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Comunicato stampa

VIRTUAL REALITY E MULTIMEDIA PARK S.P.A. : IL CONSIGLIO VOTA D’URGENZA LA LIQUIDAZIONE

Nata nel 1999 per recuperare gli storici stabilimenti cinematografici Fert di corso Lombardia e proiettare Torino nel mercato delle tecnologie cinematografiche e audiovisive d'avanguardia, la Virtual reality e multi media park S.p. a.(Vrmmp), è stata oggi messa in liquidazione dal Consiglio comunale.
La delibera portata d'urgenza in Sala Rossa dall'assessore alle aziende partecipate, Giuliana Tedesco, ha ricevuto 29 voti favorevoli e 8 astensioni.

La città di Torino è socio di maggioranza dell'azienda con più del 76,5 % di azioni, che con il 23,45% circa di Finpiemonte rappresenta quasi l'intero azionariato, restando alla Provincia di Torino solo una quota residuale dello 0,027%.

La società continua ad accumulare perdite, ha spiegato Tedesco: 339.000 euro nel primo semestre del 2013 che, sommati alle altre perdite, azzerano il capitale sociale (di quasi 2 milioni di euro) e portano a valori negativi il patrimonio netto. Nel 3^ trimestre c’è stato un ulteriore peggioramento e la perdita è passata a 683.000 euro.

“Non ci sono prospettive di miglioramento” ha aggiunto Tedesco “tanto più che il valore di produzione rimane sempre nettamente inferiore ai costi di produzione”.

Al liquidatore sarà dato mandato di portare avanti, dove possibile, tutte le azioni necessarie al mantenimento del valore d’impresa, alla dismissione di Lumiq ed alla conservazione dei progetti destinatari di finanziamenti. Il liquidatore dovrà inoltre relazionare trimestralmente in merito all’andamento della liquidazione.

In questo quadro il Consiglio è stato chiamato ad assumere le decisioni che gli competono, in vista dell’Assemblea straordinaria dei Soci che si concluderà domani 30 ottobre.

Il dibattito seguito alla relazione di Tedesco ha messo in luce la quasi unanime volontà di chiudere questa avventura imprenditoriale, secondo i più, troppo a lungo protratta e finanziata dal Comune e di fare luce sulla conduzione dell'azienda. A tale scopo sono state approvate due mozioni di accompagnamento unificate al momento del voto, presentate da Lega Nord e Sel, e sottoscritte da tutti i gruppi dell'opposizione (ad eccezione di Torino Libera), che incaricano la Commissione controllo di gestione di approfondire quanto avvenuto in seno a Vrmmp e al suo socio privato Lumiq S.p.a., e di "verificare passo a passo" gli elementi che emergeranno dal lavoro del liquidatore, anche in relazione ai fondi europei percepiti in questi anni.

La mozione ha ricevuto 33 voti favorevoli e due astensioni

Nel corso del dibattito hanno preso la parola:

