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Comunicato stampa

BILANCIO 2013, IL DIBATTITO PRIMA DEL VOTO

La votazione della delibera di Bilancio 2013 (vedi nostro comunicato precedente, http://www.comune.torino.it/ucstampa/comunicati/article_814.shtml) è stata preceduta dalle dichiarazioni di voto di alcuni consiglieri, nonché dalla replica dell’assessore Passoni e dalle conclusioni del sindaco Fassino.

Di seguito, un resoconto degli interventi.

Michele Curto (SEL)
Siamo soddisfatti che siano state accolte le nostre richieste di stanziamenti per senza fissa dimora, contrasto alla tratta e interpretariato presso le anagrafi. In questo bilancio ci sono alcune ombre, come quella che riguarda i dipendenti del Comune, dato che l’accordo sindacale siglato vede una parte dei sindacati contrari. Occorre un’azione programmata che va approfondita. Approviamo un piano economico incolpevolmente in ritardo: poi bisognerà aprire il dibattito per i prossimi anni. Sosteniamo l’azione del sindaco Fassino come presidente Anci nel rivendicare la necessità che i Comuni siano messi in condizione di erogare servizi. Sulla Tares, è chiaro che dopo l’approvazione del bilancio bisognerà avviare il tavolo di confronto che è stato promesso.

Andrea Tronzano (PdL)
L’impostazione del bilancio è chiara: e non è la nostra. Abbiamo alcune divergenze fondamentali: le dismissioni, per le quali avremmo voluto si mantenesse la vendita dell’80%; poi, le tasse, che sono raddoppiate in quattro anni. Ci sono gravi incognite sul Patto di stabilità, non vorremmo che a fine dicembre il sindaco annunciasse una nostra nuova uscita. Non utilizzare l’avanzo di amministrazione per gli investimenti (oltre tutto, in calo) che sarebbero una manna per questa città, è sbagliato. La riduzione della spesa corrente non c’è, anzi ci sembra aumentare: e questo non è in linea con l’aumento delle tasse. Ecco le ragioni del nostro voto contrario.


Federica Scanderebech (Centro Scanderebech)
In questa difficile situazione dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Il debito del Comune con questo bilancio revisionale diminuisce sotto i 5 miliardi che resta elevato,deve scendere: e la giunta del sindaco Fassino sta lavorando per contenerlo. Il mio voto sul bilancio 2013, che cerca di creare uno slancio e un respiro non può che essere favorevole.


Chiara Appendino (Movimento 5 Stelle)
Riconosciamo a questo bilancio alcuni aspetti positivi. Debito in calo e no ricorso a entrate una tantum per la spesa corrente, oltre ad una attenzione ai residui attivi e passivi. Tuttavia rileviamo in negativo che l’aula molte volte ha dovuto prendere atto di vostre decisioni (ad esempio nel caso del Jazz festival), che nonostante i richiami dello stesso capogruppo del Pd la Giunta continua a mancare di rispetto all’aula con la sua assenza che dimostra come concepisca questo dibattito come un atto tecnico e non politico.

Manca il dialogo con la città. No si capisce cosa sia statoridisegnato e cosa tagliato.

Non condivido che il dialogo passi attraverso i media dove, come peraltro in questa aula, chi più urla più ottiene. Infine è necessario avere in sede di dibattito anche i bilanci degli enti che il Comune utilizza per implementare le sue politiche e servizi. Per tutte queste ragioni il nostro voto sarà contrario.


Fabrizio Ricca (Lega Nord)
Ci sono milioni di motivi per votare contro. Abbiamo ancora un mese prima del termine per l’approvazione del bilancio e, dato che dobbiamo fare delle variazioni, prendiamoci ancora tempo per proporle. Fino ad ora questa possibilità è stata data solo ad alcuni Consiglieri della maggioranza. Naturalmente non si potranno fare grandi cambiamenti dato che si tratta di un bilancio chiuso per 10 dodicesimi.

La invitiamo Sindaco ad aderire alla campagna “Rompi il patto”: non un invito a violarlo, ma un impegno a superarlo dato che è deleterio per i comuni italiani.

Infine un invito all’assessore Passoni ad avere più coraggio e a predisporre il bilancio, l’anno prossimo, in tempi più ragionevoli.


