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La Città di Torino ha approvato oggi il Protocollo d’intesa siglato tra i comuni interessati dalla presenza del termovalorizzatore del Gerbido per la ripartizione delle compensazioni annuali che Trm, la società di gestione dell’impianto, metterà loro a disposizione. Il protocollo indica una quota in euro per tonnellata di rifiuti conferiti, che varia a seconda di una serie di elementi relativi all’incidenza dell’impianto sul territorio di ciascun comune, come previsto dal Programma provinciale di gestione dei rifiuti (vigente dal 2006).
L’assessore Enzo Lavolta ha inoltre sottolineato che “i contributi saranno destinati alla gestione della raccolta differenziata porta a porta, che entro la fine dell’anno sarà estesa ad altri 30mila cittadini del quartiere Crocetta”.
Il Ppgr prevede due tipi di compensazioni: la prima una tantum, al momento dell’investimento; la seconda commisurata al volume di attività per tutta la durata dell’impianto. Questo secondo tipo di compensazioni viene ripartita tra i comuni compresi nella “area di influenza”, definita come l’ara compresa in un raggio di 2 chilometri dal baricentro dell’impianto.
L’importo spettante alla Città di Torino è stato calcolato in 0,30 euro/t, per un importo massimo stimato in 124.821 euro (l’11,9% del totale di 1.052.500 euro calcolata in base alla quota ipotetica di smaltimento dell’impianto di circa 420mila tonnellate/anno). I criteri per definire il contributo unitario sono di tre tipi: il numero di cittadini residenti; la distanza dei centri abitati dagli impianti; la quota di abitanti nell’area di influenza.
La scelta della Città di Torino di destinare tale importo alla gestione della raccolta differenziata è, afferma l’assessore all’Innovazione e all’Ambiente Enzo Lavolta, “un segno della volontà, da parte dell’Amministrazione, di dare continuità al servizio. I costi del porta a porta sono sicuramente alti, ma grazie all’esperienza acquisita il servizio migliora in efficienza, aprendo alla possibilità di una riduzione dei costi. Grazie al contributo della Provincia di Torino ora l’estensione alla Crocetta è nella fase operativa, quella dell’acquisto dei cassonetti e della loro localizzazione”.
Un altro motivo di questa scelta è la necessità di “dare una risposta a coloro che pensano che la presenza del termovalorizzatore sia un deterrente allo sviluppo della raccolta differenziata – conclude Lavolta -. Torino non abbasserà la guardia sul porta a porta, perché abbiamo degli obiettivi europei da raggiungere e perché vogliamo consolidare la nostra prima posizione in Italia tra le grandi città”.
(mm)