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Comunicato stampa

RUOLO DI ALITALIA A CASELLE, COMUNICAZIONI E DIBATTITO IN SALA ROSSA

La vicenda della crisi di Alitalia e del ruolo della compagnia sullo scalo torinese è stata dibattuta oggi pomeriggio in Sala Rossa.
La consigliera Federica Scanderebech (Al centro con Scanderebech) ha chiesto le comunicazioni della Giunta in Consiglio comunale.

Per conto della Giunta è intervenuta l’assessore Giuliana Tedesco: “Il ruolo di Alitalia è rilevante per Caselle, rappresentando a Torino la principale compagnia operante sullo scalo e coprendo, ancora oggi, quasi un terzo dei passeggeri in transito.
“L’Alitalia è in forte crisi economica e finanziaria la cui unica salvezza è riposta nell’aumento di capitale sociale.
“Nel marzo di quest’anno la compagnia di bandiera ha presentato un nuovo piano industriale nel quale lo scalo torinese ne esce pesantemente ridimensionato. Ma Sagat lo scorso luglio ha avviato una trattativa con Alitalia presentando un’offerta tecnica ed economica di particolare attrattiva con l’obiettivo di sostenere il traffico domestico e garantendo, da un lato, la massima flessibilità nell’attuazione del piano industriale, e dall’altro, mantenendo e accrescendo lo sviluppo del traffico su Torino anche su rotte internazionali. L’offerta sarà discussa nel merito tra le parti la prossima settimana.
“Il raggiungimento dell’accordo tra Sagat e Alitalia è condizionato dall’auspicato aumento di capitale sopra menzionato e, successivamente, dall’accettazione della proposta formulata da Sagat”.

Il dibattito è stato avviato dalla stessa consigliera Scanderebech: “L’assessore ha accennato alle trattative che ci saranno a metà settimana con Alitalia ma la mia preoccupazione è cosa faranno i soci istituzionali: Comune ,Provincia e Regione Piemonte?
“Secondo un autorevole osservatorio torinese, sono aumentate le visite al museo Egizio. Dobbiamo per forza puntare sul turismo considerato il calo delle aziende manifatturiere e dei cantieri edili.
“Non voglio che il Comune e le altre istituzioni non facciano nulla contro il ridimensionamento dei voli Alitalia nello scalo di Caselle. Chiedo di approfondire il tema, considerando anche la ricaduta economica sul nostro territorio”.

Fabrizio Ricca (Lega Nord): “Sono un po’ polemico parlando della vendita delle quote Sagat. Non vorrei che Alitalia avesse considerato come si gestisce Gtt con l’amministratore delegato passato a Sagat e presa la decisione di ridimensionamento dei voli. Si deve capire cosa è successo e cosa succede in Sagat, capire la mancata crescita di Caselle, visto che le quote sono state cedute anche per rendere più competitivo lo scalo torinese.
“E’ arrivato il momento di chiedere ai vertici Sagat di rendere conto sull’attività svolta”.

Vittorio Bertola (Movimento5stelle): “Le cifre sono in calo e sono tornate a quelle di 10 anni fa. Oggi Bologna ha il doppio di passeggeri, pur essendo una città più piccola di Torino.
“Alitalia, come un qualsiasi low-cost, ha incassato risorse pubbliche, chiudendo i voli appena sono finite.
“Alitalia resta la compagnia di bandiera, è stata ampiamente sostenuta da risorse pubbliche, deve considerare l’importanza del territorio.
“Si devono responsabilizzare tutti quei politici che hanno salvato Alitalia. Chiedo un approfondimento con i vertici Sagat anche per considerare la ricaduta occupazionale sul territorio”.

Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia): “Il sindaco l’anno scorso, quando si discuteva della cessione di quote societarie Sagat, ci dava lezioni di liberismo spiegando come l’operazione avrebbe portato vantaggi alla Città e al rilancio dell’aeroporto torinese.
“E’ doloroso vedere come il colpo mortale allo scalo di Caselle venga invece proprio dalla compagnia di bandiera. Se ci fosse ancora un forte protagonismo della Città nella gestione dell’aeroporto non saremmo arrivati a questo. L’amministrazione comunale si è preoccupata di fare cassa rinunciando a influire nella gestione delle scelte riguardanti lo scalo” .

Alessandro Altamura (PD): “La cessione delle quote Sagat si svolse in un contesto che vedeva il Comune fuori dal Patto di stabilità. Occorre analizzare piuttosto l’aspetto degli investimenti effettuati nel co-marketing da parte degli Enti locali e della Camera di commercio. Non va sottovalutato che le strategie elaborate si sono scontrate con la crisi mondiale del trasporto aereo. Chiediamoci però per quale motivo la Regione continua a sostenere pesantemente lo scalo di Levaldigi, un milione di euro di perdita ogni anno.
“Rispetto ad Alitalia, è chiara la sua strategia di cannibalizzare gli scali dell’Italia settentrionale a favore di Malpensa, a sua volta penalizzata dalla volontà di fare di Fiumicino l’unico hub internazionale di rilievo del nostro Paese.
“Certamente potrebbe essere utile l’audizione dell’amministratore delegato di Sagat in Commissione. Non sottovalutando l’impegno che sindaco e maggioranza hanno mantenuto nel sostenere, anche in situazioni critiche, lo scalo di Caselle, la sua promozione e le garanzie occupazionali, anche rispetto al nuovo piano industriale.

Andrea Tronzano (Pdl): “Per lo scalo torinese credo sia opportuno un potenziamento di alcune nuove rotte da parte di Alitalia. Penso, ad esempio, alla numerosa comunità rumena costretta a rivolgersi allo scalo di Levaldigi.
“E, più in generale, sarebbe opportuna un’iniziativa della Sala Rossa che impegni il Parlamento a far restare in mano italiana Alitalia, la nostra compagnia di bandiera”.


Pubblicato il 23 Settembre 2013

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