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Approvata in Consiglio la delibera contenente le linee di indirizzo per la costituzione della “Fondazione Torino Musei”. Nel nuovo soggetto è prevista la confluenza dell’attuale Fondazione Torino Musei (comprendente GAM, Palazzo Madama, Borgo Medievale, Museo d’Arte Orientale), dell’Associazione culturale Castello di Rivoli (Museo d’Arte Contemporanea) e dell’Associazione Torino Città Capitale Europea. Scopo dell’iniziativa, ha spiegato l’assessore Maurizio Braccialarghe, è quella di ottimizzare le risorse pubbliche, migliorando al tempo stesso la qualità dell’offerta culturale, a partire dall’arte contemporanea. Esiste un accordo di massima tra i Comuni di Torino e Rivoli, la Regione Piemonte e la Provincia di Torino: in un periodo di profonda carenza di risorse, si vogliono ridurre i costi (a cominciare dall’istituire un Consiglio Direttivo, di soli cinque componenti) senza ridimensionare la portata delle politiche culturali ed evitando sovrapposizioni delle iniziative espositive. L’itinerario per la costituzione della nuova Fondazione dovrà ora concretizzarsi in un Progetto di fusione, nell’approvazione dello statuto, nell’avvio delle procedure sindacali relative all’inquadramento contrattuale dei dipendenti. Il segretario generale della nuova Fondazione verrà individuato tramite un bando pubblico.
Il provvedimento adottato dal Consiglio comunale modifica sin d’ora la composizione del Consiglio direttivo dell’attuale Fondazione Torino Musei, portandone a 5 i componenti ( il presidente designato dalla Città di Torino, il vicepresidente dalla Regione, un terzo membro indicato congiuntamente dai due enti e altri due scelti dalle Fondazioni bancarie).
E’ stato approvata anche una mozione firmata dai consiglieri PD Cassiani, Ventura e Paolino, che impegna il Comune a tutelare i livelli occupazionali (in questo senso anche un emendamento presentato da Grimaldi, SEL), ad applicare nella Fondazione lo stesso contratto per tutti i dipendenti (Federcultura), predisporre uno studio di fattibilità che evidenzi piano economico-finanziario con impegni economici di Città e altri enti, presentare il nuovo statuto ed esaminare le attuali convenzioni tra Comune e Fondazione Torino Musei.
La deliberazione è stata approvata da PD, PdL, Moderati, SEL, Torino Libera, Gruppo Misto di maggioranza, Progett’Azione, Centro Scanderebech (27 voti). Astenuti i 5 rappresentanti di Lega Nord e Fratelli d’Italia, contrari i due esponenti del Movimento 5 Stelle.
La votazione è stata preceduta da un dibattito, qui di seguito riassunto:
Marco Grimaldi (SEL):
E’ un passo importante l’aggiornamento e l’implementazione della Fondazione dei musei torinesi. Occorre infatti aggiornare la vocazione della Fondazione con il cambio di percezione di contemporaneità che sta attraversando Torino grazie alle proprie strutture museali. Ed è bene che proprio nel comparto dell’arte contemporanea il castello di Rivoli e la Gam possano interagire sempre più, anche attraverso gli straordinari spazi delle ex Ogr in accordo con la Fondazione Crt. Occorre inoltre investire sull’implementazione delle infrastrutture: Rivoli non è collegata alla metropolitana e servono ulteriori fondi per adeguare un collegamento indispensabile.
Chiediamo infine, con la presentazione di un emendamento alla delibera, la massima attenzione al mantenimento dei livelli occupazionali dei lavoratori a seguito della fusione.
Ed è un bene che il futuro direttore generale, indispensabile al rilancio della Fondazione, sia scelto con una gara a evidenza pubblica.
Andrea Tronzano (PdL)
E’ un’impostazione corretta, fa risparmiare la Pubblica Amministrazione e consente un miglior governo dell’arte moderna. Importante anche il coinvolgimento della città di Rivoli.
In questa vicenda, la maggioranza si è nuovamente differenziata al suo interno, mentre noi dell’opposizione ci siamo confrontati, anche con l’assessore regionale alla Cultura, Michele Coppola, e abbiamo definito una posizione unitaria.
Nella maggioranza, d’altra parte, c’è chi vuol mettere la sua bandierina con mozioni o altro, il che non è sempre corretto dal punto di vista istituzionale. Infine, spero che in Regione, l’opposizione di centrosinistra dia prova di un senso di responsabilità analogo a quello da noi dimostrato in quest’aula.
Michele Coppola (PdL)
La delibera segna l’inizio di una riflessione che non si poteva più rimandare. In passato abbiamo ragionato su una serie di semplificazioni e razionalizzazioni necessarie. Negli scorsi anni però quando si voleva realizzare un’idea nuova, veniva creato un contenitore giuridico nuovo e indipendente, ma costituito dai medesimi Soci fondatori. Oggi dobbiamo finalmente tornare a ragionare sulle politiche e sulle attività culturali da garantire, non più sulla sopravvivenza di questo o quell’ente. Il sistema dell’arte contemporanea non era più sostenibile in questo modo. Il Castello di Rivoli vive e vince solo all’interno di un sistema di promozione che coinvolge tutto il comparto, pubblico e privato: bisogna superare la concorrenza tra Rivoli e GAM. Il tema della direzione unica dovrà certamente essere affrontato da enti pubblici e fondazioni bancarie. Gli enti fondatori devono dire quali risorse possono garantire e quali sono le priorità su cui investire.
