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Con un ordine del giorno approvato ieri sera (prima firmataria Lucia Centillo – Pd), il Consiglio comunale invita Sindaco e Giunta a farsi promotori presso i vertici Ibm di iniziative perché l’azienda riveda il provvedimento di trasferimento del personale con particolare attenzione ai lavoratori che vivono in situazione di difficoltà.
La sede Ibm di Torino è la terza in Italia per numero di occupati con oltre 800 addetti. Nel mese di luglio di quest’anno, l’azienda ha comunicato ai dipendenti di voler concentrare nella sede di Segrate (Mi) le attività di staff erogate da tutte le sedi del territorio italiano.
Questa operazione coinvolgerebbe 76 dipendenti di Torino che non beneficerebbero, secondo il documento, di alcun contributo economico.
Alcuni sono monoreddito con figli a carico, part time e portatori di handicap, categorie protette e molti con età superiore ai 50 anni.
I firmatari chiedono dunque che l’Ibm possa vagliare ipotesi di telelavoro, un’integrazione economica per il personale che dovesse essere trasferito e consideri la disponibilità dei dipendenti ad offrire, in cambio del trasferimento, circa 6500 ore di volontariato a favore della comunità, l’equivalente del 10% del tempo che verrebbe utilizzato negli spostamenti.
F.D'A. - Ufficio stampa del Consiglio comunale