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Le linee guida del bilancio di previsione per l’esercizio 2013 sono state definite e, tra qualche settimana, il provvedimento finanziario, nella sua veste formale di delibera con i relativi allegati, sarà presentato in Giunta per poi passare all’esame del Consiglio comunale che lo dovrà approvare entro il 30 settembre.
Per la parte corrente il preventivo pareggia a un miliardo e 250 milioni di euro, con una riduzione di spesa corrente di 30 milioni sullo scorso anno.
L’equilibrio di bilancio è stato conseguito senza aumentare la pressione fiscale e, per la prima volta da dieci anni a questa parte, senza ricorrere ad entrate straordinarie. Si è agito sul contenimento della spesa attraverso, soprattutto, la revisione dei contratti di servizio, interventi sul costo del personale e di riorganizzazione e razionalizzazione della macchina comunale.
Scelta prioritaria è stata l’invarianza dei servizi. La spesa per i servizi educativi e quelli di welfare è stata mantenuta ai livelli dello scorso anno (106 milioni euro per il welfare e 73 milioni di euro per il sistema educativo) e, più in generale, le scelte del bilancio di previsione 2013 confermano l’offerta complessiva dei servizi al cittadino.
Da dismissioni immobiliari e cessione di quote di partecipazioni societarie arriveranno i fondi da destinare alle spese in conto capitale, agli investimenti e alla riduzione del debito complessivo. A proposito di debito, prosegue la politica di riduzione avviata dall’Amministrazione comunale che lo ha visto ridursi nel 2011 di 32 milioni, nel 2012 di 82 e nel 2013 di altri 115. Un trend che porterà nel 2014 il debito sotto la soglia dei 3 miliardi di euro.
“L’equilibrio è tanto più significativo perché conseguito in un contesto di forti tagli dei trasferimenti dallo Stato (solo 12 milioni per il 2013 e una drastica riduzione di risorse negli ultimi due anni) e in quadro di incertezza normativa. Noi - ha sottolineato l’assessore Passoni - abbiamo agito ponendoci l'obiettivo di raggiungere l'equilibrio di bilancio senza far ricorso ulteriore alla leva fiscale per aumentare le entrate, ma contenendo la spesa attraverso la revisione dei contratti di servizio, la programmazione accurata di ogni singolo assessorato, una attenta gestione di ogni singola attività, introducendo se necessario nuovi modelli organizzativi e, in ogni caso, cercando di ottimizzare al massimo l’impiego delle sempre più scarse risorse disponibili, avendo come punto fermo il mantenimento dei servizi". (mge)