Città di Torino > Ufficio Stampa > Comunicati stampa 2012 > OTTOBRE
Il Consiglio comunale ha approvato, questo pomeriggio, l’approvazione della variante n. 228 al Piano regolatore, riguardante le aree localizzate fra la Borgo Bertolla, strada San Mauro e il canale derivatore AEM.
La delibera, nel prendere atto del parere favorevole di compatibilità con il Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Torino, stabilisce fra l’altro di posticipare a successivi provvedimenti amministrativi la definizione del Piano esecutivo convenzionato che dovrà specificare la morfologia e la qualità delle nuove costruzioni. Nella delibera viene anche diminuita da 9.500 a 8.500 la capacità edificatoria in capo all’Amministrazione, precisando che il numero massimo di piani previsti per i nuovi insediamenti residenziali sarà di 3 piani fuori terra oltre al piano terreno, che non potrà essere adibito ad abitazione.
Nel presentare il provvedimento, l’assessore Ilda Curti ha ricordato come la discussione e la votazione in Sala Rossa siano arrivate dopo aver approfondito la situazione del quartiere in numerose sedute delle commissioni competenti e attraverso un tavolo urbanistico, promosso insieme alla Circoscrizione 6, che ha portato l’Amministrazione ad assumere scelte il più possibile concertate con il territorio di Barca e Bertolla e le sue esigenze. “La variante - ha sottolineato Curti - interviene su aree definite di scarsa pericolosità dal PIA (il Piano regionale sull’assetto idrogeologico) con prescrizioni da inserire nei Piani esecutivi. Sposta in avanti gli stessi Piani permettendo di conseguenza approfondimenti a livello progettuale e riduce l’altezza degli edifici garantendo di rimanere sotto la soglia dei 1.500 nuovi abitanti teorici previsti.
Nel corso del dibattito in Sala Rossa sono intervenuti alcuni consiglieri comunali.
Fabrizio Ricca (Lega Nord): “Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo versato tonnellate di cemento sulla città. Questa variante porta 8,5 milioni di Euro per gli oneri di urbanizzazione che fanno comodo. C’è tanta quantità e poca qualità, nel 1995 non si è stati in grado di fare un Piano regolatore per arrivare a varianti di questo tipo, con palazzi che non saranno mai abitati. Chi comprerà queste case? Non è stato discusso un progetto futuro e copriamo ogni angolo urbano col cemento. Si parla molto del verdi, dell’ambiente e poi gli stessi votano favorevolmente in aula.
Ritengo questa variante un abominio, per una zona che non ha bisogno di palazzi ma di servizi. Il nostro voto sarà contrario, come lo è stato dal primo giorno che ci è stata presentata”.
Marco Grimaldi (SEL): “Abbiamo sin da subito chiesto la sospensione della delibera, per modificare l’impianto della variante adottata nella scorsa consigliatura. Grazie ai sopralluoghi, alle audizioni e all’interlocuzione con i cittadini, insieme al collega Carretta, abbiamo presentato una mozione di accompagnamento alla delibera. Tre cose. 1) Gli oneri di urbanizzazione andranno verso nuovi servizi, aree giochi, per lo sport e la viabilità migliorata con un nuova illuminazione. 2) Sono preservati i terreni vergini e le aree agricole. 3) Si terrà conto dell’esondabilità, tramite stesura di idonea relazione geologica e idraulica e non ci saranno box interrati per la presenza di molte vecchie bealere. Speriamo con questa operazione una ricucitura con il borgo. Infine, chiediamo all’assessore se gli 8.000 mq possono essere trasferiti in altre aree pubbliche”.
Enzo Liardo (PdL): “Durante l’audizione dell’Assessore ci sono state molte affermazioni non veritiere. Innanzitutto è stato detto che non ci sarà aumento di cubatura rispetto al PRG del 1995, ma non è così. Sono 8500 mq quelli che verranno concessi dal Comune ai privati, terreni che derivano da una precedente cessione da privati al Comune in cambio di permessi per costruire. Si tratta di un riuso dei terreni per fare cassa.
Un altro punto non veritiero riguarda il parere della Provincia: l’assessore ha dichiarato che non è stato espresso alcun parere negativo da parte della Provincia, ma non è così. La Provincia ha ribadito, nel 2011, la necessità di approfondimenti per la tutela della ZPS (Zona Speciale di Protezione) dell’Ente Parco Po. Sempre riguardo alla tutela della ZPS, è stato affermato che il PRG del 1995 consentiva la costruzione di palazzi di 8 piani, mentre risulta impossibile per i vincoli di tutela ZPS.
Si è parlato di riqualificazione, ma nella variante non c’è una sola riga in merito al riutilizzo degli oneri di urbanizzazione per la riqualificazione dell’area. Non si tratta di una zona depressa, come nel caso dell’area ex Michelin o via Botticelli, ma è un’area vergine che necessita di un’implementazione dei servizi. In questa variante si banalizza il rischio idrogeologico, però poi i costruttori sono tenuti a firmare un atto liberatorio che esclude la Città da ogni responsabilità derivante da danni a persone e/o cose a causa di dissesto idrogeologico.
