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L’ultimo atto per l’avvio del cantiere del nuovo parco agricolo nell’area dei “laghetti Falchera” è stato compiuto oggi nel corso della Giunta comunale, su proposta degli assessori Stefano Lo Russo, Enzo Lavolta e Ilda Curti: la messa a disposizione da parte delle società Borsetto srl e Ativa spa dlle aree sulle quali sorgerà il nuovo spazio verde è stata approvata formalmente, atto necessario per sbloccare i finanziamenti del ministero delle Infrastrutture previsti dal Piano Città del 2012(DL 22 giugno 2012 n.83) per questo progetto e avviare concretamente la realizzazione del parco.
“L’atto approvato oggi – spiega l’assessore all’Urbanistica Stefano Lo Russo - mette a punto le modalità di acquisizione gratuita delle aree dagli attuali proprietari Borsetto srl e, in misura minore, da Ativa spa e conclude una trattativa intrapresa da anni, per giungere a questo importante risultato”. La trattativa si era avviata il 13 aprile 2006, con un protocollo d’intesa firmato da Città di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte, Comuni di Borgaro e Settimo.
L’accordo con le società private proprietarie delle aree prevede la cessione gratuita e la realizzazione delle opere di bonifica coerenti con i contenuti del parco a carico delle stesse società.
Il progetto del parco, approvato in via definitiva nel dicembre scorso, è inserito nel piano triennale delle opere pubbliche del 2013-2015: i laghetti coprono una superficie di 150mila mq e l’intervento interessa un’area complessiva di 428mila mq. L’area ha un elevato interesse naturalistico perché si è dimostrata luogo ideale per la nidificazione di avifauna di passo, di anfibi e di rettili. Il progetto vuole valorizzare queste potenzialità per riequilibrare il paesaggio tra natura e città attraverso un’opera di risanamento, rimodellazione degli invasi, forestazione e la creazione di verde pubblico attrezzato, percorsi pedonali e ciclabili, aree per la sosta e la socializzazione, giochi per bambini, percorsi per il fitness, aree per cani.
Un’ampia parte del territorio sarà destinata ad uso agricolo, disciplinato tramite convenzioni che offrano una ricaduta positiva a livello locale. Ciò significa garantire la realizzazione di orti familiari o collettivi regolamentati, strutture di servizio per produzioni agricole o florovivaistiche e per la distribuzione locale, l’uso del territorio agricolo a fini didattici e naturalistici.
Il “Piano Città” destina al recupero dei laghetti 5,6 milioni di euro, cui si aggiungeranno 250mila euro derivati da capitali privati.
(mm)