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Firmato questa mattina a Palazzo Civico un protocollo di intesa per l’istituzione di un fondo "salvasfratti”.
Sottoscritto da Città di Torino, Prefettura di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Consorzio Intercomunale Torinese e associazioni di proprietari e inquilini, l’accordo, attraverso un fondo finanziato per un milione di euro dalle due fondazioni bancarie e per 400mila euro dal Consorzio Intercomunale Torinese, mette a disposizione uno strumento in più per aiutare quelle famiglie torinesi in difficile situazione economica e colpite da provvedimento di sfratto per morosità.
A beneficiarne potranno essere le famiglie con reddito Isee fino a 26mila euro, residenti da almeno un anno nell’alloggio oggetto di procedura di sfratto, che abbiano nel proprio nucleo un soggetto considerato debole sotto l’aspetto sociale (ultrasessantacinquenne, minore o con invalidità superiore al 67%) e possano dimostrare che la diminuzione del reddito familiare (rispetto al 1 gennaio 2011) è causa diretta della morosità sul canone locativo.
Il fondo “salvasfratti” - che sarà gestito da Locare (il servizio comunale di intermediazione tra la domanda e offerta del mercato privato della locazione) in collaborazione con il Consorzio Intercomunale Torinese - sarà utilizzato per rimborsare una porzione del debito già contratto dall’inquilino (l’80 per cento del dovuto per un importo massimo di 6mila e 400 euro su un debito totale di 8mila euro).
Il proprietario dovrà rinunciare alla procedura di sfratto e stipulare un nuovo contratto a canone concordato. Per parte sua, l’affittuario dovrà restituire una parte del rimborso in proporzione al reddito della sua famiglia (il 50 per cento per redditi superiori a 15mila euro, il 30 per cento per quelli compresi tra 8mila e 15mila euro, il 10 per cento se il reddito inferiore agli 8mila euro).
Nel caso in cui il proprietario non accetti di rinegoziare la locazione e decida di dare corso comunque allo sfratto, l’ufficio Locare ne individuerà uno nuovo disposto ad affittare il proprio appartamento, secondo le garanzie e con gli incentivi previsti per i contratti a canone concordato (un incentivo a fondo perduto di 1.500 euro, un ulteriore contributo di 3.100 euro in conto canone e l’accantonamento di un fondo di garanzia a parziale copertura delle prime diciotto mensilità in caso mancato pagamento dell’affitto).
“La crisi economica ed occupazionale, che negli ultimi anni ha colpito duramente la città, ha ridotto significativamente entrate e reddito per molte famiglie torinesi. Tra le conseguenze più evidenti – sottolinea il vicesindaco della Città Torino, Elide Tisi – si registra la crescente difficoltà a sostenere le spese per l’abitazione e, nei fatti, a pagare regolarmente l’affitto di casa”.
Una situazione evidenziata dai dati relativi ai procedimenti esecutivi di sfratto per morosità depositati presso la sede della Corte d’Appello del Tribunale Ordinario di Torino, che nel 2012 hanno fatto registrare il superamento della soglia dei 3mila e 600 casi, un trend che nel primo semestre dell’anno in corso si è confermato in crescita, mentre il numero degli sfratti per finita locazione piano piano si sta avvicinando allo zero.
“Con il contributo del fondo "salvasfratti”, istituito con il sostegno finanziario delle fondazioni Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio, cerchiamo - spiega il vicesindaco Tisi - di assicurare alle famiglie che vivono un momento di difficoltà economica, nel limite del possibile, il mantenimento dell’alloggio, offrendo a proprietari e inquilini incolpevolmente morosi le condizioni per rendere possibile la rinegoziazione del contratto. Proponendo una strada percorribile per poter sottoscrivere un nuovo rapporto di locazione o, se ciò non risultasse possibile, aiutando la famiglia a trovare, con la mediazione dell’ufficio Locare, una nuova sistemazione abitativa a un canone più sostenibile”.
“Da anni la Compagnia di San Paolo – spiega Piero Gastaldo, Segretario Generale della Fondazione torinese - promuove e sostiene iniziative sul tema dell’housing sociale ed ha per questo creato un suo specifico Programma, che propone, oltre a progetti a sostegno di specifiche esigenza abitative, anche una cultura dell’abitare solidale e di crescita morale e civile.
L’adesione al fondo “Salvasfratti” del Comune di Torino rappresenta per la Compagnia una conferma del suo impegno a sostegno di interventi articolati, che mirano non solo alla soluzione nell’immediato di problemi materiali, ma anche alla prevenzione di situazioni di più grave – e talvolta irreversibile – emergenza abitativa.”
“La Fondazione CRT annovera tra le proprie finalità statutarie il sostegno e la promozione dello sviluppo solidale – sottolinea Fulvio Gianaria, vice presidente della Fondazione CRT - e ha sempre dedicato la necessaria attenzione al problema del disagio abitativo, che negli ultimi tempi si è fatto particolarmente grave e diffuso. La profonda crisi attuale si riflette sull’occupazione e genera la necessità di predisporre nuove soluzioni abitative. Aderire all’istituzione del fondo salva sfratti permette oggi alla Fondazione CRT di farsi prossima a chi vive con estrema difficoltà la gestione della casa, nella convinzione che i soggetti coinvolti possano recuperare una migliore qualità di vita.
Fino ad oggi, la Fondazione CRT si è attivata in quest’ambito con fondi immobiliari dedicati; inoltre, nel 2011 ha portato a termine un progetto di housing sociale temporaneo tra i più significativi d’Italia, un vero e proprio investimento di venture philanthropy: è così nato Sharing, albergo sociale che offre a prezzi calmierati 122 unità abitative, 58 camere ad uso hotel e servizi sociali in modo da venire incontro alla cosiddetta fascia grigia della popolazione, sempre più ampia. L’housing sociale di Sharing, che funziona a pieno regime, si è realizzato grazie alla collaborazione virtuosa tra soggetti con competenze differenti, secondo la stessa sinergia che ci permette oggi di firmare il protocollo d’intesa per il fondo salva sfratti”.
A partire da mercoledì 20 novembre, sarà possibile chiedere il contributo del fondo “salvasfratti” direttamente agli uffici di Locare (via Corte d’Appello 14) o alle sedi dei sindacati di inquilini e proprietari. Informazioni dettagliate e moduli per fare domanda sono disponibili anche on line nella pagine web della Città di Torino, all’indirizzo www.comune.torino.it/informacasa . (mge)