Enzo Liardo - Pdl: Ricordo, doveva essere “la Cinecittà di Torino. Invece era il solito film di cui cambia solo la cifra finale, ora 10 milioni, ieri i 20 milioni per la biblioteca di Mario Bellini o i 50 milioni di euro per Csea.
Marco Grimaldi - Sel: E’ un bene che si giunga all’epilogo. L’idea stessa di un parco tecnologico con un solo soggetto era sbagliata in partenza.
P.aolo Greco Lucchina – Pdl: Scindere il provvedimento di messa in liquidazione che consente di evitare altri danni patrimoniali, dalla necessità del Consiglio di approfondire l’accaduto in particolare la gestione Chiamparino, ancora oggi rilevante per il suo ruolo in Compagnia di San Paolo.
Fabrizio Ricca – Lega nord: La liquidazione è un atto dovuto che si doveva fare 8 anni fa. Non farlo ci è costato 10 milioni di euro, senza contare i soldi degli altri enti pubblici.
Michele Curto - Sel: E’ stato un errore dal punto di vista industriale. Doveva costare 5 milioni di euro, il conto finale sarà di 21 milioni di euro. Nel 2005 non esigere il dovuto e trasformarlo in azioni ha, oltretutto, consentito ai privati di andarsene.
Luca Cassiani - Pd: conveniamo con l’Assessore: conviene chiudere ed evitare altri danni. Feci parte per breve tempo, fino al 2003 del Cda. Me ne andai dicendo che il progetto non funzionava.
Maurizio Marrone Fratelli d’Italia: Capisco l’imbarazzo di alcuni interventi. Non chiedo commissioni d’inchiesta perché, ad oggi, non si intravedono illeciti. Però il giudizio politico sul business della cultura è negativo e serve una verifica su come è stato amministrato.
Chiara Appendino – Movimento 5 stelle: Sconcerta leggere nei documenti ottenuti frasi come “Ci sono a fronte degli investimenti potenzialità di ricavo”. Ora si separino la contingenza e questa delibera dalle iniziative per capire cosa è successo.
Michele Coppola – Consigliere comunale e Assessore regionale alla cultura: Virtual e Lumiq non rientrano tra le competenze della Cultura , sono attività produttive. Non erano “un’opportunità” ma un errore, così come l’accanimento terapeutico dei manager scelti dalla politica. Ora la vera sfida è capire se è possibile trasferire nel complesso di corso Lombardia il Cineporto per accrescerne spazi e produttività, salvandone la vocazione originaria al Cinema.
Andrea Araldi - Pd: Non si tratta di “far luce”, perché non ci sono “zone d’ombra”, ma solo di capire com’è andata. Se ne occupi la commissione controllo di gestione. Un’Amministrazione deve operare con diligenza, se lo fa non le si può imputare quel che non va bene a prescindere dalle situazioni esterne.
Silvio Viale - Pd: C’era Coppola e c’ero io, quando nacque Vrmmp, ed ero perplesso. Ma si fecero anche il Museo del Cinema alla Mole Antonelliana e la Film commission, che hanno funzionato. Troppo facile dire ora: “tutto sbagliato”.
Michele Paolino - Pd : La delibera dà ragione a chi si è molto battuto, nel Pd, per la chiusura di Vrmmp, su tutti Giulio Cesare Rattazzi. La strada giusta da percorrere ora è quella della Commissione di controllo di gestione.
Roberto Carbonero – Lega Nord : La mozione deve essere votata per consentirci anche di andare a verificare la gestione nel corso della precedente consigliatura.

La votazione è stata preceduta da un breve intervento del Sindaco, Piero Fassino, che ha ringraziato tutti i presenti e dopo aver ricordato come il cinema italiano affondi le proprie radici proprio negli ex stabilimenti Fert di corso Lombardia, ha ricostruito la vicenda imprenditoriale che si conclude con l’odierna delibera anche alla luce delle modificazioni intervenute nelle modalità della produzione cinematografica. Modifiche che non consentono neppure ai tre maggiori produttori televisivi, Rai, Mediaset, Sky di saturare le proprie strutture produttive. Queste tre realtà, contattate dall’Amministrazione, hanno peraltro manifestato apprezzamento per l’eccellenza rappresentata dagli studi torinesi.
Fassino ha enunciato la necessità immediata e l’impegno dell’Amministrazione per verificare le ipotesi di riutilizzo dei locali di corso Lombardia, accogliendo l’ipotesi dell’Assessore Coppola, relativa al trasferimento del Cineporto , affiancandola ad altre ipotesi, anch’esse da verificare, come quella di farne la sede dei numerosi depositi museali torinesi, oggi in locali affittati, con l’intenzione di renderli visitabili dal pubblico e quella di ampliare gli spazi della città dedicati al teatro e alla danza.

Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.)



Pubblicato il 29 Ottobre 2013

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