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Questo pomeriggio, in Consiglio comunale, è stata ricordata la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” con le consigliere e assessori (ognuna con un capo d’abbigliamento rosso) che hanno letto brani, poesie, parti di racconti.
Ha inizialmente preso la parola Domenica Genisio, presidente della commissione Diritti e pari opportunità, che ha sottolineato l’importanza di ritagliare un momento in sala Rossa per celebrare la ricorrenza. Ha poi ricordato l’iniziativa “Posto occupato” che vuole essere un gesto dedicato a tutte le donne vittime di violenza e che non potranno più occupare nessun posto. Un atto simbolico per non fare in modo che queste vite siano sommerse dal quotidiano.
Le cosigleire e assessori di seguito hanno scelto le letture da “Ferite a morte” libro di Serena Dandini”, dove le donne di ogni età raccontano in prima persona la loro fine, post mortem.
Federica Scanderebech ha letto un brano sul ruolo dei social network che spesso possono scaturire in una violenza e scambiare il reale con il virtuale.
Laura Onofri ha scelto la storia di una donna che, rendendosi conto di essere possesso del marito chiede il divorzio e per questo viene uccisa. Giuliana Tedesco, ha parlato di una ragazzina avviata alla prostituzione con l’aiuto di “caramelline” che aiutano a “crescere” più velocemente. Fino a ucciderla.
Lucia Centillo riporta il racconto di una donna orientale che, sposata, si innamora di un altro uomo e per questo viene sepolta da una “pioggia di pietre”. E dice che ciò che le ha fatto più male è stata la partecipazione del fratello e del padre alla lapidazione.
Barbara Cervetti ha introdotto il suo brano dicendo che non ci sono amori malati ma sono semplicemente possessi.
Nel testo letto riporta la storia di una donna che rievoca l’uccisione dei propri figli da parte del marito. Ciò per punirla. Lei è stata risparmiata ma per se tessa è morta e sepolta. L’assessore Mariagrazia Pellerino ha raccontato la storia di una ragazza indiana che sceglie, contro il parere dei genitori e di tutti, di studiare Legge. Viene uccisa dai talebani,perchè loro sanno che una donna che decide di studiare rischia di sovvertire lo stato sociale.
Piera Levi-Montalcini legge una lettera mai spedita di una ragazza africana che parte dall’Italia per andare nel suo paese affinchè “diventi donna”. E per l’infibulazione muore dissanguata.
Dopo queste letture tutte tratte dal libro di Serena Dandini, altre consigliere hanno letto poesie.
Paola Ambrogio ha letto “A tutte le donne” di Alda Merini che parla di colpa, emancipazione e sensibilità. Ilda Curti ha letto una poesia di Audre Lord “Litania per la sopravvivenza” dicendo di quelle donne sopravvissute, che vivono ai margini ma che devono parlare ricordando che non era previsto che loro sopravvivessero.
Chiara Appendino ha riportato i versi di una poesia di Manuel Cohen dedicata a Fabiana Avoli, morta per mano del “findanzatino” che l’ha cosparsa di benzina e arsa.
L’assessore Elide Tisi ha riportato un paragrafo di “Mille splendidi soli” romanzo dello scrittore Hoessini. Ha letto il momento di forte violenza che subisce Laila e sua figlia.
Fosca Nomis ha parlato di una donna che si è presentata in uno dei centri antiviolenza presenti in città. Un racconto fatto di violenze sessuali che si ripetono dai genitori ai figli.
Marta Levi ha riportando alcuni dati. Dal rapporto Istat 2006, 6,7 milioni di donne in Italia hanno subito violenza. Un terzo di tutte le donne italiane dai 16 ai 70 anni. Il 43% di violenza fisica proviene dai propri partner, mariti o amanti.
Ha chiuso l’iniziativa Domenica Genisio che ha voluto sottolineare come oggi la situazione stia lentamente migliorando, infatti più donne denunciano le violenze subite. Questo, anche grazie al supporto di accoglienza e di ascolto del centro cittadino e delle associazioni. Infine, ha ricordato che, oltre le donne, sono seguiti e ascoltati anche quanti maltrattano e usano violenza.
(tdn) - Ufficio stampa del Consiglio comunale