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“Non commento una sentenza in presenza di una procedura aperta”, ha dichiarato questo pomeriggio, in Sala Rossa a Palazo civico, l’assessora all’Urbanistica, Ilda Curti, rispondendo all’interpellanza generale sulla sentenza del Tar secondo la quale sarebbero illegittimi i provvedimenti in merito alla riqualificazione del Palazzo del Lavoro che dovrebbe ospitare un centro commerciale naturale.
“La Città, infatti, ritiene legittimi i suoi provvedimenti e ricorrerà al Consiglio di Stato”.
L’interpellanza, è stata illustrata da Vittorio Bertola (Mov. 5 stelle) firmatario del documento insieme a Fabrizio Ricca (Lega Nord), Andrea Tronzano, Silvio Magliano (Pdl), e Federica Scanderebech (Fli), chiedeva quali fossero i nuovi tempi di realizzazione del progetto, nel caso di conferma della sentenza da parte del Consiglio di Stato e quali le conseguenze economiche sul bilancio della Città, qualora venisse meno l’introito derivanti dagli oneri di urbanizzazione.
L’assessora Curti ha ricordato come la delibera, approvata nel dicembre dello scorso anno, abbia definito in 5 milioni 285 mila 560 gli oneri di urbanizzazione cui va sommato il valore del costo di costruzione pari a 1 milione 500 mila euro mentre a cura del concessionario sono previste opere di urbanizzazione pari a 33 milioni.
In merito all’argomento si è sviluppato un dibattito.
Andrea Tronzano (PdL): Siamo stati da subito contrari a questa operazione, per ragioni di viabilità e di sviluppo della zona, già densa di attività commerciali. Bene ha fatto il TAR a bocciare il progetto per il nuovo centro commerciale. Ogni posto di lavoro creato dalla grande distribuzione ne distrugge sei nel piccolo commercio. Spero che non si voglia fare un analogo errore nel recupero dell’area dell’ex bowling a Mirafiori, danneggiando il tessuto economico del territorio.
Fabrizio Ricca (Lega Nord): Vi sta bene, da anni la Lega Nord sostiene che questa operazione è sbagliata, la zona di Italia ’61 è inadatta a nuovi insediamenti commerciali e oggi una sentenza del TAR piemontese lo dimostra. Giustizia è stata fatta. In questi anni a Torino si sono realizzati troppi centri commerciali e la sentenza della giustizia amministrativa è uno schiaffo alla politica miope e sorda, in fatto di commercio, che è stata portata avanti dal Comune, senza mai ascoltare le opposizioni.
Stefano Lo Russo (Partito democratico): Le sentenze vanno rispettate e discusse nelle opportune sedi giudiziarie, a differenza di quanto sta accadendo oggi in Sala Rossa con alcune forze politiche che stanno commentando la decisione del Tar sul rilancio del Palazzo del Lavoro. Un commento politico è invece opportuno. E’ importante che la nostra città mantenga la sua attrattività per gli investitori stranieri. Soprattutto considerando le modalità con cui si sta cercando di garantire un’ampia partecipazione dei cittadini della zona con i quali sono state condivise anche alcune scelte progettuali.
Naturalmente rispettiamo la sentenza del Tar, come rispetteremo in futuro la sentenza del Consiglio di Stato.
L’assessora Curti ha ribadito che le autorizzazioni per i centri commerciali sono normate da una legge regionale. “In questa città, ha affermato, sono stati costruiti centri commerciali, è vero, ma con superfici inferiori rispetto di quelli esistenti appena fuori dai confini comunali.
In risposta alla preoccupazioni dei cittadini, è stata attivata una concertazione con una cabina di regia formata dalla Circoscrizione, dal comune di Moncalieri a cui partecipano anche cittadini residenti per discutere del progetto e l’impatto sul quartiere, dalla mobilità a quello ambientale. L’attenzione per il territorio è stata alta.
Palazzo del Lavoro, ha infine ricordato, è totalmente inutilizzato da 35 anni e sta degradando pur essendo un capolavoro dell’architettura del ‘900. E’ stato acquistato da una proprietà pubblico-privato in seguito a una cartolarizzazione del Demanio nel 2005. Il progetto intende tutelarlo, valorizzarlo e renderlo fruibile. Prima d’ora non era mai stato tanto così al centro d’interesse, anche quando era vuoto e senza destino.
Ufficio stampa Consiglio comunale