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Il Consiglio comunale ha approvato con 24 voti favorevoli (due contrari, cinque astenuti) gli indirizzi per le modalità di vendita di immobili comunali. La delibera (mecc. 201203879) è stata presentata dall’assessore al bilancio Gianguido Passoni.
I 34 lotti iscritti attualmente nel piano di dismissioni assommano in tutto a un valore minimo di 29.528.500 euro. Tale è la base d’asta stabilita dall’Amministrazione.
E proprio la modalità dell’asta pubblica, che costituisce uno dei punti qualificanti della delibera, dopo la costituzione di un fondo Immobiliare nel 2007 e una fase di cartolarizzazioni nel 2009, è nuovamente individuata quale strumento maggiormente idoneo a realizzare le dismissioni programmate.
La scelta fa riferimento alla congiuntura nazionale che vede una forte stagnazione delle compravendite immobiliari e anche al quadro locale che vede altri Enti locali, come la Provincia, impegnati in un piano di dismissioni.
Un primo gruppo di lotti riguarda fabbricati, box e appartamenti ad uso abitativo o commerciale prevalentemente occupati. Per essi è previsto, a precise condizioni, il diritto di prelazione da parte dei titolari di contratto.
Molto variabile il valore degli immobili: dai 10.000 euro per una soffitta di 17 metri quadrati in corso Cadore, ai 3,5 milioni di euro per l’area ex Isim, nel comprensorio Alenia, in corso Francia 430. Si tratta in questo caso di 8.300 metri quadrati liberi e già destinati dal piano regolatore ad edilizia privata.
La Città mira con queste dismissioni ad economizzare spese condominiali, manutentive e di personale, impegnato in un grande numero di assemblee condominiali.
Un secondo gruppo di lotti riguarda immobili e terreni (con o senza soprastanti fabbricati) a volte inutilizzati: “generano costi e sono esposti a progressivo degrado – recita la delibera - mentre potrebbero generare importanti entrate e concorrere alla riqualificazione di significative porzioni del tessuto urbano”.
A tale scopo per alcuni di questi lotti la vendita è collegata all’approvazione di specifiche varianti urbanistiche.
Nella lista, immobili che sono già stati oggetto di due o più aste disertate. Tra questi la palazzina di via Susa 30, quella la preziosa palazzina Liberty di via Principi d’Acaja 12, l’ex Caserma dei Vigili del fuoco di corso Regina 126 (base d’asta fissata a 3,9 milioni di euro). Per questi immobili la cui collocazione non è risultata facile, è prevista una riduzione del prezzo originariamente fissato a base d’asta.
Alle aste sono collegati alcuni progetti, come quello del lotto 31, in via Caraglio angolo via Renier, o il fabbricato tra via Cigna e via Cervino, nell’area ex Incet, dove si pensa che investitori privati potrebbero edificare residenze per anziani o per studenti universitari.
Alcuni fabbricati, come gli ex servizi sociali di via Baltimora 91, circa 5.000 metri quadrati su cui sorge un basso fabbricato di 950 metri quadrati, dovranno essere sottoposti dall’eventuale acquirente a bonifiche a causa della presenza di amianto.
Altre aree dovrebbero essere alienate con vendita diretta ad aziende partecipate del Comune di Torino. E’ il caso di un’area di circa 16.000 metri quadrati in Strada Basse di Stura (valore a base d’asta 3,6 milioni di euro) interessata dalla costruzione di una centrale elettrica di Iren.
S.L. - Ufficio stampa del Consiglio comunale