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Comunicato stampa

VIA LIBERA AL CENTRO CONGRESSI SULL’AREA EX WESTINGHOUSE

Approvata in Sala Rossa la delibera, presentata in aula dall’assessore Stefano Lo Russo, che aprirà il percorso per la realizzazione di un grande centro congressi sull’area un tempo occupata dagli stabilimenti Westinghouse e ora di proprietà della Città, in via Paolo Borsellino, non lontano da Politecnico, Palazzo di Giustizia, ex Carceri Nuove, stazione Porta Susa.

Un avviso pubblico, emanato da Palazzo Civico la primavera scorsa, aveva ricevuto due manifestazioni di interesse da parte di operatori economici, che si sono aggiunte all’impegno già manifestato dalla società Ream Sgr.

Il Consiglio comunale ha oggi stabilito le linee guida per predisporre il bando pubblico per l’assegnazione del diritto di superficie (per 99 anni) e per la successiva convenzione tra aggiudicatario e Comune: la base d’asta è indicata in 16,7 milioni di euro, ovvero 417 euro e 65 cent al metro quadro. La convenzione disciplinerà la realizzazione e l’uso del centro congressi.

La nuova struttura dovrà comprendere una sala – modulabile – con una capienza massima di 5.000 posti. Lo sviluppo dell’area di circa 40mila metri quadri di superficie, 16.500 dei quali destinati all’area congressuale e 10mila al massimo per ASPI - attività di servizio – ha una destinazione ad “attrezzature di interesse generale”. Oltre al Centro congressi e sino alla concorrenza dei 30mila metri quadri minimi di superficie, potranno essere realizzati soltanto centri di ricerca, residenze universitarie, funzioni culturali ecc.

L’aggiudicatario della gara, che otterrà il diritto di superficie, dovrà poi seguire l’iter consueto fino a ottenere l’autorizzazione a costruire e sarà invitato a bandire un concorso di progettazione che garantisca ampia partecipazione anche di giovani architetti. A garanzia dell’interesse pubblico, ovvero dell’effettiva realizzazione dell’opera, il costruttore dovrà presentare una fidejussione bancaria o una polizza assicurativa pari al 10% del prezzo offerto al momento del rogito, con scadenza non inferiore a 7 anni.

Al momento del rilascio del certificato di agibilità, cioè a lavori ultimati e collaudati, dovrà produrre una seconda fideiussione di validità decennale, pari al 20% del valore dell’offerta, a garanzia dell’effettiva gestione come tale del Centro congressi. L’agibilità della parte adibita a commercio e servizi sarà rilasciata dal Comune solo dopo l’agibilità della parte adibita a servizi congressuali. Il vincolo della destinazione d’uso resterà in vigore per tutta la durata della concessione. Sono previste anche altre clausole a garanzia degli spazi verdi e delle alberature esistenti (che dovranno risultare incrementate e non ridotte), della ricollocazione di attività e servizi (come l’area cani o la bocciofila) esistenti sull’area, della realizzazioni di percorsi ciclabili.



Il voto sulla delibera è stato preceduto da un dibattito in aula qui di seguito riassunto.



Fabrizio Ricca (Lega Nord): Questa operazione segna la morte del piccolo commercio a Cit Turin, Torino diventa la capitale europea degli ipermercati. Quest’amministrazione cerca di tappare i buchi di bilancio cementificando la città e creando inutili centri commerciali. Dubito dell’utilità di un centro congressi da 5000 posti, chiedo che la Giunta faccia un passo indietro su questa delibera.



Vittorio Bertola (5 Stelle): Mettiamo all’asta questa operazione senza il beneplacito urbanistico della Regione, vendendo territorio per fare cassa. Il centro congressi prospettato ha come prezzo l’ennesimo centro commerciale. Vorremmo dati sull’utilizzo effettivo dei centri congressi esistenti, i dati Federcongressi a livello nazionale denunciano un calo netto degli eventi e dei partecipanti, calo ancora più accentuato (sino al 20% in meno) proprio nelle grandi strutture congressuali. Diminuirà il verde in una zona di Torino dove è già oggi scarso: e quanto dovrà spendere la città per bonifiche e spostamento di servizi.



Marco Grimaldi (SEL): Alcuni consiglieri ci chiedono se siamo favorevoli o contrari a un Centro congressi, ma noi non siamo “il mercato”: se ci sono imprenditori che vogliono farlo e questo investimento porta delle opportunità alla Città noi dobbiamo dire… perché no? L’importante è che il vincolo congressuale rimanga per 99 anni e che venga rispettato il contesto architettonico e ambientale preservando il verde e le alberate storiche.

C’è in questa operazione una rilevanza pubblica evidente e non capisco i timori del consigliere Bertola, mi preoccupa invece il fatto che sempre più spesso gli imprenditori per fare importanti investimenti debbano ricorrere a grossi partner commerciali.

Assessore Lo Russo non si esiti a chiedere ai privati di scegliere tramite concorso internazionale gli architetti e i professionisti che realizzeranno il progetto.



