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Oggi il Movimento Federalista Europeo ha presentato a Palazzo civico una rete in via di formazione che raccoglie città e associazioni di otto paesi dell’area euro (Italia, Francia, Belgio, Lussemburgo, Spagna, Grecia, Ungheria e Repubblica Ceca) allo scopo di proporre il ricorso a una “Iniziativa dei cittadini europei (Ice)”, istituto di democrazia partecipativa introdotto dal Trattato di Lisbona. Le città, affermano gli organizzatori, in quanto cellule di base della società europea sono in condizione di dare un impulso significativo alla realizzazione di un piano di sviluppo e a convogliare consensi verso l’Ice: si punta alla raccolta di un milione di firme per chiedere all’Unione europea di predisporre un piano per lo sviluppo e l’occupazione.
“Negli Usa la crescita è di nuovo al 3% mentre in Europa è ferma all’1%. Nelle attuali condizioni non basta che un singolo Stato operi nel senso dello sviluppo, occorre una spinta continentale con il finanziamento di ricerca e innovazione, nuove infrastrutture e ricorso a energie rinnovabili – spiega Alberto Majocchi, professore di Scienza delle Finanze all’Università di Pavia, tra i promotori del MFE – la nostra proposta è di finanziare lo sviluppo con due tasse europee, la tassa sulle transazioni finanziarie e la Carbon tax”. Secondo il MFE, in questo modo il bilancio dell’Ue raddoppierebbe, circa 130 miliardi/anno in più, con fondi che non provengono dagli Stati ma direttamente da tassazione propria, da convogliare su politiche di sviluppo e di sostegno all’occupazione.
L’incontro è servito a lanciare un appello dei sindaci per un “New deal for Europe” e la raccolta delle firme per spingere la Commissione europea su questo terreno di confronto. Ma l’obiettivo dichiarato è accelerare il passo verso il federalismo europeo e porre le basi per un processo costituente dell’Europa unita.
Per la Città di Torino era presente l’assessore Ilda Curti, che ha garantito l’impegno della Città nell’iniziativa e il ruolo di trasmissione svolto dall’Anci nel territorio nazionale.(mm)