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Dopo l’intervento del sindaco Piero Fassino (vedi comunicato precedente), in Sala Rossa si è aperto il dibattito.
Angelo D’Amico (Progett’Azione): Esponenti del Pd, partito di maggioranza in Comune, hanno espresso una posizione diversa rispetto a quella ribadita oggi da Fassino. Dicendo di no alla costruzione della Tav in modo incoerente, con il timore di dire di sì a un’opera fondamentale.
Paola Ambrogio (Fratelli d’Italia): Sono contenta che il sindaco abbia confermato il suo parere favorevole alla Tav. Ma alla manifestazione di sabato scorso hanno partecipato anche alcuni esponenti della sua maggioranza. E su queste diverse posizioni occorre chiarezza e trasparenza per capire appieno la posizione del Partito Democratico.
Fabrizio Ricca (Lega nord): E’ un bene che il sindaco abbia ribadito il suo parere favorevole sulla realizzazione della Tav. Ma abbiamo visto esponenti del Partito Democratico dimostrare contro la Tav, come i sindaci di Napoli e Bari contrari alla Torino Lione ma favorevoli alla Napoli-Bari.
Su quest’opera cosi importante (con il tracciato modificato rispetto a quello originario e che porterà soltanto benefici al Piemonte) occorre maggiore coesione politica, senza rincorrere movimenti che dicono no a priori, consapevoli che il progetto è cambiato nel tempo anche grazie a loro.
Andrea Tronzano (Pdl): E’ imbarazzante che dopo 22 anni,1991-2013, siamo ancora qui a discutere sull’utilità di questa opera per la regione, il Paese, per l’Europa e per il lavoro.
L’impatto sulla salute pubblica è stato approfondito e non si sono avuti riscontri negativi. L’occupazione avrebbe grandissimi benefici. Ricordo che i sindaci sono rappresentanti di governo e, andare a manifestare con il Gonfalone o la fascia a una manifestazione contro un’opera approvata dal Parlamento, è illegale e quantomeno inopportuno.
Enzo Liardo (Pdl): L’impatto della TAV è nazionale e non può essere messa in questione. Tanti componenti del Partito Democratico hanno avuto una riconversione magari legata alla formazione del nuovo governo....
Paolo Greco Lucchina (Pdl): Ringrazio il consigliere Dell’Utri per la richiesta delle comunicazioni Tav, abbiamo avuto così l’opportunità di constatare le posizioni del sindaco.
Al sindaco dico che non può parlare solo a nome del PD ma anche della sua maggioranza e fare chiarezza, con l’estromissione della maggioranza che lo sostiene, di quanti non condividono la realizzazione dal Sindaco stesso definita strategica e necessaria.
Chiara Appendino (5 Stelle): Ovviamente non cambia la nostra posizione. Ma non siamo certo noi che riteniamo il TAV un’opera inutile ad avere posizioni ideologiche e pregiudiziali come ha affermato il sindaco nel suo intervento. Al contrario l’approccio dogmatico è di coloro che difendono a priori quell’opera. Oggi, a fronte di una situazione dove è evidente la scarsità di risorse, la mobilità deve essere sostenibile, efficiente e per tutti. E TAV non rappresenta questi criteri.
Sono contenta che si sia aperta una breccia nel PD e mi auguro che non sia la linea di Fassino ad uscire vincitrice. Per poter mettere la parola fine ad un’opera inutile e costosa.
Maurizio Marrone (Fd’I): Siamo ormai abituati ad avere due capigruppo di Sel, uno tranquillo in Sala Rossa e il suo gemello malvagio che si agita e protesta in Val di Susa. Spesso Torino viene considerata città laboratorio per la politica, sembra esserlo anche in questa occasione che vede la maggioranza, ed in particolare il PD, dividersi e rischiare così di affossare un’opera strategica per lo sviluppo dell’area del nord ovest.
Michele Curto (SEL): Quando nel 2000 si è cominciato a discutere di TAV, i francesi avevano immediatamente dialogato con tutti i sindaci del territorio. L’opposizione forte in Val Susa deve far prendere atto della sconfitta nella capacità del Governo italiano sui suoi cittadini. L’errore più grande è non cambiare idea: in fase di previsione si disse che TAV, linea merci e non passeggeri, sarebbe servita a sopportare un traffico che si prevedeva dovesse raddoppiare, mentre oggi il trasporto su rotaia su quel tratto è esattamente la metà. Oggi il 90% del trasporto merci viaggia via mare ma il porto di Genova non è pronto all’attracco delle nuove navi porta container. Forse quella dovrebbe diventare una priorità.
Infine, serve aprire una riflessione su un progetto sbagliato, soprattutto oggi che c’è nell’aria una dialettica nuova grazie all’apertura nel PD e ad una nuova sensibilità nel Paese, non solo 5 Stelle ma anche SEL. Non si può perdere un’occasione come questa per dare al Paese ciò di cui ha bisogno: una nuova visione del futuro.
Silvio Viale (PD): Nel programma del sindaco il progetto TAV è un punto essenziale. La posizione contraria manifestata dimostra come la “sindrome di Burlando”, che sosteneva il Terzo valico per Genova a scapito della Torino Lione, abbia colpito i sindaci di Bari e Napoli, Emiliano e De Magistris. A cosa servirebbe un treno ad alta velocità tra quelle due città? Per il Nord Ovest, per Torino, uno sbocco più moderno verso la Francia è fondamentale quanto necessario.
Stefano Lo Russo (PD): La posizione del PD nazionale, regionale e provinciale è chiara: pieno sostegno alla Torino-Lione. Il progetto attuale è cambiato rispetto alla versione proposta dal governo Berlusconi nel 2004, la quale originò il movimento di opposizione in Val Susa, perché calata in modo brutale sul territorio e tra l’altro con un tracciato che escludeva Torino. Tramite l’Osservatorio sulla TAV, si è arrivati al progetto attuale, molto diverso, che può rappresentare un’occasione di sviluppo per il territorio valsusino. Non è corretto contrapporre gli investimenti per il TAV a quelli per il trasporto pubblico locale, sono funzionali a esigenze diverse e vanno entrambi sostenuti con risorse adeguate. Nel nostro partito il dibattito è libero ma la linea politica a favore della TAV è oggi chiaramente definita.
Michele Dell’Utri (Moderati): Il sindaco e il capogruppo del PD sono stati chiari. Per noi la TAV è fondamentale ed è punto cardine dell’alleanza. Riteniamo che le posizioni espresse da esponenti non piemontesi siano dattate da una scarsa conoscenza del problema. In Francia quando il governo decide un’opera, un tribunale discute prima le eventuali cause presentate, poi si procede alla realizzazione. In Cina, il treno a levitazione elettromagnetica fra Pechino e Shangai è stato realizzato in pochi anni con un investimento di 30 miliardi. In Italia parliamo di TAV da più di vent’anni. Il mercato mondiale ci mette in concorrenza con dei colossi.
Ufficio stampa Consiglio comunale