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L’assessore al commercio Domenico Mangone è intervenuto in Consiglio su richiesta della consigliera Scanderebech, a proposito delle notizie di stampa sull’imminenza di un’ordinanza del Sindaco per imporre la chiusura dei locali di San Salvario.
In base alle notizie diffuse, sarebbe anticipata la chiusura dei locali all’una nei giorni feriali e alle due nel fine di settimana.
Mangone ha confermato che è in atto uno studio dei suoi uffici ed una riflessione in seno alla Giunta, che contemplano questo provvedimento, il quale però da solo, ha detto, non sarebbe efficace. E’ anche allo studio la possibilità di anticipare l’orario di pulizia mattutina delle strade, un allungamento dei percorsi delle navette destinate agli utenti della “movida” e un rafforzamento della presenza della Polizia Municipale, di cui però deve ancora discutere con l’assessore competente, Giuliana Tedesco.
Mangone ha riferito di avere incontrato oggi alle 12 le categorie dei commercianti e di avere ricavato dall’incontro la sensazione che la chiusura anticipata non arrecherebbe danni economici ma che vada affiancata ad altri provvedimenti.
Ritenendo, anche alla luce fatta nel quartiere con l’assessore Tedesco circa due mesi fa, di dover dare una risposta alle tensioni ed alle aspettative dei residenti.
Mangone ha annunciato anche una nuova delibera urgente resa necessaria dal fatto che è in scadenza (31 maggio) la delibera con cui si limitavano le aperture di nuovi locali a San Salvario e che tale delibera, ai sensi delle norme sulla liberalizzazione e di una delibera del Tar aveva un carattere temporaneo e non potrà essere replicata.
Anche per questa ragione è allo studio una delibera, ha detto Mangone, che imporrà ai bar automatici il possesso di una metratura nettamente superiore agli attuali 25 metri quadrati. L’esiguità di queste superfici interne infatti genera affollamento di persone sul marciapiede antistante il locale dove vengono consumate le bevande e, di conseguenza prodotto disturbo alla quiete dei residenti. Ad un analoga iniziativa si pensa anche per il quartiere Vanchiglia.
Federica Scanderebech - Al centro con Scanderebech: nella sua replica ha messo in evidenza che è trascorso un mese e mezzo da quando il Sindaco ha ricevuto le associazioni dei residenti e che nel frattempo non è successo nulla, non vi è stata discussione in Consiglio né nelle commissioni competenti, salvo dover apprendere poi dai giornali che si preparava una tale ordinanza.
Sollecitando tali confronti Scanderebech ha giudicato negativamente l’ordinanza in preparazione. Il vero problema, ha detto la Consigliera, sono la pulizia delle strade ed il traffico, oltre al fatto che la Polizia Municipale dalle 23 e 30 risulta assente dalle strade di San Salvario. Specificando che l’omicidio recentemente consumato in via Ormea non ha a che vedere con la vita notturna del quartiere, Scanderebech ha chiesto anche di valutare la possibilità di chiudere al traffico il quartiere nelle ore notturne, con sbarramenti fisici e non con la semplice e costosa ZTL e di aumentare gli orari di presenza della Polizia Municipale.
“Ci sono locali che non recano disturbo, che avendo pagato la licenza, i dehors, i posteggi ed essendosi in molti casi accollati le spese di personale per la vigilanza e la sicurezza, devono poter lavorare e affrontare gli impegni economici assunti, senza sottostare a ingiuste e dannose limitazioni di orario”.
Scanderebech ha infine chiesto di sapere quali sanzioni sono previste per chi non rispetterà l’ordinanza annunciata, quando essa entrerà in vigore e per quanto tempo, sollecitando quindi un incotro in Commissione con gli assessori Tedesco, Mangone e Lubatti per discutere approfonditamente.
Luca Cassiani – Pd: ha chiesto all’Assessore Mangone e alla Giunta di riflettere bene sull’ordinanza che , per essere efficace, deve nascere da una interlocuzione col territorio.
La regulation, ha detto, non è più praticabile e le persone si spostano sul territorio la dove trovano le opportunità, come hanno dimostrato le altre zone dove si sviluppa la vita notturna della città.
Cassiani si è detto favorevole ad un provvedimento sui bar automatici attualmente privi di superfici interne per accogliere gli avventori ed ah messo in evidenza il problema generato dai venditori abusivi di bevande anche in vetro, che generano affollamento di avventori sui marciapiedi. Contrarietà del consigliere per provvedimenti limitativi degli orari che danneggerebbero gli esercenti che lavorano con il quartiere, con l’associazionismo, propongono eventi culturali affrontano spese per gli steward che curano la sicurezza e hanno contribuito a riqualificare il quartiere.”La sicurezza non si ottiene – ha concluso Cassiani – spegnendo le luci del quartiere”.
Marco Grimaldi – Sel: Spero che la relazione dell’assessore Mangone sia interlocutoria. Le soluzioni sono complesse perché i locali utilizzati ogni sera da migliaia di ragazzi necessitano di servizi e di infrastrutture come pensare a zone di pedonalizzazione, interscambi con parcheggi, mezzi notturni, arredo urbano, dehors aperti ma anche piani urbanistici d’ambito.
La riduzione degli orari, a differenza dell’eventuale blocco delle licenze, è deleterio, illegittimo e soprattutto controproducente.
Evitiamo la politica delle ordinanze e dei coprifuochi. Utili solo alla criminalità organizzata a sostituirsi al commercio legale.
Silvio Viale – PD: Alcuni provvedimenti antialcolici sono un alibi inutile perché chi vuole bere trova sempre il sistema per farlo.
Si deve insistere perché ci siano multe e fatti rispettare i regolamenti ovunque.
Per quanto riguarda i bus notturni hanno senso, se partono da un centro e si dirigono a raggiera verso ogni luogo della città. Servizio che sarebbe utile anche per i lavoratori che lavorano perlopiù in orari notturni.
Questo proibizionismo non mi convince, non vorrei che venisse vietata anche la birretta alla buvette.
Vittorio Bertola (5 Stelle): Ben vengano i palliativi, ma in fondo è un problema di convivenza civile. Occorre riuscire ad imporre a tutti il rispetto delle regole
Domenico Mangone CONCLUSIONE: E’ chiaro che i residenti del quartiere vivono un certo disagio. Occorre confrontarsi in Commissione e con le categorie, con le quali ci sarà un nuovo incontro la prossima settimana.
A fronte di una tensione elevata che riscontriamo tra i residenti, dobbiamo trovare un punto di equilibrio. Certo è che una parte dei residenti ci chiedono cose non condivisibili, come la chiusura degli esercizi pubblici entro la mezzanotte: da anni stiamo lavorando per riuscire ad avere una città viva.
Ufficio stampa Consiglio comunale (S.L.)