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Comunicato stampa

BILANCIO SOCIALE DEL CIT

Il nuovo Bilancio sociale del CIT - Consorzio Intercomunale Torinese, l’ente che a livello sovracomunale promuove e coordina attività nell’ambito delle politiche per l’edilizia residenziale pubblica e a cui è consorziata la Città di Torino insieme ad altri sette comuni della provincia, è stato presentato questa mattina alla Scuola di Management ed Economia dell’Università di Torino.
“La scelta di adottare quale strumento di comunicazione il Bilancio sociale – ha spiegato Elide Tisi, presidente del CIT - è stata duplice: da un lato rendere sempre più trasparente e chiaro l’operato del consorzio e, dall’altro, proporre l’avvio di nuovi progetti di edilizia sociale in cui il soggetto pubblico assuma un ruolo di regia e di proposizione, promuovendo nuove politiche integrate che realizzino un sistema di partenariato tra pubblico e privato”.
Il documento fotografa infatti la realtà di un ente in trasformazione per rispondere, in maniera più adeguata, ai bisogni in chiave abitativa di una sempre più ampia fascia di popolazione che, per ragioni diverse, negli ultimi anni si è trovata a passare da una condizione di solidità economica ad una di fragilità e vulnerabilità sociale.
“Il CIT – ha sottolineato Elide Tisi – può operare efficacemente in sinergia con altri soggetti che sul territorio affrontano i problemi delle famiglie più deboli. Il reimpiego dei fondi derivanti dalle vendite e dalla redditività dei patrimoni immobiliari pubblici e privati, unitamente ai fondi immobiliari del social housing, possono creare condizioni per rispondere al sempre più emergente disagio abitativo con nuovi strumenti, nuovi programmi e nuovi interventi”.
Come sta cambiando il CIT? E’ in atto da parte del cda del consorzio – si legge nel Bilancio sociale – lo studio per una trasformazione dell’ente in un nuovo soggetto giuridico rivolto, tra l’altro, a promuovere fund raising e azioni a sostegno del sistema di welfare, in un’ottica di riformulazione della gestione dei propri immobili nel complessivo quadro d’insieme di edilizia sociale del territorio locale.
Nei fatti ciò significa, coinvolgendo soggetti pubblici e privati, dar vita a una “fondazione di partecipazione” a cui il CIT conferisca il proprio patrimonio immobiliare e che operi per raccogliere fondi da destinare alle politiche sociali per l’abitare, all’incremento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica del torinese, a finanziare agevolazioni per inquilini e proprietari nel caso di stipula di contratti di locazione a canone convenzionato (come quelli sottoscritti attraverso il servizio Locare), ad attuare interventi di social housing e a sostenere il recentissimo fondo salvasfratti (il CIT vi ha destinato 400mila euro) istituito con il Comune di Torino e le fondazioni bancarie Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.
La fondazione di partecipazione – è spiegato nelle pagine del Bilancio sociale – avrebbe lo scopo di coniugare la valorizzazione dell’elemento patrimoniale (messo al disposizione dal CIT) con l’esigenza dei comuni consorziati, delle fondazioni bancarie piemontesi e di eventuali altri soci di disporre di uno strumento che, nel tempo, possa rendere operative le loro attività in ambito socio-assistenziale, aggregando altri soggetti e attraendo o generando ulteriori risorse da impiegare nel rispetto dello scopo definito nella fase costitutiva della fondazione. Risorse economiche nuove da destinare appunto all’housing sociale e a interventi di edilizia residenziale pubblica.
Un bilancio, sebbene sociale, è anche fatto anche di numeri e quello del CIT non fa eccezione alla regola. Nel 2010 sono state registrate entrate per complessivi 10 milioni e 58mila euro, di cui 4 milioni e 250mila generate da canoni di locazione e 5 milioni di euro sono proventi derivanti da vendite di alloggi e da trasferimenti ai comuni consorziati. Nel 2011, l’anno più recente preso in considerazione, le entrate sono state pari a 8 milioni e 618mila euro, 4 milioni e 850mila euro da affitti e 3 milioni di euro da alienazioni di immobili. Per quanto riguarda le spese, nel 2010 quelle correnti (personale, beni e servizi, oneri finanziari, ecc.) sono state pari a 4 milioni 830mila euro e quelle in conto capitale (acquisto di immobili, attrezzature e realizzazione di opere) 6 milioni e 12mila euro. L’anno successivo sono state registrate spese correnti per 4 milioni e 905mila euro e in conto capitale per 4 milioni e 50mila euro.
Hanno collaborato alla redazione del Bilancio sociale del Consorzio Intercomunale Torinese: il professor Enrico Sorano della Scuola di Management ed Economia dell’Università di Torino, il dottor Gaetano Chiantia direttore del CIT, la dottoressa Bianca Nicola di ATC e il dottor Davide Barberis per l’Ordine dei commercialisti di Ivrea, Pinerolo e Torino.
Fanno parte del consorzio i comuni di Torino, Borgaro, Bruino, Caselle, Collegno, Grugliasco, Moncalieri e San Mauro.
Il testo completo e maggiori informazioni sono disponibili on line, all’indirizzo www.cit-torino.it . (mge)





Pubblicato il 29 Novembre 2013

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