Luca Cassiani (PD)
Vorrei ringraziare tutti i colleghi per la mozione di accompagnamento, è stato un lavoro di Commissione condiviso da maggioranza e opposizione.
Nella mozione, sostanzialmente chiediamo tre cose: uno studio di fattibilità del progetto, accompagnato da un piano economico a medio-lungo termine e dall’impegno finanziario di tutti gli attori coinvolti ;la presentazione del nuovo statuto; l’esame delle convenzioni attualmente in essere tra la Città e la Fondazione Torino Musei. Questo atto di indirizzo deve essere un atto condiviso da tutti. Sono certo che gli assessori competenti, Braccialarghe e Coppola, saranno con noi nel monitorare il rapporto tra Comune e Regione. Spero che si possa intervenire presto sulle modifiche allo statuto e sulle linee di gestione, per razionalizzare da un lato le spese e, dall’altro, l’offerta culturale, rendendola più moderna e appetibile.
Chiara Appendino (Mov. 5 Stelle)
Sono scettica sull’operazione. Non si hanno certezze su quanto si stia facendo. Servono valutazioni di merito precise in termini progettuali che oggi non esistono, viste anche le risposte vaghe fornite in tal senso dall’assessore in Commissione. Difficile basarsi su speranze quando non si conoscono ancora le risorse messe a disposizione dal Comune, dalla Regione, le economie di scopo e di scala, dove verranno fatti i risparmi previsti.
Ben venga la mozione di accompagnamento perché il business plan e lo studio di fattibilità siano presentati contestualmente allo statuto. Il nostro voto sarà contrario alla delibera e favorevole alla mozione. Non smetteremo di controllare la “fase 2”, l’analisi del business plan in commissione dovrà avvenire in modo approfondito. Resta la preoccupazione che creando nuovi enti si incorra in rischi che oggi magari non si vedono. Non vorrei che tra quattro o cinque anni, difficoltà degli enti finanziatori rendessero inutile la costituzione della superfondazione.
Domenica Genisio (PD)
Non possiamo continuare a garantire la qualità dei nostri musei senza ragionare di qui a trent’anni. C’è una realtà piemontese grandissima ma slegata. Vale la pena tentare la strada della superfondazione che dovrà essere monitorata. Esistono timori ma temo ancor di più le difficoltà del passato per garantire le realtà teatrali torinesi.
Nelle nomine invito a considerare il rispetto di genere
Michele Paolino (PD)
Sui lunghi e proficui lavori della Commissione Cultura ha già detto il presidente Cassiani, che ha anche illustrato i contenuti della mozione di accompagnamento. Finalmente abbiamo aperto un ragionamento che ridisegna il sistema culturale non solo cittadino, ma metropolitano, e ridefinisce il ruolo delle Istituzioni in un contesto più ampio. Vengono quindi riviste competenze e mission di una nuova Fondazione per l’arte moderna e contemporanea, che dovrà avere una gestione unica, prestigiosa, di livello internazionale. Pensando alle nuove generazioni, servono fondazioni che producano e non solo conservino l’arte, educando all’estetica e al bello. Mi auguro che il ragionamento non si concluda qui, ma si allarghi anche alla promozione della lettura.
Sindaco Piero Fassino
Si tratta di una scelta non episodica, questa Amministrazione sin dall’inizio lavora per rendere Torino una città che abbia nella cultura una sua cifra di identità. Torino ha grandi tradizioni culturali ma occorre un salto di qualità, legando questo aspetto allo sviluppo economico e sociale della città. La cultura è un fattore fondamentale per rendere attrattivo un territorio e renderlo capace di accogliere ogni tipo di attività. Nella globalizzazione, la competizione non è solo tra aziende ma anche fra territori, vince chi sa promuovere accoglienza e qualità della vita. Lo dimostrano le esperienze di grandi città di tradizione industriale, come Pittsburgh o Barcellona. Investire in cultura non è un lusso che si debba abbandonare in periodi di crisi, è invece un fattore essenziale di sviluppo economico.
A Torino ci sono 45 musei, alcuni sono eccellenze a livello mondiale. La Fondazione che stiamo costruendo ha l’obiettivo di creare sinergie tra enti, fondazioni bancarie e soggetti privati per mantenere e migliorare l’offerta culturale e razionalizzare le risorse. L’arte contemporanea è il terreno fondamentale, ma non pensiamo affatto di sacrificare altre istituzioni culturali. Vogliamo invece valorizzare al massimo la qualità e l’efficienza.
Infine, penso che sul fronte della cultura, in questi anni abbiamo visto una grande e positiva collaborazione fra Comune e Regione, anche con amministrazioni di segno diverso. La nostra città è sempre più un riferimento internazionale in campo culturale, con le iniziative avviate con Musée d’Orsay, Ermitage e altre prestigiose istituzioni culturali europee.
(Ufficio stampa del Consiglio comunale)