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Comunicato stampa

LOTTA ALL’USURA E AL RACKET, UN CORSO PER FORMARE I VIGILI URBANI DI TORINO. Presentati i risultati dell’indagine sulla criminalità organizzata in 4 quartieri torinesi e le proposte della Commissione Antimafia

Presentati questa mattina nella Sala Rossa di Palazzo Civico, i risultati della ricerca “Criminalità organizzata, contesto di legalità e sicurezza urbana. Un'indagine tra gli operatori economici di Torino”, promossa da Consiglio comunale di Torino - Commissione Legalità, Camera di Commercio di Torino e Università degli Studi di Torino (Dipartimento di Culture, Politica e Società della Facoltà di Scienze Politiche, oggi rappresentato dal suo direttore, Franco Garelli).

La ricerca è stata illustrata dal coordinatore dell’indagine, il professor Rocco Sciarrone, e dai suoi collaboratori Joselle Dagnes e Luca Storti, dell’Università degli Studi di Torino.

Dopo i saluti del presidente del Consiglio Comunale Giovanni Maria Ferraris, che ha ribadito “l’impegno della Città di Torino nel diffondere una cultura della legalità, per sviluppare una più attenta coscienza civile a garanzia dei diritti individuali”, è intervenuta Fosca Nomis, presidente della Commissione speciale Legalità del Comune di Torino, che ha promosso l’incontro odierno.

La presidente Fosca Nomis, dopo aver commentato i risultati della ricerca, ha annunciato, insieme a Giuliana Tedesco, assessore alla Polizia Municipale e alle Politiche per la sicurezza, che la Città di Torino promuoverà corsi di formazione per i Vigili Urbani in materia di leggi anti-contraffazione, anti-usura e anti-racket, sconosciute alla maggiore parte degli operatori economici intervistati (501 nelle 4 Circoscrizioni oggetto dell’indagine: 2, 4, 6 e 7).

“Dall’indagine – ha detto la Nomis – è infatti emerso che a Torino non c’è consapevolezza delle leggi anti-usura e anti-racket. Soprattutto la mancanza di conoscenza delle prime risulta preoccupante, considerata la diffusione del fenomeno in un contesto in cui le organizzazioni criminali hanno grande disponibilità di liquidità, che spesso gli operatori commerciali non trovano presso le banche”.

“È anche preoccupante – ha concluso – rilevare quanto i fenomeni illegali vengano percepiti in aumento, soprattutto in alcuni territori, e quanto sia ritenuta diffusa l’idea della corruzione soprattutto nella sfera politica. Un clima di sfiducia che fortunatamente intacca solo parzialmente l’opinione che la mafia si possa sconfiggere, e che non toglie la lucidità nel riconoscere quegli interventi che hanno un effetto positivo sull’ambiente, come quelli di riqualificazione urbana, che hanno segnato una svolta in positivo per alcuni quartieri di Torino”.

Guido Bolatto segretario generale della Camera di Commercio di Torino, ha quindi evidenziato l’importanza di mantenere attive sui territori le Camere di Commercio, da tempo impegnate nel contrastare l’illegalità, e di non smantellare i “registri delle imprese, presidi di trasparenza e legalità, una grande banca dati a disposizione di Magistratura e Forze dell’Ordine, indispensabili per la tutela della leale concorrenza”.

All’incontro hanno partecipato anche rappresentanti di Forze dell’ordine, Prefettura di Torino e Circoscrizioni, l’assessore a Lavoro e Commercio del Comune di Torino Domenico Mangone e i componenti della Commissione speciale per la promozione della cultura della legalità e del contrasto dei fenomeni mafiosi e della Commissione Lavoro del Comune di Torino.

(M.Q.) - Ufficio stampa Consiglio Comunale


Pubblicato il 27 Febbraio 2014

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