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Da settembre, a Torino, gli appassionati di pesca e anche coloro che, da assoluti neofiti, vorranno dilettarsi con mulinelli, esche, ami, galleggianti - magari solo per provare i benefici di questa attività che alcuni considerano un semplice passatempo e altri un vero e proprio sport -, avranno uno spazio realizzato ad hoc.
Sono infatti iniziati da qualche giorno sul lato sinistro del Po all’interno della fascia di parco urbano posta di fronte alla zona degli ospedali, nel tratto tra il ponte Balbis e piazza Polonia, i lavori per la realizzazione di tre passerelle in legno per l’attività di pesca sportiva.
Il progetto, che nasce con l’obiettivo di permettere anche ai cittadini diversamente abili la pratica di questa attività, si configura come un miglioramento dell’accessibilità della sponda: le passerelle saranno infatti raggiungibili dalla pista ciclo-pedonale esistente che corre lungo il fiume Po e saranno realizzati, nell’ultima porzione, in doghe di legno.
Per facilitare l’ accesso anche ai cittadini portatori di handicap, nella progettazione sono stati tenuti in considerazione tutti quei particolari accorgimenti che possano facilitare il transito ai disabili in carrozzella ed evidenziare in maniera netta la delimitazione del percorso agli ipovedenti, anche attraverso l’utilizzo dei sistemi di riferimento LODGES. posati sul percorso ciclopedonale principale, in corrispondenza dei percorsi che conducono alle postazioni di pesca.
L’opera, che era stata sollecitata alla Provincia e al Comune di Torino dalle associazioni alieutiche cittadine, una volta conclusa offrirà altresì alla Città l’opportunità di ospitare competizioni internazionali di pesca sportiva.
Tra i lavori previsti dal progetto ci sono infatti anche alcuni interventi di pulizia spondale per favorire il miglior impiego del sito di gara anche agli atleti normodotati, nel rispetto delle postazioni standard utilizzate nelle competizioni internazionali.
Complessivamente l’importo dei lavori in progetto risulta essere di 75mila 868 euro, oneri di sicurezza inclusi. L’opera è finanziata col contributo erogato dalla Provincia di Torino e in parte con economie di mutuo della Città.
(mm)