Città di Torino > Ufficio Stampa > Comunicati stampa 2012 > MAGGIO
Inizia a dare i primi frutti il patto antievasione tra Comune di Torino e Agenzia delle Entrate. Sono già 125 le segnalazioni andate a segno che hanno consentito di scoprire 4,2 milioni di euro di imposte dovute alle casse dell’Erario.
Come funziona la collaborazione? Il Comune, sulla base delle proprie informazioni e di indagini specifiche, invia all’Agenzia delle Entrate una “segnalazione qualificata” su comportamenti evasivi ed elusivi. L’Agenzia delle Entrate completa l’iter dell’accertamento e, se l’input fornito dall’Ente locale è andato a buon fine, al Comune spetta – dal 1° gennaio 2012 - una somma pari al 100% delle somme accertate.
Tra il 2010 e il 2011 sono finiti sotto la lente di ingrandimento degli uffici comunali i “furbetti” dell’Isee proprietari di immobili di prestigio, contribuenti che hanno dimenticato di dichiarare l’affitto di abitazioni e garage, imprenditori con redditi bassissimi che hanno pagato però tariffe Tarsu elevate. Molto interessante anche il filone d’indagine aperto su alcune imprese di onoranze funebri, che dai registri comunali risultavano aver gestito molte pratiche cimiteriali senza aver poi dichiarato i relativi ricavi.
Secondo il Direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, questi “sono segnali incoraggianti di come la collaborazione fra le Amministrazioni pubbliche possa funzionare e dare risultati. Stiamo lavorando con gli Enti locali per affinare le metodologie di indagine e incrementare la potenzialità delle loro segnalazioni, quanto più preziose perché possono valorizzare un’impareggiabile conoscenza del territorio”.
L’Assessore al Bilancio e ai Tributi del Comune di Torino, Gianguido Passoni, sottolinea che “la collaborazione tra l’Amministrazione comunale e l’Agenzia delle Entrate ha, come evidenziano i positivi risultati ottenuti, senza dubbio conferito maggiore efficacia alle attività di contrasto all’evasione fiscale. La strada intrapresa qualche anno fa, con la firma del patto antievasione, si è dimostrata giusta. Dobbiamo continuare a seguirla e, insieme all’Agenzia delle Entrate, non smettere di lavorare per potenziare gli strumenti di raccolta e scambio delle informazioni. Le risorse sottratte alla comunità dagli evasori devono tornare a disposizione dei cittadini e, lavorando fianco a fianco, Comune e Agenzia possono fare molto perché ciò avvenga”. (mge)