il quale condivise l’impegno nel sociale, da assessore attuò politiche per la costruzione di case per giovani operai, in corso Principe Oddone e alle Vallette. A lui, come assessore, si devono la realizzazione di alcune grandi opere in città come il sottopasso del Lingotto e il cavalcavia di corso Grosseto.
Al termine degli interventi è intervenuto il sindaco Piero Fassino.
“Tre uomini, ha affermato, che seppure in partiti diversi e ispirati a gerarchie di valori diversi, erano accomunati dall’idea della politica come impegno civico, dedizione, servizio civico, passione etica, capacità di mettere le proprie competenze al servizio della comunità. Ricordare queste persone, ha concluso, in tempi nei quali si guarda la politica non solo con disaffezione e diffidenza ma anche con ostilità, è necessario per ribadire che, se da un lato c’è una politica che spesso suscita indignazione, dall’altro c’è anche un modo di fare politica che si ispira a valori morali, al bene comune, e al servizio dei cittadini. Questa è la politica che abbiamo il dovere di difendere e di tutelare”.
F.D'A. - Ufficio stampa Consiglio comunale