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La votazione finale sulla deliberazione relativa a Iren e sulle mozioni ad essa collegate è stata preceduta dalle dichiarazioni di voto di alcuni capigruppo, delle quali viene di seguito riportata una sintesi.
Stefano Lo Russo (PD)
La delibera che ci apprestiamo a votare avrà esiti rilevanti sul futuro di Iren e delle società che da essa dipendono, importanti per i nostri servizi pubblici locali. Il PD condivide l’impianto generale del provvedimento, che va nel senso di svincolare da logiche puramente territoriali le decisioni sulla vita dell’azienda. La mozione della maggioranza consiliare individua alcuni punti rilevanti, a partire dal superamento del vincolo statutario del 51% di proprietà pubblica sino alle modalità di individuazione delle figure apicali dell’azienda, nell’ottica di salvaguardare il ruolo che la Città ha storicamente avuto. L’obiettivo resta quello di costruire un soggetto capace di reggere sul mercato il confronto con le grandi dimensioni dei competitori stranieri. Resta a parte il discorso del servizio idrico integrato.
Maurizio Marrone (Fd’I – CDN)
Il nostro ostruzionismo ha chiarito le ragioni della nostra opposizione. Non crediamo nelle finalità dichiarate dalla maggioranza, né pensiamo che possano avere effetto pratico le dichiarazioni sulla questione del 51%. Vedremo se questa è davvero una maggioranza che cambia idea in mezz’ora oppure se l’”incidente” sull’emendamento presentato dal consigliere Mangone non sia stato un semplice episodio. Voteremo contro la deliberazione, c’è contraddizione tra la volontà di vendere le azioni Iren e il rivendicare la centralità torinese. Non ci fidiamo di chi dovrebbe stabilire quali partecipazioni siano strategiche e quali no. La mozione della Lega Nord riporta la vendita delle azioni alla sua centralità ma lascia troppi margini di manovra alla Giunta.
Andrea Tronzano (PdL)
La maggioranza ha sostanzialmente recepito i contenuti della nostra mozione ed è per noi un successo importante. Abbiamo voluto dare un segnale di responsabilità, interrompendo l’ostruzionismo, di fronte a queste aperture da parte della maggioranza. Occorre continuare sulla strada delle dismissioni, superando il tabù del 51% pubblico, con la necessaria gradualità e con attenzione alla salvaguardia dell’occupazione. Bisognerà inoltre rispettare l’esito del referendum popolare sull’acqua, escludendo il servizio idrico dalle dismissioni.
Non potremo votare la delibera nel suo insieme, poiché l’articolo 9 continua a prevedere il 51% in mano pubblica, c’è confusione tra i partner istituzionali (Torino con la maggioranza in fibrillazione, Genova, Reggio Emilia) e infine riteniamo che la “super holding del Nord” non sia un progetto da perseguire.
Vittorio Bertola (Mov. 5 Stelle)
Esprimiamo un voto contrario alla delibera. Lo svolgimento dei lavori ha dimostrato che si è dato origine ad un provvedimento raffazzonato.
Voteremo a favore della mozione “Genisio” ma contro quelle proposte dal centrodestra. Auspichiamo il voto positivo alla mozione che abbiamo proposto che ha lo scopo di tutelare il servizio idrico integrato.
Fabrizio Ricca (Lega Nord)
Da questo dibattito emerge che questo Consiglio comunale è favorevole alla dismissione delle quote di Iren per poterne fare qualcosa di meglio. Mi auguro che si possa aprire un dibattito sul futuro delle partecipate, sulla governance e sui piani industriali. Con una nostra mozione di accompagnamento chiediamo che le quote di Iren vengano valutate e poi messe in vendita al momento giusto. Il voto alla delibera sarà contrario perché domani non sarà effettiva la dismissione.
Ufficio stampa del Consiglio comunale