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La Sala Rossa chiede la costituzione di parte civile della città. Approvate due mozioni.
La Città di Torino si costituisca parte civile nel procedimento penale a carico di Cesare Vaciago, ex direttore generale dell’amministrazione comunale.
E’ l’invito del Consiglio comunale al sindaco (nella veste di rappresentante legale del Comune di Torino) in merito al procedimento penale a carico dell’ex city manager della Città sul concorso per dirigenti del luglio 2010, annullato da Consiglio di Stato.
La Sala Rossa ha approvato oggi due mozioni sullo stesso tema. Una dei gruppi di opposizione (primo firmatario il consigliere Marrone di Fratelli d’Italia) chiede la tempestiva costituzione di parte civile della Città ed ha ottenuto 16 voti favorevoli, 15 contrari e due astensioni.
Una seconda mozione dei gruppi di maggioranza (unico firmatario il consigliere Curto di Sel) è stata approvata con 17 voti favorevoli e 4 astenuti. La mozione chiede la nomina di un difensore dell’avvocatura comunale per ottenere copia degli atti del procedimento e la successiva costituzione del Comune di Torino come parte civile.
In aula, prima del voto, i Consiglieri comunali hanno dichiarato:
Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia): Non è il caso oggi di intervenire sul merito della questione. Rilevo invece il ritardo sui tempi, nonostante i pesanti addebiti presenti nel procedimento penale a carico dell’ex direttore generale.
Oltre alla nostra mozione, è presente anche la mozione proposta da consigliere di maggioranza Curto e sarò soddisfatto se verrà approvata anche soltanto quest’ultima. Ma la primogenitura dell’iniziativa resta nostra.
Michele Curto (Sel): Il Consiglio comunale oggi farà due cose: tutela l’amministrazione comunale in quanto è potenzialmente parte danneggiata e, al tempo stesse, potrà acquisire tutta la documentazione utile per fare tutte le valutazioni del caso. Una volta definito lo scenario si discuterà nel merito.
Oggi l’Amministrazione comunale fa una scelta di trasparenza nei confronti di tutti i cittadini. Ed è bene chela mozione sia approvata oggi. L’8 maggio inizierà il processo, il tempo delle scelte sta scadendo.
Vittorio Bertola (M5S): Mi colpisce il fatto che il Consiglio comunale, pur avendo avuto diverse occasioni per prendere posizione sulla questione in discussione, si sia sempre espresso in modo contrario a quello che si sta profilando oggi. Lo ritengo un problema di coerenza: perché solo oggi viene presa posizione circa l’operato di Cesare Vaciago in qualità di city manager?
Stefano Lo Russo (PD): La questione dell’eventuale costituzione di parte civile da parte della Città nel procedimento a carico di Cesare Vaciago non va confusa con le vicende legate alla sua attività amministrativa nei 14 anni in carica come direttore generale della Città.
Qualora emergessero profili penali rilevanti sulla base degli atti acquisiti che rendano necessario alla Città costituirsi quale parte civile, sarà l’avvocatura ad assumere i necessari provvedimenti.
Auspicando che tutto si risolva nel migliore dei modi, ci sono comunque tutte le condizioni per tutelare la Città e circoscrivere l’episodio.
Silvio Viale (Pd): Non voterò nessuna mozione e mi chiedo perché il consiglio voglia farlo. Vedo in tale scelta un intento politico di condanna. Non è il Consiglio comunale che può fare processi. Non siamo né a Cuba, né nella vecchia Unione Sovietica. E’ il Sindaco il rappresentante legale della Città ed è lui che deve valutare come procedere, come già è stato per il caso della Continassa
Piero Fassino - Sindaco: Viviamo in uno Stato di diritto e la prima regola è che chiunque va considerato innocente fino ad eventuale accertamento di responsabilità. La seconda è che chi giudica deve essere in situazione terza ed imparziale. Ciò esclude che un organo politico come il Consiglio comunale possa emettere giudizi mentre, certamente, deve tutelare l’interesse della Città quando gli atti dimostrino che esso è stato leso. Dunque l’Avvocatura esamini gli atti e poi il Consiglio decida sulla base di quell’esame se costituirsi come Parte civile.
In questo senso non mi pare accoglibile la mozione del Consigliere Marrone perché prescinde da un’analisi degli atti, mentre è accoglibile quella del Consigliere Curto che invece assume gli atti come presupposto per la decisione.
Ufficio stampa Consiglio comunale