Per ultima, una mia considerazione personale: molti di quelli che approveranno questa variante si dichiarano contro la caccia e l’inquinamento, però permettono di coprire quelle poche aree vergini con colate di cemento.
La smettano di fare gli uomini di governo e di piazza”.
Andrea Tronzano (PdL): “Non abbiamo mai un comportamento pregiudiziale sulle varianti, ma in questo caso ritengo sia necessario dare credito alle valutazioni rappresentate dai cittadini, che evidenziano alcuni punti salienti. Quanto successo a Genova nel 2011, esondazioni con danni e vittime, potrebbe ripetersi anche qui, se venissero costruiti palazzi. Anche a Genova si è costruito in una zona a rischio idrogeologico e l’esondazione ha provocato morti. Non so quanti dei costruttori dei circa 1500 appartamenti che si andranno a realizzare saranno disposti a costruire in perdita. Il mercato non ha la forza di assorbire nuove unità residenziali, soprattutto se si tratta di edifici in zone a rischio di esondazione.
La zona di Bertolla è costituita da case basse, dove già adesso ci sono difficoltà di transito delle automobili per la scarsa larghezza delle strade. Costruire palazzi non semplificherà l’assetto viario. Non so se la variante vaga la pena farla per gli 8 milioni di euro di oneri di urbanizzazione, oltretutto non penso sia così urgente per le casse cittadine. Chiedo ai miei colleghi di valutare attentamente il parere dei residenti”.
Domenico Carretta (PD): “E’ stato fatto un ottimo lavoro in Commissione Urbanistica per questa delibera. Sono stati convocati i cittadini del quartiere di Barca Bertolla, sono stati aperti dei tavoli con la Circoscrizione, è stato fatto un sopralluogo nella zona. Abbiamo così raccolto le problematiche emerse e sono state fatte delle modifiche alla variante al Prg che oggi votiamo. La mozione che accompagna la delibera è importante, non è una semplice pezza, e chiede tra i vari punti anche di preservare i terreni vergini e le aree agricole. Un segno dell’ottimo lavoro svolto dalla Commissione e dalla Giunta”.
Vittorio Bertola (5 Stelle): “E’ una follia. Si tratta dell’ennesima variante cementificatoria che coinvolge 220mila mq. a Barca Bertolla. Il problema chiave è il consumo di territorio agricolo, in un’area dove saranno costruite cinquanta palazzine alte quattro piani. Si tratta di un’operazione il cui unico scopo è l’incasso di otto milioni di oneri di urbanizzazione, senza che la variante dimostri un reale pubblico interesse. E inoltre non è stata fatta la Vas, la Valutazione ambientale strategica. La mozione è generica e non aggiunge nulla di davvero concreto. Tutto questo è una presa in giro per i cittadini del quartiere. Chiediamo una riflessione su un atto per il quale le future generazioni ci chiederanno conto”.
Piera Levi-Montalcini (Moderati): “Già nel 2003-2004 avevamo discusso della zona Bertolla, anche in relazione alla prospettata costruzione dell’Ascom Village: già allora si discuteva se fosse opportuno costruire su terreni esondabili, seppure in classe C. Nonostante nel 2010 la Provincia di Torino avesse deliberato la limitazione del consumo di suolo incontaminato, alla fine dello scorso mandato amministrativo era arrivata nella nostra commissione Urbanistica questa Variante 228, che non riuscimmo a discutere approfonditamente. Essendo Bertolla una zona particolare, ho proposto che si autorizzassero in questo caso solo edifici bassi con giardino - tipici del quartiere - invece che caseggiati di 4 piani. Spero che l’assessore vorrà mantenere aperto il tavolo di confronto con i cittadini, così come l’interlocuzione con i costruttori, per verificare se si potranno apportare migliorie a quanto previsto da questa Variante”.
Nel rispondere ai consiglieri, l’assessore Curti ha dichiarato la volontà di mantenere aperto il tavolo su Bertolla considerando il quadro complesso della zona in cui le maggiori criticità, ancora da risolvere, riguardano la carenza di servizi pubblici, l’assetto della viabilità e della mobilità. “Un territorio in carenza - ha dichiarato Curti - per cui la variante approvata oggi può diventare un’opportunità di riqualificazione.
La delibera è stata approvata con 22 voti favorevoli, 12 contrari e 2 astenuti.
Contestualmente alla delibera è stata approvata anche una mozione di accompagnamento presentata da Domenico Carretta e Marco Grimaldi che impegna Sindaco e Giunta a preservare le aree verdi e agricole, a realizzare opere per migliorare la viabilità e l’illuminazione stradale e completare le piste ciclopedonali già esistenti, oltre a chiedere la possibilità di avere una scheda tecnica idrogeologica che garantisca la preservazione delle bealere ancora esistenti nella zona.
(ML) - Ufficio stampa Consiglio comunale