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Il Consiglio comunale ha discusso delle modalità contrattuali con la quale l’amministrazione comunale ha individuato il fornitore del servizio sostitutivo mensa dei dipendenti comunali. Una richiesta di comunicazioni in Aula posta dai consiglieri Michele Curto e Marco Grimaldi (Sel).
Per la Giunta è intervenuta l’assessore competente in materia di contratti e appalti, Maria Cristina Spinosa: “Il funzionamento del servizio sostitutivo mensa coinvolge in realtà una serie di servizi, comprendente la rilevazione delle presenze dei dipendenti. La durata del contratto quinquennale è stata formulata mediante l’opzione del 3+2 previsto dal vigente codice appalti che consente la rinegoziazione economica del contratto anche in pendenza del medesimo. Per cui non si può parlare di una proroga o di un rinnovo, bensì di una rinegoziazione dell’offerta economica sull’opzione biennale. “Tale rinegoziazione per il biennio 2012-2013 è stata decisa con una determina del dicembre 2011 e l’amministrazione ha conseguito uno sconto del 5,69 per cento, equivalente a un risparmio di circa 220.000 euro annui. Faccio inoltre rilevare che la risoluzione anticipata del contratto avrebbe generato penali a carico dell’amministrazione comunale fino alla cifra di 20 milioni.
“Per il prossimo mese di settembre è prevista l’apertura di un nuovo bando di gara. Propongo – ha aggiunto l’assessore - che la discussione di oggi sia approfondita in Commissione: una prima convocazione con all’ordine del giorno il tema è in calendario già questo giovedì 11 luglio, con la presenza dell’assessore Passoni”.
Qui di seguito una sintesi degli interventi dei Consiglieri comunali.
Michele Curto – Sel: Questa vicenda avrebbe meritato, per il suo profilo politico, una risposta anche in Commissione. La richiesta di Confindustria di appoggiarci a Consip per mettere a bando quel servizio potrebbe anche non essere interessante per la città, ma la questione è un’altra: anche se non è un illecito ricorrere al prolungamento di due anni del servizio, nessuno ci impediva di fare un bando per vedere se si potevano ottenere sconti più favorevoli. Stiamo parlando di un servizio del valore di 33 milioni di euro su tre anni e questo significa che per ogni punto percentuale di sconto avremmo realizzato un risparmio di 330.000 euro per la Città. Per queste ragioni non accetto un arroccamento dietro l’illustrazione del servizio che non motiva politicamente la scelta fatta. Rimarranno due domande senza risposta: quanti soldi avremmo potuto risparmiare e perchè la scelta non sia stata discussa nelle Commissioni competenti.
Chiara Appendino – M5S: La storia inizia nel 2008 con l’assegnazione del servizio ma l’errore l’abbiamo fatto nel 2011 quando a chiusura del triennio invece di andare a gara abbiamo prorogato senza ottenere uno sconto adeguato.
Rimango dell’idea che anche se Consip riguarda buoni cartacei, in vista della scadenza del 31 dicembre 2013 si debba per la gara utilizzare gli strumenti offerti da Consip, che ci consentirebbero di verificare le possibilità di acquistare ai migliori costi rispetto agli attuali 6,22 euro.
Andrea Tronzano - PdL: Condivido le critiche degli altri Consiglieri comunali. Spiace rilevare che in questo caso gli Uffici non si parlino e che le buone pratiche vengano utilizzate solo quando “servono”.
Nell’appalto delle mense scolastiche c’è stato un ribasso del 10 per cento, grazie all’accoglimento della proposta dell’opposizione, che ha permesso di mandare a gara il servizio e di fare risparmiare l’Amministrazione, smantellando un “cartello” di imprese. Bisognava agire in questo modo anche per il servizio mensa dei dipendenti comunali. Bisognerebbe poi prevedere che una ditta posso aggiudicarsi soltanto tre lotti, per tutelare il Comune in caso di fallimento dell’impresa, e che più ditte possano lavorare.
Ufficio stampa Consiglio comunale