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In risposta alla richiesta di comunicazioni relative all’ipotesi di arrivo di profughi in città, richieste dal consigliere Marrone, il vice sindaco Elide Tisi, questo pomeriggio, in Consiglio comunale, ha sottolineato come nel nostro Paese si stia realizzando un numero straordinario di sbarchi nelle coste del sud e non solo a Lampedusa.
“Abbiamo saputo in queste ore, ha affermato il Vice Sindaco, che ci sarebbe stato un contatto diretto da parte del Ministero dell’Interno con le Prefetture dei vari capoluoghi nel quale sarebbe stata avanzata la richiesta di disponibilità di accoglienza per 40 persone in tutti i capoluoghi, con le eccezioni dei capoluoghi di regione(TO/MI/VE etc) che già avevano offerto disponibilità precedentemente.
“Non c’è stata, ha aggiunto, una richiesta specifica sul territorio torinese che aveva già dato, proprio in gennaio, la disponibilità per un ampliamento di 50 posti. Il tema fortemente sottolineato anche dall’Anci nazionale è che queste emergenze vengano effettuate attraverso le accoglienze dello Sprar che sono incardinate sulle disponibilità dei comuni e dei territori. La precedente emergenza Nord Africa gestita solo attraverso la protezione civile senza il coinvolgimento delle amministrazioni locali aveva già creato parecchi problemi. Una nuova gestione di questo tipo ci preoccupa molto, soprattutto considerando che nel bando presentato a fine 2013 i posti Sprar a livello nazionale erano aumentati in modo rilevante al punto che si possono estendere fino a 20 mila e risultano ancora solo in parte finanziati. La richiesta dei comuni, ha concluso, è che vengano utilizzati questi posti Sprar (Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) che garantiscono il collegamento con il territorio e le amministrazioni locali”.
Dopo l’intervento del Vice Sindaco è intervenuto Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia): “L’arrivo di profughi a Caselle ha lasciato tutti di stucco rispetto ad una mancata informazione. La nostra città si è trovata ad essere epicentro di confluenza di tutti i profughi senza sistemazione al termine dell’emergenza della scorsa ondata. La città si ritrova ancora oggi, sulle proprie spalle, l’ex villaggio olimpico oggi trasformato in un ghetto con centinaia di profughi che non lo abbandoneranno più. In questo momento sembra che ci sia una gestione caotica e anarchica della situazione, con profughi dei quali non si conosce ancora la destinazione. Chiedo il massimo monitoraggio, chiedo garanzie che non arrivino ulteriori profughi anche negli altri comuni del torinese perché, nel caso di fallimento delle politiche, ce li ritroviamo regolarmente o abusivamente sul territorio comunale della nostra città. L’allarme sociale suscitato tra i cittadini di Torino è già molto alto”.
F.D'A. - Ufficio stampa Consiglio comunale