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A partire dal prossimo anno (2013-2014), nell’ambito del piano regionale di dimensionamento della rete scolastica, sarà avviato un processo di graduale trasformazione di parte di scuole dell’infanzia comunali in nuove scuole materne statali. Da un minimo di tre a un massimo di 6 sezioni all’anno – pari a una o due scuole - passeranno alla gestione diretta del Ministero dell’Istruzione fino a raggiungere la trentina di sezioni cedute entro il 2018.
La decisione, avallata oggi dalla Giunta, è frutto di un protocollo d’intesa tra il Comune, l’Ufficio Scolastico Regionale (Ministero dell’Istruzione), la Regione e la Provincia.
A Torino, delle 138 scuole dell’infanzia pubbliche presenti, 82 – con 354 sezioni - sono amministrate direttamente dal Comune e 56 sono a gestione statale.
Palazzo Civico aveva sottolineato nei mesi scorsi l’esigenza di dar corso a un processo di riequilibrio nella composizione dell’offerta di posti nelle materne,anche in considerazione degli oneri che sostiene e del contesto finanziario in cui gli enti locali oggi operano, tale da rendere più gravosa la garanzia della continuità del servizio. Ed è proprio col fine di garantire ai bambini torinesi l’accesso alle materne, in un contesto territoriale peraltro dove permane la lista d’attesa, si è addivenuti alla decisione di un progressivo, limitato, alleggerimento da parte del Comune.
“La città di Torino – sottolinea Mariagrazia Pellerino, Assessore alle politiche educative - destina circa 65 milioni di euro l’anno per le proprie scuole dell’infanzia facendosi in questo modo carico di un servizio che, essendo parte integrante del percorso scolastico, dovrebbe essere in capo allo Stato. Questo accordo consentirà di disporre di risorse da destinare comunque ai servizi educativi per l’infanzia”.
(gf)