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Comunicato stampa

FONDO SALVASFRATTI: MODIFICATI I REQUISITI D’ACCESSO, PUO’ BENEFICIARNE UN NUMERO MAGGIORE DI FAMIGLIE

Aumentano le possibilità di accedere al fondo “salvasfratti” istituito lo scorso novembre dal Comune di Torino, con il sostegno economico di Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Consorzio Intercomunale Torinese.
La Giunta comunale, su proposta del vicesindaco Elide Tisi, ha infatti approvato alla vigilia di Natale una delibera che modifica i requisiti per beneficiare del finanziamento destinato a quelle famiglie torinesi colpite da procedura di sfratto e che attraversano un periodo di forti difficoltà economiche.
Alla luce delle novità introdotte dall’esecutivo di Palazzo Civico, possono ora farne richiesta le famiglie con un reddito Isee inferiore ai 15mila euro, anche se nel proprio nucleo non è presente un soggetto considerato debole sotto l’aspetto sociale (ultrasessantacinquenne, minore o con invalidità superiore al 67%).
“A fronte di duecento domande presentate dalla metà di novembre ad oggi, solo ventiquattro – spiega il vicesindaco Tisi - avevano tutti i requisiti richiesti per accedere al fondo, pur trattandosi anche negli altri casi di famiglie in procinto di perdere l’abitazione a seguito di un forte calo del reddito avvenuto negli ultimi due anni e delle relative difficoltà per pagare l’affitto di casa. Per questo motivo, e in accordo con firmatari del protocollo d’intesa che ci ha consentito di dare vita al “salvasfratti”, abbiamo deciso di apportare modifiche che ci consentono di ampliare il numero dei potenziali beneficiari”.
Ricapitolando. Possono ora accedere al fondo “salvasfratti” le famiglie con indicatore Isee inferiore a 15mila euro, residenti da almeno un anno nell’alloggio oggetto di procedura di sfratto e in grado di dimostrare che la diminuzione del reddito familiare (rispetto al 1 gennaio 2011) sia causa diretta della morosità sul canone locativo.
Se il reddito Isee è invece maggiore di 15mila euro (ma non superiore ai 26mila euro) scatta la richiesta del requisito della presenza nel nucleo di un anziano con più di sessantacinque anni, di un minore o di una persona con invalidità superiore al 67 per cento.
Il fondo “salvasfratti” - che è finanziato per un milione di euro dalle fondazioni bancarie Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT e per 400mila euro dal Consorzio Intercomunale Torinese - è gestito da Locare (il servizio comunale di intermediazione tra la domanda e offerta del mercato privato della locazione, di via Corte d’Appello 14/d) e può essere utilizzato per rimborsare una porzione del debito già contratto dall’inquilino (l’80 per cento del dovuto per un importo massimo di 6mila e 400 euro su un debito totale di 8mila euro). Se accetta, il proprietario deve rinunciare alla procedura di sfratto e stipulare un nuovo contratto a canone concordato. Per parte sua, l’affittuario si impegna a restituire una parte del rimborso in proporzione al reddito della sua famiglia (il 50 per cento per redditi superiori a 15mila euro, il 30 per cento per quelli compresi tra 8mila e 15mila euro, il 10 per cento se il reddito inferiore agli 8mila euro). Nel caso in cui il proprietario
non accetti di rinegoziare la locazione e decida di dare corso comunque allo sfratto, l’ufficio Locare ne individua uno nuovo disposto ad affittare il proprio appartamento, secondo le garanzie e con gli incentivi previsti per i contratti a canone concordato (un incentivo a fondo perduto di 1.500 euro, un ulteriore contributo di 3.100 euro in conto canone e l’accantonamento di un fondo di garanzia a parziale copertura delle prime diciotto mensilità in caso mancato pagamento dell’affitto).
“Attraverso il fondo "salvasfratti” - sottolinea il vicesindaco Tisi – cerchiamo, nel limite del possibile, di aiutare le famiglie che vivono un momento di difficoltà economica a rimanere nell’alloggio in cui vivono, offrendo a proprietari e inquilini incolpevolmente morosi le condizioni per rendere possibile la rinegoziazione del contratto. Proponendo una strada percorribile per poter sottoscrivere un nuovo rapporto di locazione o, se ciò non risultasse possibile, aiutando la famiglia a trovare, con la mediazione dell’ufficio Locare, una nuova sistemazione abitativa a un canone più sostenibile”.
Informazioni dettagliate e moduli per fare domanda sono disponibili anche on line nella pagine web della Città di Torino, all’indirizzo www.comune.torino.it/informacasa . (mge)



Pubblicato il 26 Dicembre 2013

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