Alessandro Altamura (PD)
Si tratta in realtà di un “pre-consuntivo”. Il termine di novembre per la sua approvazione dà idea delle condizioni in cui l’Assessore Passoni ed il sindaco e questo consiglio hanno dovuto lavorare. Come maggioranza e minoranza non possiamo esimerci dal condividere un’etica della responsabilità che cerchi risposte per la parte più debole della popolazione torinese colpita da questa grave crisi che dura da molti anni. Sono sotto questo segno l’applicazione degli oneri di urbanizzazione non alla spesa corrente ma agli investimenti, la prosecuzione della politica di diminuzione dell’ indebitamento e la salvaguardia dei livelli di welfare e assistenza.


Gianguido Passoni (Assessore al bilancio)
Credo che il bilancio fermi alcuni punti significativi: riduzione della spesa e rinuncia ad utilizzare gli oneri di urbanizzazione per finanziare la spesa corrente. In relazione ad essa, cito dati pubblicati da La Stampa, questa città è tra le più virtuose a livello nazionale. La pressione fiscale, tuttavia, è in aumento, sebbene non per nostra scelta. Credo che questo bilancio presti attenzione anche ad enti terzi. Non solo alle aziende partecipate, ma anche al settore no profit, il cui dato ogni anno migliora.

Ringrazio per l’attenzione al merito che ha consentito di evitare resistenze di tipo ostruzionistico. E’ apprezzabile che questo bilancio riceva il voto favorevole anche da parte di forze della minoranza


Sindaco Piero Fassino
Approviamo questo bilancio preventivo a fine ottobre, questo è frutto di una situazione difficile per la finanza pubblica dello Stato, ci auguriamo che questa situazione sia davvero eccezionale e che ci sia per i Comuni un chiaro quadro di riferimento per il 2014.

La legge di stabilità ora al vaglio del Parlamento delinea elementi di certezza, per il 2014 si prevede un alleggerimento del patto di stabilità per i Comuni di un miliardo di euro, il che libererebbe risorse importanti per gli investimenti. Si riprende la strada del federalismo fiscale con la Service Tax, ma bisogna mantenere due obiettivi: far sì che i cittadini paghino di meno rispetto a Imu e Tares da un lato e d’altra parte evitare che il vantaggio fiscale non sia scaricato sui Comuni, che devono essere certi che gli introiti non si riducano. La legge di stabilità istituisce un fondo compensativo per i Comuni di 1 miliardo: potrebbe non essere sufficiente e come ANCI abbiamo ottenuto una task force tecnico con il Ministero dell’Economia per verificarlo. Se davvero non risultasse sufficiente, il Parlamento dovrà affrontare il problema. Evidentemente il bilancio del 2014 sarà una cosa o l’altra a seconda di come si evolverà il quadro di riferimento. Come ANCI lavoriamo per proporre al Parlamento alcuni emendamenti.

Abbiamo dovuto chiudere il bilancio in un contesto nel quale il Patto di stabilità costa ancora al Comune 120 milioni all’anno. Siamo poi impegnati in una strategia di riduzione del debito che ci vede pagare, al netto delle operazioni di finanza straordinaria, 250 milioni di oneri finanziari per rimborso mutui. Alla fine, tolte le rigidità delle spese obbligatorie, non restano grandi margini di manovra.

In ogni caso non c’è stata nessuna riduzione di servizi significativi e il debito è stato ridotto. Per questo abbiamo agito sulla spesa ma anche su fiscalità e tariffe. Si è scritto che “lo Stato riduce le tasse e i Comuni le aumentano” ma bisogna considerare che la fiscalità locale non copre il 50% dei tagli subiti.

Vogliamo proseguire sulla strada della stabilità finanziaria e della riduzione del debito e tutto questo comporta sacrifici negli investimenti, che si sono visti ridotti per tutti i Comuni dal Patto di stabilità.

Abbiamo cercato di ricorrere a risorse private per welfare, cultura e infrastrutture, allargando il perimetro delle risorse disponibili. Sono risorse aggiuntive che vanno a finanziare le attività del Comune.

Penso che anche quest’anno stiamo perseguendo una coerente strategia di razionalizzazione della spesa, riduzione del debito e mantenimento dell’offerta di servizi. Tutto questo comporta una gestione difficile e complessa, ci sono stati 32 decreti del governo in 24 mesi, che hanno modificato il quadro normativo e finanziario per i Comuni.

C.R. - S.L. - Ufficio Stampa del Consiglio comunale


Pubblicato il 29 Ottobre 2013

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