Marta Levi (PD): condivido la relazione di Lo Russo: questa è una delle operazioni più strategiche di questo mandato. Siamo nella nuova centralità di Torino dove trasformeremo nei prossimi anni milioni di metri quadrati. In questo caso si tratta di 40.000 metri quadrati di cui 30.000 metri di interesse pubblico. La qualità si può ottenere mettendo in concorrenza le intelligenze, per questo questa delibera è importante, anche se avrei preferito affermare il principio delle intelligenze in concorrenza a partire dalla delibera a firma Lo russo e Fassino sulle trasformazioni 2013/2014 che arriverà però tra breve in aula, invece che da questa specifica delibera



Giuseppe La Ganga (PD): Questa delibera è molto importante perché si aprirà un polo congressuale ed è un altro passo per creare infrastrutture senza gravare sul bilancio della Città.

Il commercio esistente nella zona sarà tutelato però dovrà evolvere in senso qualitativo.

Io credo che dobbiamo essere grati a chi investe, per il coraggio dell’investimento. Torino può diventare una città congressuale e sarebbe importante se riuscisse.

Certo si debba vigilare sui vincoli a garanzia dell’amministrazione pubblica ma questi non debbano diventare eccessivi.

Concludo con una riflessione: la trasformazione urbana avviene con gli insediamenti commerciali. Per il futuro, però, si devono trovare altri utilizzi provenienti dalla rendita fondiaria.



Domenico Carretta (PD): Voglio ancora sottolineare l’importanza di avere un centro congressuale. Un centro congressi da 5000 persone che non oscurano l’attività convegnistica già presente in città. Anche in momenti di crisi, come l’attuale, si deve pensare alla produzione. Ricordo, infine, che l’area è di trasformazione e ben servita dai mezzi pubblici.


Andrea Araldi (PD): Noto negli interventi in aula uno scetticismo che mi ricorda quello di fine anni ’90 quando stavamo ridisegnando la città, rendendo pedonali le piazze Castello e San Carlo. Si diceva che Torino non aveva un futuro turistico: i fatti hanno dimostrato il contrario. Ora dobbiamo puntare a incrementare il turismo congressuale, che già in passato a contributo alla crescita della città. E possiamo farcela, perché Torino ha molto da offrire: è una città d’arte, è facilmente raggiungibile, è vicino sia alle montagne che al mare e ha eccellenze eno-gastronomiche uniche in Italia. Un centro congressi di queste dimensioni permetterà di rilanciare la città.



Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia): Siamo consapevoli delle grandi difficoltà della Città nel coniugare il rilancio del manifatturiero con la riqualificazione delle aree post industriali. Per questo, abbiamo scelto di ritirare il nostro ostruzionismo, in cambio dell’approvazione di un atto di indirizzo che tuteli il piccolo commercio di prossimità, minacciato dall’ipotetica costruzione dell’ennesimo centro commerciale. E vigileremo sulla fedele attuazione di questo indirizzo, per evitare ulteriori penalizzazioni ai commercianti. Troviamo poi pretestuoso l’opposizione dei 5 Stelle che vorrebbe realizzare un albergo di lusso nell’area, dopo averne pubblicamente contestato l’eventuale costruzione.



Sindaco Piero Fassino: Torino in questi anni ha conosciuto una gigantesca trasformazione e, tra le nuove vocazioni, sta diventando una città congressuale sempre più internazionale. E ogni esperto del settore segnala Torino come una città ottimale per i congressi, priva delle dis-economie delle metropoli, cha hanno costi di ricettività più elevati e una mobilità più intensa. Stanno infatti diminuendo i congressi nelle grandi capitali, a vantaggio di città delle dimensioni di Torino, che offrono un’accoglienza di alta qualità. E nel 2012 e nel 2013 il turismo congressuale a Torino sta aumentando. E così sarà nei prossimi anni. Ad esempio, a marzo 2014 la nostra città ospiterà la Borsa mondiale delle fiere e mostre d’arte; a giugno 2014 il congresso mondiale degli editori; nel 2015 il congresso mondiale delle Camere di Commercio; nel 2016 il congresso mondiale degli architetti del paesaggio. E vi è un’ampia programmazione di congressi nazionali e internazionali.

Tant’è che l’idea di fare un nuovo centro congressi nasce dagli operatori stessi: Ascom, Confesercenti, Camera di Commercio, Associazione degli albergatori, operatori turistici. E verrà realizzato in un luogo ideale come logistica e infrastrutture.

Certo un investimento del genere necessita di risorse finanziare per sostenersi: verranno quindi realizzate attività terziarie e commerciali, per sostenere la costruzione del centro congressi, e non il contrario. Naturalmente, un centro di attività commerciali andrà gestito in ragione da non entrare in conflitto con il territorio circostante e le sue attività.

Stiamo facendo una scelta utile ed essenziale per lo sviluppo della città, che si coniuga con la crescita delle attività economiche e universitarie e dell’offerta culturale.





Infine, il voto: il provvedimento è stato approvato con 27 voti a favore (oltre al sindaco, PD, Moderati, SEL, Scanderebech, Alleanza per la Città), 2 astenuti (Fratelli d’italia), 6 contrari (Cinque Stelle, Progett’Azione, Lega Nord, PdL).

E’ stata anche approvata una mozione della Lega Nord che impegna l’amministrazione comunale al coinvolgimento della Circoscrizione 3 e degli esercenti nello sviluppo dell’area commerciale.


((Ufficio stampa del Consiglio cominale)


Pubblicato il 18 Novembre 2013

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